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Cos’è lo Shiver o Morbo di Shivering nei cavalli

Cos'è lo Shiver o Morbo di Shivering nei cavalli
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La sindrome di Shiver o Shivering nei cavalli è poco conosciuta ma potrebbe rappresentare una sorta di minaccia per alcuni allevamenti di cavalli sportivi.

Gli studi e le ricerche stanno cercando di capire se c’è una relazione tra la malattia e la sua diffusione in alcune linee di allevamento di soggetti a sangue caldo. In passato si è posta l’attenzione alla WFFS (Warmblood Fragile Foal Sindrome), che tradotto indica “sindrome del puledro fragile a sangue caldo”. La WFFS è un difetto del tessuto connettivo che causa iper estensibilità e pelle particolarmente sottile e fragile. La pelle è anche suscettibile a mantenere lesioni aperte. I sintomi della WFFS sono presenti fin dalla nascita e i cavalli colpiti possono anche sviluppare orecchie cadenti, articolazioni degli arti iper tendibili, ematomi, sieroma (liquido fuoriuscito dai vasi linfatici o sanguigni), idropi (raccolta di liquidi nelle cavità sierose), aria sotto la pelle e nascita prematura.

La Shivering Syndrome colpisce il sistema nervoso centrale e causa una ridotta abilità dell’animale a mantenere l’equilibrio quando è costretto a stare su tre gambe, per esempio mentre gli si puliscono i piedi, quando viene ferrato, fasciato ecc. Il senso di instabilità lo rende insicuro e nervoso e per questo il cavallo inizia a tremare e fa balzi incontrollati per liberarsi e per paura di perdere l’equilibrio. La sindrome di Shiver è stata riconosciuta come malattia ereditaria in Gran Bretagna già nel 1913. Ad oggi, tuttavia, non vi è alcuna prova che la causa sia una mutazione genetica.

Questa malattia sembrerebbe non essere di natura dolorosa e non condiziona il cavallo nell’attività sportiva, ma espone chi lavora vicino a lui in scuderia a dei possibili e grandi rischi. Eugène Reesink, proprietario di Reesink Horses, uomo di cavalli in tutto e per tutto, che è riuscito ad allevare giovani stalloni di talento (ricordiamo ad esempio Florencio, Franziskus, Don Juan de Hus, Spielberg, Schumacher, Florentiano, Vitalis, Ampère e Charmeur) vuole evidenziare che la sindrome di Shiver, nota anche comunemente come “brividi”, è un problema molto più grave della WFFS. A prima vista, i cavalli affetti dalla sindrome di Shiver sembrano generalmente perfettamente sani.

La malattia diventa evidente solo quando le zampe posteriori non possono più essere posizionate normalmente mentre la muraglia presenta come dei graffi. E’ un disturbo del movimento cronico, spesso gradualmente progressivo, che di solito inizia prima dei 7 anni di età ed ha una prevalenza maggiore nei cavalli maschi con una certa altezza al garrese (da 1.73 cm). Le contrazioni incontrollate degli arti posteriori si verificano anche quando il cavallo fa i passi indietro. Alcuni cavalli sbattono la coda in modo estremamente evidente. Sebbene la causa dello shivering sia sconosciuta, e può generalmente colpire tutte le razze di ogni età e sesso, si ritiene che abbia una componente genetica o ereditaria a causa della forte predisposizione di alcune razze sportive a sangue caldo.

I sintomi stessi possono variare notevolmente in intensità. Più la malattia progredisce, più i muscoli si indeboliscono. Si presume che le informazioni inviate dal cervello alle parti posteriori attraverso i muscoli e i nervi arrivino solo in frammenti. Di conseguenza, i muscoli e i nervi delle parti posteriori non sono in grado di svolgere l’azione desiderata ed iniziano a tremare. Eugène Reesink sostiene che i libri genealogici non vi prestano abbastanza attenzione o, peggio, che ancora vogliano tenere nascosto il problema. Siccome è una condizione che non si manifesta durante le prestazioni sportive, diventa ancora più difficoltoso circoscrivere il problema. Il libro genealogico è responsabile delle linee di sangue e dell’allevamento e bisogna trovare un modo per raccogliere i dati rendendo noto quali stalloni hanno questa sindrome.

Questo riguarda non solo lo Shivering ma quasi tutte le altre anomalie neurologiche che possono essere più o meno correlate. Inoltre bisogna ricordare che non tutte le condizioni neurologiche sono ereditarie, ma possono anche essere causate da circostanze esterne ed i problemi neurologici a volte si manifestano dopo i tre o quattro anni. Tutto ciò non rende facile la raccolta di campioni di dati statistici, ma questo non significa distogliere lo sguardo. Va da sé che professionisti quali allevatori, addestratori, cavalieri, veterinari, maniscalchi, ecc. possano fornire moltissime informazioni aggiuntive. Bisogna capire come uno stallone può ereditare questa sindrome. Se invece i dati evidenti vengono nascosti, l’allevamento non progredisce e rischia di trovarsi ad affrontare un problema fuori controllo in futuro.

In conclusione, esistono molte teorie sulle cause di questa sindrome nervosa o neuromuscolare, ma finora nessuna è stata confermata come unica causa. Non ci sono cure al momento ma vari approcci terapeutici per la riduzione dei sintomi. E’ sicuramente indicato fornire al cavallo più spazio possibile, sostenere la forma muscolare attiva; deve essere controllato frequentemente dal maniscalco, selezionare mangimi con sali minerali, effettuare cure periodiche con osteopati e fisioterapisti, ridurre/eliminare lo stress, diminuire i viaggi in van. Si può infine dire che la questione su cosa scateni la sindrome di Shivering nei cavalli purtroppo rimane ancora aperta. Non esiste al momento ancora alcuna prospettiva di cura per il disturbo neuromuscolare. Tuttavia, con un’adeguata gestione dell’allevamento, dell’addestramento e dell’alimentazione, la maggior parte dei cavalli che ne soffrono può essere impiegata senza grandi restrizioni.

Fonti:

https://www.combibreed.it/warmblood-fragile-foal-syndrome-wffs/

https://www.dothorse.it/blog/114273/comunicato-stampa-di-isabell-werth/

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/24802303/

https://aaep.org/sites/default/files/issues/proceedings-06proceedings-z9100106000359.PDF

https://www.natural-horse-care.com/pferdekrankheiten/shivering-pferd.html

(23/03/2024) © L. Badulescu; rev. B.S. – riproduzione riservata; foto: https://onlinepethealth.com/horses-shivers/

Redazione EQIN
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