Quanto dipendono dal calore i problemi con le cavalle?

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I comportamenti in difensiva, o non a noi graditi di alcune cavalle sono dovuti solo all’estro? Facciamo il punto sulla questione.
Estro o qualcos’altro?
Non è insolito che le cavalle mostrino cambiamenti umorali e comportamentali legati ai loro cicli riproduttivi. A volte questi comportamenti interferiscono con la loro gestione, formazione e prestazioni, il che può essere frustrante sia per proprietari, sia per cavalieri. Non sorprende, quindi, che quando una cavalla è particolarmente lunatica o distratta, si sia portati a dare la colpa all’estro. In alcuni casi, tuttavia, il comportamento indesiderato deriva interamente da altri problemi. Capire la causa delle difese è il primo passo per cercare di affrontarle in modo positivo.
Comportamento della cavalla normale versus atipico
Le cavalle sono riproduttrici stagionali, e normalmente vanno in calore dall’inizio di marzo sino, talvolta, ad ottobre. Un ciclo tipico consiste in circa sette giorni di estro ed un periodo di diestro di 14 giorni (quando non è in calore).
Il comportamento di una cavalla in anestro (che comporta il rifiuto attivo dello stallone) generalmente non reca problemi per l’addestramento. Durante il periodo di sette giorni dell’estro, la cavalla può invece mostrare atteggiamenti come chiamare di continuo gli altri cavalli, urinare piccole quantità frequentemente, diventare facilmente distraibile da altri cavalli (è in campo, ma chiaramente la sua mente non lo è), eccetera. Questi sono tutti comportamenti normali associati alla fase di estro. Spesso i proprietari/cavalieri sono abbastanza contenti del comportamento delle loro cavalle nel tardo autunno, inverno ed inizio primavera, durante i quali le ovaie diventano più miti e passive, non mostrando segni di estro. Sebbene questo sia un comportamento normale, può causare problemi se la cavalla è in allenamento o in competizione.
Si tratta di estro?
Peter Sheerin della Nandi Veterinary Associates, di New Freedom, in Pennsylvania, afferma che è importante determinare se il comportamento indesiderato è o meno correlato al calore. “Spesso i clienti non tengono traccia del (comportamento) per vedere se sta effettivamente accadendo su base ciclica”, afferma. “Se esso è correlato al ciclo riproduttivo, dovrebbe verificarsi ogni 21 giorni circa. Di solito consiglio ai clienti di iniziare a scriverlo su un calendario. E se i comportamenti indesiderati proseguono anche durante l’inverno, probabilmente la causa non è correlata ai cicli riproduttivi”.
Sheerin richiede anche una descrizione dettagliata del comportamento della cavalla. “Molte cavalle, quando soffrono o sono inquiete, possono urinare e agitare ripetutamente la coda, e le persone pensano che siano in calore“, dice, ma non sempre è così. La postura di una cavalla che urina quando è in calore è diversa da quella di una cavalla che è agitata. La cavalla in calore si accovaccia, con la coda sollevata, emette un po’ di urina. Al contrario, la cavalla arrabbiata di solito fa oscillare la coda come un mulino a vento e fa uscire molta più urina. La coda potrebbe anche bloccarsi.
“Dopo averne valutato il comportamento, esaminiamo il tratto riproduttivo della cavalla tramite palpazione ed ecografia per vedere se sono presenti anomalie”, afferma. “Le ovaie sembrano normali? Durante la stagione riproduttiva esse dovrebbero contenere le strutture appropriate relative alla fase del suo ciclo. Se è in calore, dovrebbe avere un grande follicolo ed edema uterino (gonfiore fluido), la sua cervice dovrebbe essere rilassata. Se non è in calore dovrebbe avere un corpo luteo (la struttura che produce progesterone formata dopo che il follicolo ha rilasciato l’uovo) nell’ovaio e la sua cervice dovrebbe essere ben chiusa, senza edema. Possiamo anche prelevare un campione di sangue e controllare i livelli di progesterone. Una cavalla che non è in calore dovrebbe avere livelli elevati di progesterone”.
