Sai cos’è la tara della lupia nel cavallo?
#focus
Con il termine lupia o bursite oleocranica s’intende un’infiammazione al gomito del cavallo di origine generalmente traumatica, che può subentrare quando l’animale, sdraiandosi in decubito sternale (foto di copertina), si tocca ripetutamente il gomito, specie se ferrato.
La lupia è conosciuta anche come bursite olecranica, igroma olecranico o bursite della punta del gomito. La lupia insorge improvvisamente e può essere “fluttuante”, cioè piena di liquido, oppure può dipendere da traumi ripetuti che danno origine ad una contusione più consistente. Si tratta di una grossa tumefazione che si presenta sulla punta del gomito e precisamente alla borsa sinoviale. Può essere vista e palpata con facilità.
La lupia rientra nella categoria delle tare molli (infiammazioni delle borse mucose, generalmente legate a difetti di appiombo o a traumi che possono causare zoppia). Le tare molli coinvolgono le strutture contenenti liquido sinoviale e capsule articolari e sono caratterizzate da aumento di volume di tale liquido. Alcuni cavalli quando si coricano o si alzano tendono ad urtarsi la punta del gomito con i talloni del loro ferro. Questo gesto è altrimenti detto “vizio di coricarsi a vacca”. In questo modo si può creare una reazione traumatica della borsa olecranica, con relativo aumento di liquido essudato (liquido di consistenza variabile che si forma durante i processi infiammatori) e la formazione di una tumefazione fluttuante.
Il trauma può verificarsi (sempre con la stessa dinamica) anche durante l’allenamento o in scuderia, ovvero quando il cavallo si colpisce con il ferro dello stesso piede o quando il cavallo staziona in un box, soprattutto se è scarsa la lettiera. In ogni caso, questo tipo di lesione si riscontra soprattutto ai cavalli che portano ferri rialzati e pesanti, con i talloni molto arretrati. E’ bene studiare la conformazione del piede perché generalmente la problematica deriva da situazioni già compromesse quali restringimenti della corona, formelle sul pastorale, cartilagini indurite, etc. E’ indicato adottare ferrature leggere e correttive come Flaps o eventualmente una soletta di cuoio per ammortizzare la battuta e non essere così dolorosa come il ferro.
Come si può prevenire un problema articolare come questo? Innanzitutto cercando di ferrare usando ferri con talloni non troppo lunghi oppure decidendo di sferrare il cavallo adottando la filosofia dei “piedi scalzi”, ricordando però sempre di essere supportati da professionisti e sane regole allevatoriali. Importante è mantenere una lettiera alta, pulita e confortevole per impedire traumi ripetuti. Si può inoltre tentare di risolvere applicando una “ciambella” all’altezza del pastorale per evitare che il ferro o lo zoccolo poggino sul gomito. Va da sé che si tratta di un problema da affrontare prontamente con il supporto medico veterinario, perché può diventare una patologia anche piuttosto grave: può esserci complicazione se i versamenti si infettano, dando origine a bursite settica.
Esiste una terapia? Alcuni rimedi fitoterapici si sono dimostrati utili nel contribuire a risolvere questa patologia da trauma. Sostante come la curcuma, lo zenzero e il pepe nero hanno una notevole azione antiinfiammatoria e, associate all’olio essenziale Cajeput, dallo straordinario effetto astringente, possono essere molto utili. E’ molto usato il trattamento con pomata di iodio al 12,5% con Arnica antidolorifici e antinfiammatori.
Fonti principali:
http://www.naturvet.it/wp-content/uploads/2020/12/La-lupia-una-soluzione-c%C3%A8.pdf
https://www.docenti.unina.it/webdocenti-be/allegati/materiale-didattico/34171476
© L. Badulescu; rev. B.S. – riproduzione riservata; foto © EqIn