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Protezioni (stinchiere / fasce): rischi e benefici da valutare

Protezioni (stinchiere / fasce): rischi e benefici da valutare
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I rischi e i benefici dei vari tipi di protezioni e fasce andrebbero valutati prima di farle indossare ai cavalli, in base non solo alla specifica attività sportiva che conducono, ma anche allo stato di salute del cavallo in oggetto. Svolgiamo di seguito delle considerazioni, a fronte di un mercato di offerta sempre più ampio e vario, nel quale ci si può smarrire.

Ossa resistenti e solide, in grado di sopportare centinaia di chili di peso ma incredibilmente vulnerabili. Complesse articolazioni che comprendono sì, le ossa, ma anche cartilagine e liquido sinoviale. Tendini lunghi, dinamici e spesso soggetti a lesioni che impiegano mesi per ripararsi e, anche in questi casi, raramente ritornano alla totale normalità performante, nonostante sacrifici e dedizione nella cura. Pelle delle gambe scarsamente vascolarizzata che difficilmente riesce a guarire…

Perché mai dovremmo mettere a rischio strutture così delicate, soprattutto quando sappiamo che esiste una gamma, sin troppo vasta, di opzioni progettate per proteggerle? Risposta semplice: perché la scienza ci dice che queste opzioni potrebbero essere anche in grado di causare più danni che benefici. Quindi, cosa deve fare un cavaliere? In questo articolo proveremo ad esplorare le difficili ed irrisolte questioni sul perché usare le protezioni, nonché sui vantaggi e sui rischi.

In uno studio della Middle Tennessee State University del 2022, i ricercatori hanno dimostrato che la temperatura della pelle dei cavalli è più alta nelle gambe che indossano protezioni rispetto a quelle nude; va da sé, direte voi. Tuttavia, ciò supporta l’ipotesi che il raffreddamento (indispensabile per scongiurare infiammazioni) pè quindi compromesso alla base da paracolpi e fasce durante l’esercizio, afferma l’autore dello studio – Lucas Brock, MSc, della Morehead State University, nel Kentucky. I risultati hanno portato a forti reazioni sui social media e molti cavalieri hanno espresso e condiviso il timore che protezioni, fasce e bendaggi vari surriscaldino quindi pericolosamente i tendini dei cavalli. Va sottolineato, però, che caldo e freddo hanno impatti diversi e sono ugualmente importanti a seconda del problema, ma SE E SOLO SE subentra un problema.

Non si riesce a fare senza protezioni, nemmeno con cavalli dalle andature oltremodo corrette: i rischi sono comunque troppo elevati durante l’attività agonistica. Circa il 90% dei cavalieri fa lavorare i propri cavalli da gara con queste attrezzature, e non si può certamente biasimarli.

Anche abbracciando solo l’ipotesi del surriscaldamento indotto dalle protezioni, potrebbe essere comunque troppo presto per giungere a conclusioni, poiché Brock non ha studiato gli effetti sui tendini stessi, afferma Brad Hill, DVM, di Equine Athlete Veterinary Services, un gruppo clinico nazionale con sede a Williamston, Michigan.

Certo è che la dimensione, l’applicazione, i materiali, le condizioni atmosferiche ed altri fattori possono influenzare il modo in cui i tendini e strutture articolari connesse rispondono a paracolpi e fasce disponibili sul mercato, ha affermato Hill.

Storicamente parlando, i cavalieri hanno persino utilizzato fasce per riscaldare intenzionalmente le gambe dei loro cavalli, soprattutto quando fa freddo, per aumentare il flusso sanguigno e quindi prevenire lesioni (Simone Westermann, DrMedVet, precedentemente associato all’Università di Vienna, in Austria). Nello studio del 2014 condotto dal suo team sulla temperatura delle gambe in 10 cavalli sportivi a riposo e al trotto, è stato dimostrato che la pelle delle gambe si riscalda effettivamente sotto le stinchiere e le fasce durante l’esercizio.

Consapevole di questo, la KNHS (Federazione Olandese) ha vietato da quest’anno l’uso delle fasce per le discipline del salto ostacoli, dressage, attacchi e volteggio (la regola per il completo esisteva già) sia in campo gara che in campo prova. (+ informazioni: clicca qui)

Studi precedenti hanno dimostrato che le cellule dei tendini surriscaldate possono morire, portando a infiammazione ed indebolimento strutturale dei tendini. Nella medicina umana il surriscaldamento è stato collegato a lesioni del tendine d’Achille. Ulteriori ricerche potrebbero aiutare a risolvere il dibattito, ma nel frattempo tali discussioni ne aumentano la consapevolezza. Molti cavalieri hanno recepito il messaggio di mettere le protezioni all’ultimo minuto e poi toglierle il prima possibile dopo l’esercizio. Restano sempre consigliati i getti d’acqua fredda o impacchi di ghiaccio subito dopo il lavoro per ridurre l’infiammazione, anche se non è visibile, e per aiutare a rimuovere il calore acquisito durante l’allenamento.

