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I cavalli di Przewalski reintrodotti in Kazakistan

I cavalli di Przewalski reintrodotti in Kazakistan
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16 giugno 2024 #News

7 esemplari di cavalli della specie selvatica che si ritiene essere l’ultima esistente sono stati reintrodotti nel paese dell’Asia centrale.

Sette esemplari di Przewalski, che si pensa siano l’ultima specie di cavalli selvatici ancora in vita, sono stati spostati dagli zoo di Berlino e Praga, alle ampie steppe del Kazakistan, un grande paese dell’Asia centrale dominato da deserti e pianure che secondo gli studi rappresentano la loro terra natale. Fino a poco tempo fa questi splendidi animali vivevano solo in cattività, ma grazie a vari progetti di reintroduzione negli anni duemila, esisteva una popolazione libera in Mongolia e in Cina: a cui si aggiunge ora il Kazakistan.

Il viaggio dei cavalli è stato lungo, durato circa 25 ore: 18 ore in aereo fino al Kazakistan, seguite da altre 7 di camion fino alla loro nuova dimora per il prossimo anno. Durante tutto il tragitto hanno dovuto restare in piedi: originariamente dovevano essere trasferiti otto esemplari, ma uno di loro è stato lasciato a Praga perché non era stato possibile caricarlo in aereo. Ora dovranno dimostrare di essere in grado di sopravvivere al freddo, ai parassiti e di procurarsi cibo autonomamente, anche quando la neve ricopre il terreno in inverno.

Il gruppo è composto da due femmine adulte e un maschio provenienti dallo zoo di Praga, e da 4 femmine provenienti dallo zoo di Berlino. E’ previsto l’arrivo di altri stalloni, al fine di accrescere la diversità genetica della nuova popolazione. I cavalli di Przewalski sono una specie separata o almeno una sottospecie distinta dal comune cavallo domesticato. Anche se spesso considerati “selvatici”, i cavalli come i mustang negli Stati Uniti discendono da cavalli domestici inselvatichiti. Alcuni studi indicano che anche i cavalli di Przewalski potrebbero essere stati in passato animali domestici. Presentano alcune differenze fisiche rispetto ai cavalli comuni, ma possono comunque riprodursi con loro. La classificazione scientifica di Equus Ferus Przewalskii è ancora oggetto di dibattito. (+ informazioni: clicca qui)

In realtà, i cavalli di Przewalski non sono mai stati osservati scientificamente in Kazakistan; dopo essere stati identificati come una specie diversa dal cavallo domestico, sono stati avvistati solo nelle regioni desertiche e montuose della Mongolia e della Cina. Si ritiene che le steppe siano il loro luogo di origine, ma si sono ritirati in aree più remote a causa dei conflitti con gli esseri umani e dei cambiamenti climatici. La Mongolia è stata la prima destinazione dei programmi di reintroduzione, seguita da Xinjiang in Cina e da Orenburg in Russia. L’IUCN ha modificato la classificazione dei cavalli di Przewalski da “estinto in natura” a “in pericolo critico” nel 2008 e successivamente a “minacciati” nel 2011. Nonostante si siano estinti in natura, esistono popolazioni significative di questi cavalli in Europa, soprattutto in Ucraina.

In Ucraina e Russia meridionale esistono due riserve di cavalli selvatici, una ad Askania Nova e l’altra nella Zona di esclusione di Chernobyl. Quest’ultima è diventata una riserva naturale dopo il disastro nucleare. Il cavallo selvatico europeo, noto come tarpan, si è estinto alla fine dell’Ottocento, ma si pensa che alcune razze domestiche discendano da esso. I programmi di reintroduzione dei cavalli di Przewalski sono stati avviati anche in Europa per contribuire al controllo della vegetazione e all’ecosistema. La presenza di cavalli selvatici può portare diversi benefici ecologici, come la dispersione dei semi e la fertilizzazione del terreno.

© L. Ruffino – riproduzione riservata; foto: © EqIn

Redazione EQIN
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