Problemi che possono rendere le cavalle “lunatiche”
I problemi di salute, che possono causare comportamenti indesiderati troppo facilmente, e troppo spesso, ricondotti al calore, includono: tumori ovarici, infezioni del tratto urinario/della vescica e dolore muscolo scheletrico.
Tumori ovarici
“Questi tumori secernono una serie di ormoni che possono indurre la cavalla a mostrare segni di estro persistente, oppure potrebbe non mostrare mai alcun segno di estro“, afferma Sheerin. “Alcune di queste fattrici possono mostrare addirittura il comportamento di uno stallone e diventare aggressive nei confronti di altri cavalli“.
Le cavalle colpite non solo si comportano come stalloni, ma spesso sviluppano anche un collo, possente e muscoloso, simile a quello del maschio intero. “Le ovaie della cavalla dovrebbero essere valutate con ultrasuoni e test degli ormoni del sangue per determinare la presenza di un tumore all’ovaio“. Se si scopre che la cavalla ha un tumore, la rimozione dell’ovaio colpito risolverà il problema. “L’ovaia con il tumore secerne il testosterone insieme ad altri ormoni, quindi se la asportiamo non vedremo più quei comportamenti aggressivi”, dice Sheerin.
Il proprietario potrebbe scegliere di rimuovere entrambe le ovaie, a seconda dei piani per la sua carriera riproduttiva: se non ha intenzione di farle fare la fattrice, il problema non si pone. Inoltre, anche se si desiderano futuri puledri, la cavalla può riprodursi normalmente con un solo ovaio. Ci vogliono però alcuni mesi per riprendersi dagli effetti degli ormoni del tumore, anche in assenza dell’ovaio colpito. “Di solito una cavalla non ricomincia ad andare in calore per almeno sei-nove mesi dopo la rimozione del tumore“, afferma Ferris. Una volta che l’ovaio rimanente si sarà ripreso, la cavalla dovrebbe riprendere i cicli normali e comportarsi come faceva prima della sopravvenienza del tumore.
Infezione del tratto urinario o della vescica
Questa condizione potrebbe causare disagio e irritazione peri anale. Dopo che il veterinario ha diagnosticato questa malattia, somministrerà gli antibiotici appropriati per risolvere l’infezione. “Le fattrici con un’infezione del tratto urinario possono assumere una postura anomala ed urinare frequentemente.”
Zoppia o dolore
“Il disagio può renderla irritabile”, dice Sheerin. “Se una cavalla soffre, mostrerà quel comportamento frequentemente e ogni volta che deve lavorare, rispetto allo schema ciclico del suo ciclo riproduttivo“. Alcune fattrici mostrano sintomi di coliche a causa di un’ovulazione dolorosa. “Potrebbero farlo ripetutamente, o solo di tanto in tanto“, continua Sheerin. “Aiuta il fatto di tenere traccia di quando si verifica per capirlo. Non tutte le cavalle che soffrono di coliche vengono esaminate tramite palpazione rettale, quindi potrebbe essere difficile collegare (ovulazione dolorosa e coliche) se la cavalla viene semplicemente curata per le coliche e le sue ovaie non vengono esaminate”.
I farmaci antinfiammatori non steroidei che il veterinario potrebbe prescrivere per alleviare il dolore alle coliche generalmente alleviano anche il dolore ovarico. Ma se la cavalla mostra nuovamente sintomi di “colica” tra tre settimane, si può sospettare che questa sia correlata all’ovulazione. Sheerin dice che è possibile risolvere il dolore bloccando il calore.
