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Terapia del freddo: i pro e i contro del trattamento sui cavalli

Terapia del freddo: i pro e i contro del trattamento sui cavalli subito dopo l’allenamento 1
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Alleviare il dolore e aiutare la guarigione: la terapia del freddo, nota anche come crioterapia, è sempre più utilizzata in medicina umana, in particolare nello sport, e numerosi studi negli ultimi anni ne hanno approfondito l’utilizzo in medicina veterinaria. Gli studiosi confermano che la terapia del freddo può aiutare anche nell’alleviare il dolore nei cavalli, in particolare dopo l’allenamento, ma è fondamentale seguire le giuste linee guida per procedere al trattamento.

Innanzitutto va considerato che la terapia del freddo è un argomento molto controverso, non solo in veterinaria, ma già quando si parla di medicina umana e medicina dello sport. Chi contesta, e mostra preoccupazione per questo tipo di terapia, evidenzia in particolare due problemi: l’attenuazione della reazione infiammatoria, grazie al freddo e alla costrizione vascolare, può inibire anche gli effetti positivi dell’infiammazione stessa, come la rimozione del tessuto danneggiato e la stimolazione della guarigione; la bassa temperatura può addirittura arrivare a provocare la morte dei tessuti, ma questo vale soprattutto per una crioterapia prolungata nel tempo e a temperature davvero molto basse.

Sugli animali, invece, le prove scientifiche effettuate (principalmente sui topi), dimostrano che alcuni tipi di crioterapia possono addirittura ritardare la guarigione. Sui cavalli, in particolare, uno studio suggerisce che una piccola percentuale di esemplari sottoposti a crioterapia con ghiaccio, direttamente a contatto con la pelle, può dare vita a involontarie lesioni dei tessuti superficiali e profondi (“Distal limb pathologic conditions in horses treated with sleeve-style digital cryotherapy for at least 12 hours 285 cases”, Proctor-Brown et al., 2018). A parte queste ipotesi, però, attualmente, non ci sono studi che facciano effettivamente il punto sugli effetti negativi o positivi della crioterapia in merito alla guarigione nei cavalli, che a volte sviluppano pure ipersensibilità (+informazioni clicca qui). La situazione sopra descritta, in sostanza, non è stata dimostrata da ricerche più recenti.

D’altro canto, va anche detto che l’efficacia della terapia del freddo per i casi di laminite e stati infiammatori che in generale riguardano il piede del cavallo, è stata ampiamente dimostrata dalla ricerca veterinaria e dalle applicazioni suggerite dalla mascalcia.

In altri due studi, “The efficacy of cooling with phase change material for the treatment of exercise-induced muscle damage: pilot study” (Kweicien et al., 2018) e “Cryotherapy suppresses tendon inflammation in an animal model” (Zhang et al., 2014), i benefici della crioterapia sono ben descritti. Si va dal miglioramento dei tempi di recupero alla diminuzione dell’infiammazione, a seconda dell’area trattata. “Pertanto, la terapia del freddo agli arti del cavallo dopo un allenamento, può avere benefici – spiega Kara Brown (VMD, DACVSMR, Medicina dello Sport equina e Riabilitazione presso la University of Pennsylvania) – Nel caso di lesione tendinea acuta, in genere raccomandiamo una terapia del ghiaccio giudiziosa nei primi due giorni. Se si utilizzano, poi, altre forme di raffreddamento, bisogna evitare di prolungare troppo il trattamento. In genere – conclude – raccomandiamo di limitare la crioterapia a intervalli di 20-30 minuti ad almeno quattro ore di distanza nelle prime 24-48 ore dopo un infortunio, poi di ridurre la terapia a due sessioni giornaliere per un massimo di due settimane”.

Terapia del freddo: i pro e i contro del trattamento sui cavalli subito dopo l’allenamento

Il mercato ad oggi mette a disposizione del mondo equestre svariati supporti (che vanno dagli spray alle stinchiere con annessa “macchina fabbrica ghiaccio”, per arrivare a vere e proprie “camere” crioterapiche). Tuttavia va detto in conclusione che queste ricerche mirate sottolineano come qualsiasi trattamento di crioterapia debba essere indicato dal veterinario e mai lasciato alla libera interpretazione: è fondamentale difatti prestare la giusta attenzione alle tempistiche e modalità, onde evitare che quel che dovrebbe essere un aiuto per il cavallo si possa trasformare in un (ulteriore) problema.

(29 giugno 2023) © S. Arpaia; rev. B.S.; riproduzione riservata; foto: © beva.onlinelibrary.wiley.com/ (British Equine Veterinary Association Publications)

Redazione EQIN
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