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Quanti cavalli nei video musicali! Vediamoli insieme

Quanti cavalli nei video musicali! Vediamoli insieme
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Cavalli protagonisti non solo di colonne sonore che hanno segnato intere generazioni – come “Furia Cavallo del West” (serie televisiva statunitense trasmessa per la prima volta dal 1955 al 1960. Il titolo italiano deriva dalle parole della sigla; negli USA poi ribattezzata “Brave Stallion”) oppure il più recente cartone animato del 2002 “Spirit – Cavallo Selvaggio” arrangiata da Brian Addams (e Zucchero nella versione italiana)…

I cavalli hanno affascinato diverse culture sia nella simbologia, come significato, ma anche come un sogno di vita. Le ballate country dei cowboy durante le transumanze o la custodia delle greggi sono tra le più belle canzoni che possono essere dedicate al cavallo e allo stile di vita che porta con sé: nell’immaginario, lo spirito libero e selvaggio, la purezza, la lealtà e il contatto con la dimensione della natura. Il cavallo è quella parte selvaggia in ogni persona. La sua rappresentazione è la parte dell’essere che si libera e torna alle sue origini, sprigionando la propria forza. In molte canzoni si ritrova anche un antico legame tra uomo e cavallo, quello che ha portato all’addomesticamento dell’animale e alla simbiosi che si è sviluppata nell’arco dei secoli, alla tradizione, al lavoro nei campi, nelle battaglie. Insomma, in tutte le culture sono state scritte canzoni, storie o leggende dedicate ai cavalli, al loro mito e alla loro nobile anima.

Sarebbero innumerevoli le canzoni dedicate ai nostri compagni equini, citiamo le più in voga negli ultimi anni sicuramente conosciute da tutti gli equestrians:

Wild Horses, The Rolling Stones

Il 24 agosto tutti gli amanti della buona musica hanno pianto Charlie Watts, venuto a mancare all’età di ottant’anni. Musicista jazz ed emblematico batterista dei Rolling Stones dal 1963, il britannico aveva anche una passione per i cavalli, che condivideva con la moglie Shirley Ann Shepherd. Lui, come altri artisti musicali, non ha mai esitato a rendere omaggio agli equini nel loro lavoro.

La canzone Wild Horses, pubblicata il 12 giugno 1971 nell’album Sticky Fingers dei Rolling Stones, il suo ritornello “I cavalli selvaggi non potevano trascinarmi via” (“I cavalli selvaggi non potevano trascinami fuori di qui”) si riferisce inequivocabilmente agli equini. Con una melodia firmata dal geniale Keith Richards e scritta da Mick Jagger, questo pezzo non è un’ode al cavallo, ma piuttosto un resoconto del tumultuoso rapporto tra Mick Jagger e la cantante e attrice Marianne Faithfull. Il suo videoclip rende omaggio alla bellezza e alla grazia dei cavalli, che appaiono nei cartoni in bianco e nero. Se non ci sono informazioni precise sull’origine di questa idea, ci si può legittimamente chiedere se Charlie Watts non l’abbia sussurrata ai suoi compagni.Appassionato di cavalli, il batterista possedeva da cinquant’anni una casa a Thoiras, nel Gard, e soprattutto una tenuta nel Surrey, nel sud-est dell’Inghilterra, dove sua moglie gestiva una scuderia di cavalli da corsa. A causa della passione di quest’ultimo, il più saggio dei Rolling Stones divenne addirittura un allevatore di purosangue arabi sotto l’affisso Halsdon. I prodotti più belli sono stati addirittura premiati al campionato mondiale di cavalli arabi, al salone dei cavalli di Parigi, nel 2009. Negli stessi anni anche la catena Equidia è andata a visitare le sue scuderie e ad incontrarlo.

Gagnam Style, Psy

Nota per il suo umorismo e il ritmo orecchiabile, la canzone di Psy sudcoreana Gagnam Style presenta anche i cavalli sotto i riflettori nel suo video musicale, che si svolge in una stalla sudcoreana. Chiamata spesso “danza del cavallo” o “danza del cavaliere”, la sua coreografia principale, insolita, imita un cavaliere a cavallo in maniera caricaturale, con i gesti dell’equitazione e dei cowboy che di tanto in tanto usano il lazo. Tuttavia, dietro l’umorismo si nasconde in particolare una critica alla dissolutezza consumistica dei giovani nel distretto di Gangnam-gu, un quartiere di lusso a sud di Seoul, e raffigura vari luoghi di rilascio della società sudcoreana soffocata dalla pressione sociale.

