Note e requisiti essenziali delle strutture per il pensionamento del cavallo anziano
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Così come ci dedichiamo con passione e cura al nostro compagno equino nel corso della carriera sportiva o del tempo in attività con lui, altrettanto dovremmo fare quando arriva il momento del suo pensionamento. Vediamo i principali elementi a cui badare, soprattutto durante la transizione e per la scelta della struttura.
Molto spesso si pensa che far riappropriare della sua libertà in natura (prato) il cavallo anziano, sia la soluzione migliore per fargli trascorrere il suo periodo d’oro, ma non è sempre così o, meglio, non è un passaggio di status (dalla scuderizzazione al paddock) che va affrontato con leggerezza e superficialità. Un cavallo che per anni è stato gestito, lavorato e nutrito all’interno di una scuderia molto spesso vive l’installazione in un prato come una sorta di abbandono, e quindi con sofferenza.
È oltremodo importante notare anzitutto che non esiste una regola fissa che ci detti quando ritirare un cavallo dalla vita sportiva: i proprietari devono ascoltare il cavallo ed essere realistici e onesti nella valutazione delle capacità dello stesso nel rispondere alle richieste che gli vengono fatte. È certamente vero che la durata e frequenza del lavoro potrebbero dover essere modificate man mano che il cavallo invecchia, ma l’età da sola non definisce se un cavallo deve essere o meno mandato in pensione. Quindi, come si fa a decidere cosa rende un piano pensionistico adeguato? Christyn Hendrick gestore della Trinity Sky Farms nel Tennessee, una struttura per anziani, può aiutarci con la sua esperienza a seguire la giusta via.
Frustrato dalla mancanza di buone opzioni per la pensione, specialmente per i cavalli da competizione, si è chiesto perché i cavalli anziani non potessero avere tutte le cure di cui necessitano come quando erano in attività, dovendo ora semplicemente trascorrere le loro giornate in un pascolo: ha dunque deciso di offrire una soluzione diversa.
“Ci sono tre aree su cui ci concentriamo nella loro transizione: erba, abilità sociali e ampi spazi. L’introduzione dell’erba nella dieta di un cavallo può essere pericolosa se non eseguita correttamente e lentamente: quindi questa è la cosa principale a cui badare. Iniziamo con 15 minuti il primo giorno sull’erba e poi aggiungiamo altri 15 minuti sull’erba ogni giorno fino a raggiungere le tre ore.”
“Uno dei maggiori problemi è che la maggior parte dei cavalli da competizione non è mai stata in branco e non ha abilità sociali. Questo può essere estremamente stressante per alcuni di loro. Quindi, mentre stiamo lavorando alla transizione dietetica, iniziamo il processo di introduzione nel gruppo, prestando attenzione che nessuno si faccia male. Per fortuna, una volta stabilita il branco, non è necessario lavorare per mantenerlo. Dalla nostra esperienza, se un cavallo si mostrerà “problematico”, si evincerà durante il processo di introduzione nel branco. Proviamo tutto il possibile per far funzionare le cose, ma può capitare che i nostri tentativi siano vani e si debba chiedere al proprietario di portare il cavallo in un’altra struttura. So che suona duro, ma non possiamo mettere a rischio la salute, la sicurezza o il benessere mentale del resto del branco per un solo soggetto”. “Imparare a dire di no è importante. Qualunque cosa un proprietario pensi di sapere sulla personalità del proprio cavallo, è da prendere con le pinze: abbiamo accolto grandi cavalli prepotenti che finiscono in fondo al branco (esiliati dal gruppo), e uno che ci è stato descritto come un “cavallo aggressivo” si è rivelato essere il cavallo più amichevole di sempre!”.
“Infine, trovarsi in un enorme spazio aperto può essere travolgente. Iniziamo in un grande recinto rotondo, abbastanza grande per giocare ma non abbastanza grande per prendere grande velocità. Quindi li facciamo uscire con un amico nel nostro piccolo pascolo e lasciamo che abbiano un’idea delle cose prima di liberarli in paddock di 30 acri. Non tutti i cavalli possono stare al pascolo tutti i giorni per 24 ore: molto dipende dal clima in cui si trovano, dalla loro età e dalle condizioni fisiche.
“I cavalli sono molto più robusti di quanto crediamo, in particolare i cavalli sportivi che spesso, però, avvolgiamo all’interno di una bolla di protezione! Passare dalla vita da concorso all’essere lasciati fuori in un branco, può essere uno shock completo per il loro sistema di riferimento, quindi rientrare almeno la notte in scuderia darà loro un po’ di quella routine a cui sono stati abituati per anni. Abbiamo scoperto che questa pratica ci offre anche la possibilità di somministrare medicinali e integratori – spesso necessari ai cavalli anziani – e di esaminare a fondo il cavallo prevenendo eventuali disturbi. Offre anche ad alcuni dei cavalli una tregua dalle dinamiche del branco e l’opportunità di sdraiarsi e riposare in un luogo morbido e asciutto”.
Possiamo quindi riassumere in dieci punti i requisiti essenziali a cui porre attenzione nella scelta di una struttura per il pensionamento del proprio cavallo:
1) Il clima, ogni luogo ha i suoi pro e contro. Se fa caldo, cosa si fa in quel posto per i cavalli? E se fa particolarmente freddo?
2) Dimensioni del branco o della struttura: più grande è il branco o la struttura, minore sarà l’attenzione che riceverà il cavallo.
3) Dimensioni del pascolo: se è solo un piccolo pascolo quadrato (un paio di acri), molto probabilmente il cavallo trascorrerà la giornata semplicemente in piedi in un posto, poiché non c’è motivo di muoversi.
4) Rifugio: ogni paddock ha un riparo sufficiente per ospitare tutti i cavalli?
5) Recinzioni: c’è il filo spinato, comunque molto pericoloso, o l’elettrificazione? Se invece sono steccati in legno, sono ben tenuti?
6) Il fieno: lo coltivano autonomamente? Diversamente, dove lo comprano? Alimentano con le rotoballe? Christyn Hendrick lo sconsiglia vivamente, a causa del potenziale botulismo derivante da animali morti che potrebbero essere introdotti nel processo di fienagione. Dove lo conservano? Il fieno non dovrebbe mai essere conservato nella stalla con i cavalli perché altamente infiammabile.
7) Cura nel grooming: controlla i cavalli residenti, sono ben tenuti? Ecco come starà il tuo cavallo. Ti va bene?
8) Farm Tour: è importante visitare sempre il luogo di persona, o almeno virtualmente tramite una video chiamata.
9) Prezzo: nessuno vuole pagare uno sproposito al mese per il proprio cavallo in pensione… ma non bisogna dimenticare che si ottiene quello per cui si paga: se è poco, sarà poco.
10) Struttura: è importante che la struttura dove si ritirerà il cavallo non sia polifunzionale, ma dedicata al pensionamento. Questo per non correre il rischio che il cavallo sia solo un introito in più o, peggio, venga usato come cavallo da scuola.
(27 ottobre 2022) © S.Scatolini Modigliani; fonte principale: horse-canada.com/ – riproduzione riservata; foto: © A.Benna / EqIn