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Salute dei cavalli: fronteggiare la dermatite estiva recidivante (D.E.R.)

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10 luglio 2018 #news

La dermatite estiva recidivante, detta anche D.E.R., è una malattia cutanea diffusa in tutto il mondo. Colpisce con frequenza molti cavalli, soprattutto nei primi anni di vita, e tutti quei soggetti con una predisposizione genetica di ipersensibilità all’attacco stagionale di alcuni componenti della saliva degli insetti appartenenti al genere Culicoides (esistono ben 1000 specie di Culicoides isolate in tutto il mondo!). Viene detta recidivante perché tende a ripresentarsi ogni anno nei soggetti colpiti, diventando sempre più importante nella sintomatologia: come tutti i processi allergici (che scatenano una risposta anormale del sistema immunitario con l’ipersensibilità che si manifesterà al ripetersi del contatto con una sostanza estranea e si differenzierà da una normale risposta per la sua un’insorgenza rapida e per la sua maggiore intensità rispetto al normale), una volta innescatasi la D.E.R. è difficile da debellare, dunque la migliore cura riguarda prima di tutto la prevenzione.

Abbiamo detto che si tratta di un problema stagionale: la D.E.R. appare in primavera, s’intensifica d’estate e tende progressivamente a sparire in autunno nella stragrande maggioranza dei casi. Tutti i cavalli, di qualunque razza, possono essere colpiti. Interessante notare che per il 50% dei casi (uno su due) dei cavalli di razza islandese importati in Italia, Francia e Germania, soffrono di dermatite estiva recidivante: questo probabilmente perché tutti questi cavalli sono cresciuti senza l’esposizione precoce alle punture dei Culicoides (non presenti in Islanda) e dunque senza poter sviluppare gli allergeni in grado di proteggerli.

Coda di topo causata dalla D.E.R. © A. Margat, Ifce

Quali sono i principali segni clinici di comparsa della D.E.R.? A causa dell’importante prurito cui l’animale colpito è soggetto, scopriremo sul suo corpo lesioni secondarie come erosioni, ulcere, alopecia parziale (perdita del pelo a chiazze), lichenificazione e iperpigmentazione cutanea. Nei casi più gravi si può arrivare a scoprire improvvisamente nel cavallo la tipica “coda di topo”, ovvero una coda completamente priva di crini alla base. L’evoluzione delle lesioni può essere più o meno grave a seconda dell’intensità del prurito, variabile da soggetto a soggetto; queste ferite autoindotte non vanno mai sottovalutate, essendo che possono facilmente infettarsi. I segni clinici si manifestano con più evidenza al tramonto e all’alba, ore in cui in particolare le femmine Culicoides effettuano i loro pasti con maggiore intensità. Le forme cliniche possono essere distinte in tre tipi, in base alla localizzazione delle ferite:

  • Frequentemente: distribuzione dorsale delle lesioni (criniera, groppa, base/attaccatura della coda; il cavallo può provare prurito e dunque grattarsi senza risparmiarsi anche su viso, ciuffo e criniera – con perdita dei crini, collo, spalla e dorso del torace);
  • Raramente: distribuzione sul ventre delle lesioni (prurito con o senza papule crostose su tutto il ventre e l’addome, su ascelle, inguine e zampe; i fianchi raramente sono interessati).
  • Assai raramente: combinazione delle prime due

Localizzazioni della D.E.R. © M. Delerue, Ifce

Come affrontare la D.E.R.? Abbiamo già detto che anzitutto bisogna agire preventivamente, in quanto pur esistendo sul mercato svariati tipi di prodotti atti a mitigarne gli effetti più importanti, nessuna cura si è scientificamente dimostrata realmente efficace, soprattutto nei casi più gravi. Si tratterà quindi anzitutto di impedire che gli animali vengano punti. Ecco le principali misure preventive da adottare:

  • Se vivono all’esterno, far rientrare i cavalli in scuderia prima del tramonto e farli uscire prima del sorgere del sole, opportunamente trattati con repellenti.
  • Evitare la loro stanzialità in prossimità di zone umide o della letamaia.
  • Pulire con regolarità il contenitore dell’acqua – fare in modo che non vi sia mai in loro vicinanza acqua stagnante per lunghi periodi.
  • Usare delle coperte a rete – anti insetti: in commercio esistono anche quelle appositamente studiate per i casi di D.E.R (coprendo anche la testa, la pancia e la coda).
  • Tutti i repellenti, gli shampoo, gli integratori per bocca e le lozioni/gel lenitivi del prurito e/o cicatrizzanti possono aiutarci: vanno però utilizzati frequentemente e con ferrea regolarità.

Non esistono trattamenti specifici con i farmaci: risultati contraddittori sono emersi da numerosi studi testanti la possibile efficacia dell’immunoterapia (con iniezioni ripetute di saliva di Culicoides) e ad oggi ancora non esiste un protocollo standard da utilizzare. Anche il trattamento con antistaminici ha mostrato efficacia molto variabile da un cavallo all’altro, in funzione soprattutto della molecola e del dosaggio impiegato. In ogni caso, il medico veterinario potrà all’occorrenza, nei casi più gravi, prescrivere dei farmaci (antiinfiammatori steroidei o corticosteroidi) utili a lottare contro il prurito e a dare un sollievo almeno temporaneo al cavallo.

©Redaz.; – riproduzione riservata – fonte principale: M. Delerue, L. Marnay, Dermite estivale récidivante des équidés, © haras-nationaux.fr foto in copertina: archivio © A. Benna / EqIn , un puledro impegnato a grattarsi la coda

 

 

 

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Redazione EQIN
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