Il 21 dicembre 2012, questa clip è diventata addirittura il primo video a superare il miliardo di visualizzazioni su Youtube, poi 2 miliardi il 31 maggio 2014. Nel 2020 è stato il settimo video più visto con poco più di 3,8 miliardi di visualizzazioni!

Osez Joséphine, Alain Bashung

Apparsa nell’ottavo album in studio di Alain Bashung, pubblicato nel novembre 1991, la canzone Osez Joséphine ha segnato il ritorno al successo del cantante. Composto da Alain Bashung, i cui testi sono co-firmati da quest’ultimo e da Jean Fauque, è un inno alla libertà, in particolare a quella delle donne, subito dopo la caduta del muro di Berlino. La clip, diretta da Jean-Baptiste Mondino, presenta la cantante e Azucena Caamaño schiena contro schiena, al centro di un anello circense attorno al quale galoppa un cavallo bianco. L’idea di questo cavallo che gira su un ring da circo attorno a una coppia di musicisti è più che grafica, è il battere degli zoccoli che dà il suo vero ritmo alla canzone, e Bashung approfitterà quindi dell’idea dell’amico affidarsi a questo ritmo animale aggiungendo all’ultimo momento il suono del galoppo così come i riff. La clip è stata anche premiata nel 1993.

Radar, Britney Spears

Scritta e prodotta da Bloodshy & Avant e The Clutch nel novembre 2006, la canzone “Radar” di Britney Spears promuove i cavalli. In questo film, diretto da Dave Meyers, che in precedenza ha lavorato con l’artista ai video musicali di Lucky, Boys e Outrageous, Britney Spears interpreta una donna aristocratica coinvolta in un triangolo amoroso tra due uomini che giocano a polo e posano suggestivamente con i cavalli…

Wake Me Up, Avicii

Nella clip del brano “Wake Me Up” di DJ Avicii vediamo una donna che cammina con una ragazza per strada, mentre i passanti la guardano con uno sguardo stupito. Poi la donna monta un cavallo, galoppa tra le vigne e raggiunge uno spazio urbano. Va notato che la canzone originale è firmata dalla cantante americana Aloe Blacc, che si è esibita in particolare ai World Equestrian Games in Normandia nel 2014.

Love That Let’s Go, Miley Cyrus

La Serie “Hannah Montana” fece esplodere la carriera della cantante americana Miley Cyrus, raccontando la doppia vita di uno studente medio a scuola e di un famoso cantante, quest’ultimo anche appassionato di cavalli. L’episodio 7 della quarta stagione della serie è stato quasi esclusivamente dedicato agli equini. Alla fine dell’episodio, che per inciso è il primo di questa stagione in cui il personaggio di Hannah Montana non appare affatto, viene rivelato che questa trama ha reso omaggio al vero cavallo di Miley Cyrus, Roam-Man, morto nel 2009.

Hello World, Grand Galop

Come si può parlare di musica e cavalli senza citare “Hello World”, la sigla della serie canadese-australiana “Grand Galop” che ha scosso così tante infanzie di amanti dei cavalli? Con un trio di giovani amici a cavallo e i loro cavalli, questa serie utilizza l’equitazione come sfondo per le gioie e gli ostacoli dell’adolescenza.

Only The Horses, Scissor Sisters

Le Scissor Sisters hanno spopolando con il loro singolo prodotto da Calvin Harris: si tratta di “Only The Horses” che fa parte dell’album “Magic Hour”, uscito il 28 maggio 2012.
Gli artisti hanno pubblicato online il loro nuovo singolo, ‘Only The Horses’. La traccia è stata trasmessa per la prima volta il 6 aprile durante lo show di Fearne Cotton su BBC Radio 1.

Qual è la vostra canzone preferita? Quale tra queste descrive meglio il rapporto con il vostro compagno cavallo? scriveteci a info@equestrianinsights.it

© S.Scatolini Modigliani; riproduzione riservata; fonte principale: https://grandprix.info/fr;

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Redazione EQIN
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