Resta fermo il fatto che il più grande vantaggio offerto da protezioni e fasce è il modo in cui dissipano le forze impedendo la penetrazione della pelle quando la gamba del cavallo entra in contatto con altro, sia un salto, un oggetto appuntito o il ferro di un altro dei suoi piedi. In questo senso, le protezioni funzionano come il para stinco di un calciatore, proteggendo le ossa e i tessuti molli da tagli, contusioni e fratture. I paracolpi veramente protettivi prevengono la perforazione o il taglio della gamba distribuendo l’impatto nel modo più uniforme possibile per ridurre le forze concentrate che potrebbero causare danni.

Un team di ricercatori statunitensi ha testato gli effetti protettivi di stinchiere e fasce utilizzando una tecnologia simile a quella usata per caschi, giubbotti e altri tipi di protezione. Anche se è troppo presto per pubblicare i risultati, i test finora confermano il sospetto che paracolpi e fasce possano avere qualità protettive molto diverse. Le fasce da lavoro sono troppo morbide per dissipare forti forze/colpi traumatici, ma possono essere utili a livello riabilitativo/di sostegno, o per prevenire lesioni quando si monta, ad esempio, in passeggiata su percorsi con cespugli spinosi. Ne viene dunque confermata l’inutilità, a livello sportivo: sebbene le fasce siano tanto care al dressage, ha indubbiamente ragione la federazione olandese che ne ha vietato l’uso anche in campo prova. Va da sé che, oltre al surriscaldamento, una fascia da lavoro mal fatta genera più danni che benefici e sono troppi i casi in cui questo si verifica, specie a livello amatoriale. Le fasce da lavoro devono essere applicate con la giusta tensione: un’abilità che i cavalieri possono imparare da esperti, veterinari o fisioterapisti. Le fasce bagnate potrebbero perdere elasticità e intrappolare l’umidità, esponendo il cavallo al rischio di dermatite (infiammazione della pelle). Non applicare mai fasce bagnate. Se la fascia si bagna durante l’esercizio, i cavalieri possono completare la sessione, rimuovere la fascia ed asciugare la gamba.

Fondamentalmente, i cavalieri devono sapere che i paracolpi sportivi e le fasce da lavoro non sono i bendaggi che veterinari e fisioterapisti usano per scopi di riabilitazione. Tali dispositivi forniscono un supporto specifico alle aree mirate dopo essere stati applicati da professionisti e di solito vengono utilizzati solo al passo e, occasionalmente, al trotto. Cercare di imitare tali approcci per gli allenamenti quotidiani può essere dannoso. La pressione aggiuntiva potrebbe essere eccessiva o potrebbe effettivamente spostare forze e pressioni in modi innaturali. La limitazione dell’articolazione del nodello potrebbe, ad esempio, spostare l’assorbimento degli urti verso l’alto, nel ginocchio. E non è certamente una buona idea farlo con un esercizio fisico intenso.

Bisogna inoltre considerare la spinta gravitazionale verso il basso di paracolpi e fasce. Anche se il loro peso ci sembra insignificante, la realtà è che, dal punto di vista biomeccanico, anche pochi grammi di peso aggiunti alla parte inferiore di gambe in movimento ne influenzano l’iter naturale. E se le protezioni si bagnano, diventano più pesanti. La scelta di proteggere le gambe di un cavallo, e con cosa, dipende da molti fattori, specifici per ciascun cavallo.

Se usate correttamente, stinchiere e fasce dovrebbero solo aiutare, non danneggiare. Mentre i ricercatori stanno ancora lavorando su raccomandazioni pratiche per il loro utilizzo e le migliori aziende produttrici si allineano sui canoni della traspirazione/dispersione del calore e resistenza/dissipazione della forza dell’urto, i cavalieri possono prendere precauzioni per garantire che le protezioni non causino nuovi problemi.

Per quanto riguarda i paracolpi, non dovrebbero scivolare verso il basso, ma non dovrebbero nemmeno essere troppo stretti. Inoltre vanno considerati anche i fattori esterni: più caldo è il clima e più spessa è la protezione (soprattutto quelli in schiuma di lattice o in pile, agnellino), più duro o lungo è l’esercizio, più caldi diventeranno i tendini. Con tutte le eventuali conseguenze, caso per caso.

© L. Ruffino; rev. B.S. – riproduzione riservata; fonte principale: thehorse.com foto: archivio © A.Benna/EqIn

 

 

Redazione EQIN
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