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Il segreto dei cavalli olandesi? Da scoprire in “Golden Genes”, su Netflix

Il segreto dei
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#film

Sulla piattaforma Netflix è disponibile in streaming un interessante docufilm girato nel 2016 (durata: 52 minuti), sotto la regia di Annette van Trigt, che intende mostrare i metodi di allevamento dei cavalli da salto olandesi.

La pellicola inizia con lo spostamento dal pascolo alle scuderie di un branco di puledri per le strade asfaltate del Bears, un piccolo villaggio nella provincia olandese della Frisia, che si trova nel comune di Leeuwarden. I cavalli sportivi allevati in Olanda sono tra i migliori al mondo, gli esemplari olandesi impegnati nel salto ostacoli hanno vinto e vincono tutt’oggi l’impossibile. Non è dunque difficile immaginare perché i cavalli da salto olandesi siano tra i “prodotti” d’esportazione più celebri del Paese.

Ma da dove deriva questo successo? Come mostra “Golden Genes”, ciò che rende l’Olanda diversa dagli altri Paesi sta all’origine della “filiera”: il merito va agli allevatori che pensano e agiscono con una marcia in più rispetto al resto del mondo.

Tra i migliori figurano: Wiepke van de Lageweg che, con i tre stalloni Nimmerdor (che comprò a Zuidlaren per 25.000 fiorini e con il quale pose le basi dell’azienda familiare), Indoctro e Bubalu (argento a Londra con Jur Vrieling), ha costruito il suo successo vendendo cavalli e paillettes in tutto il mondo. Nella stagione riproduttiva cerca ottimi puledri in Normandia come nel nord della Frisia.

A Schoorl nell’Olanda settentrionale c’è Cees Klaver, allevatore di 69 anni che, durante le riprese, svela il suo segreto: “C’è una linea sottile che divide il genio e la pazzia, e io la voglio oltrepassare quando allevo i cavalli”; le caratteristiche genetiche da lui ricercate sono: “atteggiamento, carattere, tecnica, capacità atletiche..”, dalla sua azienda sono emersi Taloubet Z montato dal teutonico Christian Ahlmann e Big Star.

Sempre al nord dei Paesi Bassi, più precisamente a Pesse (Drenthe) troviamo Peter Rinkes (70 anni), che insieme a sua moglie ha allevato Lavsca, una fattrice che ha dato vita a quindici cavalli da Gran Premio, quest’altra colonna portante dell’allevamento dell’Olanda definisce sé e i suoi connazionali “i cinesi occidentali, con il fiuto per gli affari”.

Il segreto dei cavalli olandesi? Nelle loro vene scorre il sangue degli allevatori, l’agricoltura è da sempre stata fonte principale dell’economia del Paese. I principali allevamenti in Europa sono proprio in Olanda, ma anche Germania e Francia, Paesi detentori del sapere, del giusto clima e di ottimi prati.

I tre guru dell’allevamento olandese spesso si incontrano, sono progressisti e cercano sempre il meglio per il futuro dell’allevamento equino della loro nazione. Ogni stagione Peter compra il seme per le sue cavalle dagli stalloni di Wiepke. A quest’ultimo piace vedere i figli dei suoi stalloni e quando vede un buon puledro non esita a fare un’offerta al “collega”: l’altra parola d’ordine del successo è dunque “collaborazione”.

Sempre a Drenthe, ma nel paese di Westdorp, c’è Reinie Tewis specializzato nell’allevamento di stalloni KWPN. Gigant (Biscayo x Voltaire) era nel 2016 il suo cavallo più promettente, ma all’ultima selezione di Den Bosch (Noord-Brabant) avrà la possibilità di presentare solo le sue seconde scelte: Gin Tonic e Ginger Ale.

Un KWPN approvato porta grandi profitti, ma la selezione è molto rigorosa, il test dura settanta giorni; se lo stallone lo passa viene registrato e diventa una miniera d’oro per l’allevatore, ma non è affatto facile.

Anche Ton Vullers gestisce un allevamento con la sua famiglia, a Maria-Hoop, e afferma: “Di tutto ciò che fai, l’80% si basa sulla conoscenza, e il 20% sull’intuizione. Credo che l’intuizione faccia la differenza. Credo anche che la scienza domini l’allevamento equino”: lavora infatti al trapianto embrionale (embryo transfer) usato per le cavalle che gareggiano ad alti livelli (gli ovuli fecondati vengono estratti dopo sette giorni e trapiantati su una madre surrogata, lasciando cosi alla fattrice la possibilità di gareggiare).

A Borculo, Gelderland, ogni estate si tiene la più famosa asta di puledri, i prezzi variano dai 5.000 ai 40.000 euro, sono presenti i più importanti allevatori e acquirenti dall’estero. Nei Paesi Bassi è ancora unico vendere qualcosa che non si può vedere (le cavalle surrogate gravide): infatti non si vede il puledro, ma si compra comunque il suo valore genetico. Bisogna semplicemente crederci.

Essere lungimiranti e così dediti al lavoro non è da tutti, e i risultati dei cavalli olandesi ne sono la prova inconfutabile.

Da vedere su Netflix: "Atto Illecito", famosa scuderia nell'occhio del ciclone(17 febbraio 2022) © S. Scatolini Modigliani; riproduzione riservata; foto © Netflix

 

 

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Redazione EQIN
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