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Le scuderie del futuro guardano all’eco-responsabilità

Gli impianti ippici del futuro guardano all'eco-responsabilità
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07 giugno 2020 #focus

Equipédia – IFCE informa circa un importante meeting svoltosi tra tecnici agricoli francesi per discutere intorno al tema “Impianti dell’allevamento del futuro”, creato per riflettere e confrontarsi sugli edifici della filiera allevatoriale del domani. Sebbene sia difficile immaginare come si evolveranno le aspettative dell’agricoltura e della società nei prossimi anni, gli impianti non riguardano solo una questione di materiali, e rispecchieranno le domande e i problemi di oggi. Gli edifici del futuro deriveranno da compromessi tra investimenti e redditività, lavoro e sicurezza, benessere e produttività degli animali, ambiente e risparmio energetico. Vediamo in particolare qualche riflessione sugli edifici eco-responsabili per lo specifico del settore degli equidi.

Una Rete Tecnologica Mista (Réseau Mixte Technologique, R.M.T.) sta sviluppando una vasta rete di competenze e scambi fra i vari tipi di allevamenti (equidi, suini, ruminanti e pollame). Nel periodo 2014-2018, uno degli obiettivi di RMT è stato la produzione di prototipi virtuali di edifici per ciascun settore. Ogni prototipo di edificio virtuale presentato è ottimizzato in base ad una delle tre seguenti priorità:

L’edificio economico ed efficiente: ovvero “costi motivati”, prioritari, questo per un controllo puntuale dei costi strettamente legati alla costruzione.
L’edificio eco-responsabile: ovvero “ambiente” quale priorità; questo per ridurre al minimo l’impatto ambientale della struttura stessa.
Costruzione di precisione: leggasi priorità “precisione”; l’obiettivo e quello destinato all’integrazione di nuove tecnologie avanzate.

Ogni prototipo presentato offre quindi un insieme di soluzioni tecniche ottimizzate legate ad una delle tre priorità scelte e al sistema di allevamento adottato. Questo per dire che non esiste ad oggi un riferimento unico per quelli che dovranno essere gli edifici di domani. Questi prototipi susciteranno infatti necessariamente reazioni di adesione o di critica costruttiva. Non propongono una rottura molto marcata con gli attuali modelli di edifici ma certamente mirano all’ottimizzazione più rilevante possibile.

Gli edifici “eco-responsabili” hanno come principale caratteristica quella di mirare a ridurre l’impatto ambientale degli allevamenti sia durante la loro costruzione, sia nel corso del loro utilizzo. Parola d’ordine quindi: “integrazione nel paesaggio“, unitamente alla conservazione delle risorse in quantità e qualità: acqua, aria, clima (gas serra o GHG e impronta di carbonio), inoltre riduzione dei fastidi (rumore, odori) il tutto in stretto collegamento al territorio.
Gli approcci di eco-costruzione guidano le scelte per questo tipo di edificio, sia durante la loro progettazione/costruzione, sia nel corso del loro funzionamento e fino a giungere al loro smantellamento.

Tutto questo li colloca necessariamente all’interno di una logica economica. Tuttavia, il concetto di eco-responsabilità integra anche la questione del benessere, della salute e della sicurezza sia dell’uomo che degli animali.

Gli impianti ippici del futuro guardano all'eco-responsabilità 1

© IFCE

Edifici eco-responsabili: il prototipo di “ambiente” presentato da IFCE
Gli obiettivi generali del prototipo sono il riciclo dell’acqua e degli effluenti, la gestione dell’energia e dell’atmosfera degli edifici e la scelta dei materiali da costruzione.
Il prototipo si basa su una struttura di tipo centro ippico periurbano di 1 UTH (unità di lavoro umano, equivalente a tempo pieno in una fattoria) per 16 cavalli. L’edificio principale, di tipo fienile, offrirà alloggi flessibili che potranno essere sia interni che esterni, sia individuali che collettivi. Il prototipo includerà anche due box per la quarantena ed una zona di stoccaggio (magazzino).
Fondamentalmente Il design dell’edificio, che guarderà a due obiettivi, ovvero
Obiettivo 1: limitare l’impatto ambientale
Innanzitutto, l’energia solare è fornita attraverso pannelli fotovoltaici, uno scaldabagno solare o persino un tetto di vetro che consenta l’illuminazione naturale della stalla. Il tetto è verde, colore scelto anche per la sua inerzia termica. La ventilazione avverrebbe naturalmente per effetto camino. L’acqua sul tetto verrà raccolta ed usata per irrigare le aree di esercizio e le docce destinate ai cavalli. L’acqua dei lavaggi verrebbe successivamente raccolta e trattata.
Il letame verrà riciclato in loco. Infatti sarà installato vicino ai box un eco-digestore, con una capacità di 1 tonnellata di materiale trattato al giorno, che trasformerà il letame in compost (rispettando lo standard di marketing NF U44-051). Un sistema per il recupero del percolato e dell’acqua contaminata sarà inoltre fondamentale per controllare l’impatto ambientale della struttura. Queste acque potranno inoltre essere trattate a loro volta nel bio-digestore.
Obiettivo 2: migliorare le condizioni di alloggio per i cavalli
I box saranno adiacenti ad un’area di esercizio stabilizzata e priva di accesso atta a promuovere una maggiore attività locomotoria. Queste aree di esercizio, così come i box, saranno “modulari” e questo grazie a recinzioni e pareti divisorie rimovibili. Questo prototipo offre la possibilità di passare qiuindi dalla collocazione individuale a quella collettiva per un determinato cavallo. Il foraggio sarà disponibile “a volontà”, grazie al sistema “una mangiatoia per due box”, con una capacità pari ad un ballone di fieno. La fornitura del ballone è prevista in sicurezza dal corridoio.

Concludiamo quindi riesaminando quelli che sono i punti di forza di questo prototipo, ovvero: la riduzione dell’impatto ambientale della costruzioni unito al comfort e benessere degli equidi cagionato dall’aumento dell’attività locomotoria e dei “rapporti sociali” tra conspecifici. Sostanziale riduzione dei costi strutturali: autoconsumo di elettricità e riciclaggio dell’acqua; riciclo del letame in loco grazie al bio-digestore.

© a cura di Alessandro Benna; riproduzione riservata; fonte principale: equipedia.ifce.fr; foto: scuderia In Hammonton, New Jersey (via stablestyle.net)

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