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Cavalli Motore / Horse Power: perché?

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Perché ancora oggi parliamo di cavalli (Cv) per esprimere la potenza dei motori, non solo automobilistici, nonostante l’unità di misura non sia più riconosciuta dal Sistema Internazionale?

Il cavallo vapore come unità di misura della potenza nasce durante il periodo dell’industrializzazione di massa, quando gli equidi utilizzati come esclusivo mezzo di trasporto stavano per essere del tutto sostituiti con i mezzi alimentati attraverso un motore. Ad oggi la valutazione in “cavalli motore” è ancora utilizzata su ampia scala, nonostante non sia riconosciuta dal Sistema internazionale come unità di misura.

Tutti i veicoli a motore utilizzano l’unità di misura in “cavalli” (o Cv) per quantificare la potenza: una pratica comune che facilita la comprensione dei dati tecnici per la sua immediatezza e “confidenza” stabilita nel valutare la potenza dei motori. In Italia, tuttavia, l’uso del Cv come unità di misura non è più ufficiale, in seguito ad un Decreto Legge del 1982.

Durante l’industrializzazione di massa, con il declino dei cavalli come principali mezzi di trasporto e da lavoro, si è reso necessario trovare un modo per misurare la potenza dei nuovi macchinari a motore. A questo scopo, è stato eseguito un esperimento per valutare quanti cavalli potevano essere sostituiti con un propulsore misurando la potenza di sollevamento di un cavallo (75 kg in un secondo).

Cavalli Motore / Horse Power: perché?

 

Un cavallo (unità di misura) è equivalente a 75 chilogrammi moltiplicati per metro al secondo. Questa nuova unità di misurazione, chiamata cavallo vapore, fu introdotta con l’invenzione della macchina a vapore da parte di James Watt. Watt utilizzò questa misura per confrontare la potenza della sua invenzione con quella di un cavallo, diventando il metodo primario per valutare la potenza di un motore.

Il “cavallo vapore” viene utilizzato in diversi Paesi con diverse denominazioni ma che riportano tutte al concetto di forza del cavallo. La sua abbreviazione cambia quindi a seconda dello Stato:

Italia: Cv (cavalli vapore)

Germania: Ps (pferde stärke)

Francia: Ch (chevaux)

Russia: Л.С. (лошадиная сила)

Paesi Bassi: Pk (paardenkracht)

Gran Bretagna: Hp (horsepower)

Quasi tutti i Paesi elencati seguono il cavallo vapore europeo, unità di misura ufficializzata dal Din (Deutsches Institut für Normung) e definita nel modo descritto sopra. L’unico Paese a differenziarsi è la Gran Bretagna che utilizza invece il cavallo vapore britannico (detto British horsepower o anche Imperial horsepower, sigla bhp): analoghi nel nome ma con numeri leggermente diversi, il Cv britannico è più grande dell’ 1,4% rispetto al Cv europeo. Questo accade perché James Watt, quando decise di utilizzare il cavallo come unità di misura, si basò sulla potenza media che quest’ultimo poteva fornire durante una giornata intera di lavoro: stimò una potenza di 33.000 libbre spostate alla velocità di un piede al minuto. Per chiarire le idee, la conversione di questo procedimento porta al sollevamento di 76 kg in un secondo, un chilo in più rispetto alla formula europea. Il risultato è: 1 Cv=0,9836 Hp.

Il cavallo britannico è utilizzato anche negli Stati Uniti sempre affiancato al valore in kilowatt, in quanto, come quello europeo, non è riconosciuto dal Sistema Internazionale. Esiste anche un’altra variante britannica, specifica per la potenza di un’automobile: che è il brake horsepower, anch’esso indicato con la sigla bhp: letteralmente significa “cavallo vapore al freno”. Esso tiene in considerazione le perdite di potenza dovute alle forze di attrito nei vari organi, ad esempio la trasmissione. In questo caso la parola “freno” non si riferisce ai freni del veicolo, ma ad un meccanismo utilizzato durante le misurazioni della potenza il cui scopo era mantenere costante il regime di rotazione del motore; c’è quindi una leggera differenza. Il Brake horsepower è l’unità di misura utilizzata di preferenza dai costruttori automobilistici inglesi.

Sempre presenti, e sempre a fianco dell’uomo, i cavalli: cambiamenti e leggi a parte, oggi tutto lascia pensare che questo resterà immutato, nel nostro immaginario, ma non solo.

(10 maggio 2024) © L. Ruffino; rev.B.S.; fonte principale: https://www.gazzetta.it/Motori – riproduzione riservata; immagine di copertina: © EqIn

 

Redazione EQIN
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