Come fermare l’estro
I veterinari ippiatri hanno diversi modi per prevenire il comportamento legato all’estro. Il metodo classico è la somministrazione orale giornaliera di un progestinico. “Questo è un metodo collaudato che funziona“, afferma Ferris. “Spesso quello che consiglio ad un proprietario che si chiede se il comportamento è associato all’estro è fare una prova di 30 giorni col farmaco, per vedere se quel comportamento cessa”. Se il comportamento non si interrompe, probabilmente il problema della cavalla non è associato al suo ciclo riproduttivo.
Altre opzioni includono prodotti a base di progesterone iniettabili. “Questi possono funzionare bene, in modo simile a quello che possiamo ottenere con il progestinico“, afferma Ferris. “Per inibire i segni dell’estro bisognerebbe fare l’iniezione giornalmente o settimanalmente, a seconda della formulazione. Lo svantaggio, come con qualsiasi iniezione ripetuta, è il rischio che alcune cavalle possano sviluppare dolore nei siti di iniezione. Ciò potrebbe inibire le prestazioni o la capacità di allenarsi”.
Alcuni proprietari o addestratori di cavalli hanno cercato di utilizzare impianti sotto pelle di ormone della crescita del bestiame per inibire il comportamento legato al calore. Questi impianti contengono progesterone, che viene rilasciato gradualmente nel corpo a basse dosi per diverse settimane. “Questi impianti sono inefficaci nel fermare l’estro o modificare il comportamento, dato che rilasciano solo pochi milligrammi di progesterone al giorno e sono necessari 150 mg di progesterone o equivalente per modificare il comportamento estrale“, afferma Ferris.
Esiste addirittura una sorta di vaccino per tenere le cavalle fuori dall’estro. “Equity è un vaccino anti-GnRH (ormone di rilascio delle gonadotropine) disponibile in Europa e in Australia”, afferma Ferris. “Questo prodotto interrompe l’azione del GnRH, arrestando la crescita dei follicoli per uno o due anni”. I ricercatori hanno studiato un prodotto leggermente diverso da utilizzare nei branchi di cavalli selvatici, per aiutare a ridurre la sovrappopolazione nei pascoli. Il vaccino commerciale, tuttavia, è disponibile solo in Europa e in Australia.
Un’altra opzione per eliminare il comportamento estrale è l’ovariectomia. “Se qualcuno sta prendendo seriamente in considerazione questa opzione, è necessario analizzare a fondo il comportamento della cavalla durante l’anestro, che in genere è gennaio o febbraio“, afferma Ferris. “Il suo comportamento quando non va in calore, è simile a quello che avrebbe una cavalla ovariectomizzata (“sterilizzata”). Se il comportamento della cavalla non è soddisfacente quando non va in calore, allora l’ovariectomia potrebbe non cambiare il suo comportamento dopo l’intervento chirurgico.
Sebbene questi siano i metodi principali utilizzati per sopprimere l’estro, alcuni proprietari si rivolgono anche a una varietà di integratori per aiutare a ridurre il comportamento correlato all’estro. Alcuni di questi sono associati a potenziali effetti calmanti. “Ci sono molte prove aneddotiche e commenti dei proprietari, ma c’è pochissima conferma scientifica, per non dire nessuna, che abbia valutato questi prodotti per sapere se effettivamente interrompono il ciclo estrale o riducono alcuni dei comportamenti associati all’estro“, afferma Ferris.
In conclusione:
Se la tua cavalla mostra comportamenti non desiderati, discuti di questi con il tuo veterinario e rivedi le opzioni di trattamento per determinare quale potrebbe essere la migliore per lei. Bisogna tenere in considerazione con il proprietario o il cavaliere/trainer cosa vogliono ottenere e quali sono gli obiettivi per ogni specifica cavalla. Se stanno lavorando con diverse fattrici, potrebbe esserci un programma diverso assegnato a ciascuna di esse, in base agli obiettivi a lungo termine.
(21 agosto 2023) © L. Ruffino; rev. B.S.; – riproduzione riservata; fonte: The Horse foto © EqIn