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Veterinaria: note sul Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico-Resistenza (2022-2025)

Veterinaria: note sul Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico-Resistenza (2022-2025)
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Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico-Resistenza 2022-2025: avevamo già comunicato (+ info: clicca qui) che, dalla fine di gennaio 2022, è entrato in vigore in tutti i Paesi dell’Unione Europea un regolamento che disciplina l’utilizzo di alcuni medicinali veterinari, in particolare gli antibiotici, onde evitare di cadere nel rischio di resistenza agli stessi: nefasta ipotesi, che lascerebbe di fatto senza nessun possibile strumento capace di contrastare efficacemente le infezioni.

La strategia nazionale di contrasto all’antibiotico-resistenza adotta un approccio inclusivo basato sulla partecipazione attiva delle azioni di governo da parte delle autorità competenti e degli attori interessati (stakeholders), a vari livelli: nazionale, regionale e locale. L’antimicrobico-resistenza (ABR), è un fenomeno naturale biologico di adattamento di alcuni microrganismi che acquisiscono la capacità di sopravvivere o di proliferare in presenza di una concentrazione di un agente antimicrobico (es. antivirale, antifungino, antibatterico) che è generalmente sufficiente ad inibire o uccidere microrganismi della stessa specie. A causa dell’enorme pressione selettiva esercitata da un uso eccessivo e spesso improprio degli antibiotici in ambito umano e veterinario, nel tempo questo fenomeno ha assunto i caratteri di una delle principali emergenze sanitarie globali.

Il nuovo documento “Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico-Resistenza (PNCAR) 2022-225”, nasce con l’obiettivo di fornire al Paese le linee strategiche e le indicazioni operative per affrontare l’emergenza dell’ABR nei prossimi anni, seguendo un metodo multidisciplinare e una visione One Health (ovvero un approccio per disegnare e implementare programmi, politiche normative e ricerca, che prevede che diversi settori comunichino e lavorino insieme per migliorare gli esiti de salute pubblica), promuovendo un costante confronto in ambito internazionale e facendo al contempo tesoro dei successi e delle criticità del precedente piano nazionale.

Una delle più importanti lezioni che la pandemia da virus SARS-CoV-2 e la malattia da esso causata (COVID-19) ha dato al mondo intero, è stata quella di ricordarci quanto la salute degli esseri umani, degli animali e dell’ambiente in cui essi vivono siano strettamente intrecciati. Persone e animali vivono spesso a stretto contatto tra loro, possono essere infettati dagli stessi agenti patogeni e non di rado anche trattati con gli stessi farmaci.

Nel settore veterinario italiano sono attuate già da tempo, nell’ambito del “Piano di monitoraggio armonizzato sulla resistenza agli antimicrobici dei batteri zoologici e commensali”, attività di monitoraggio dell’ABR negli animali da reddito (animali da produzione alimentare – polli, tacchini, suini e bovini di età<1 anno) e in carni derivate. A differenza di quanto avviene negli animali da reddito, per gli animali da compagnia (di cui fanno parte i cavalli stabulati) non è stato finora implementato in EU un sistema di monitoraggio dell’antibiotico-resistenza rappresentativo e armonizzato.

Anche in Italia, come in altri Paesi, sono stati realizzati studi a carattere locale o regionale con approcci e rappresentatività diversi, utilizzando isolati da campioni diagnostici. Da questi studi è emersa la diffusione, tra gli animali da compagnia di patogeni multi-resistenti simili a quelli identificati nell’uomo. Le zoonosi sono malattie e/o infezioni che possono essere trasmesse naturalmente, direttamente o indirettamente tra gli animali e l’uomo con potenziale forte impatto sulla sanità pubblica umana e veterinaria, con evidenti riflessi sulla sicurezza, sia microbiologica che tossicologica, degli alimenti e dell’ambiente per la diffusione diretta, o la dispersione di patogeni.

Oltre il 70% delle malattie infettive umane fino ad oggi conosciute ha un’origine zoonotica, ossia vengono trasmesse da animali e il 60% di queste è stata trasmessa da animali selvatici. Le zoonosi, nel loro insieme, sono responsabili ogni anno di circa un miliardo di casi di malattia e milioni di morti nel mondo. L’aumento dell’invasione umana negli habitat della fauna selvatica, insieme all’urbanizzazione, hanno interrotto l’interfaccia uomo-animale-ambiente e la crescita esponenziale della popolazione umana e il relativo sfruttamento dell’ambiente rendono più probabile lo spillover, cioè l’adattamento all’uomo di un microrganismo patogeno per gli animali.

In alcune produzioni animali italiane, i quantitativi di antibiotici usati, in particolare per via orale e per la somministrazione a un gruppo di animali, risultano tutt’ora elevati. Ciononostante, negli ultimi anni si è osservato un importante decremento grazie alle strategie adottate, comprese le campagne di informazione e di sensibilizzazione circa l’impatto degli agenti antibiotico-resistenti nei settori veterinario e umano.

Al fine di far lavorare in sinergia i diversi soggetti coinvolti, il Ministero della Salute ha convocato una riunione tecnica in modalità video conferenza il 26 settembre 2022 alla quale è stata richiesta anche la partecipazione dei rappresentanti del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Il nuovo Piano Nazionale di Contrasto dell’Antibiotico Resistenza (PNCAR 2022-2025) punta a raggiungere 6 obiettivi principali per ridurre il consumo di antibiotici:

  • rafforzare l’approccio One Health, ovvero una maggiore integrazione tra salute umana, animale e dell’ambiente, anche attraverso un sistema di sorveglianza nazionale;
  • rafforzare la prevenzione e la sorveglianza delle Ica (infezioni correlate all’assistenza) in ambito ospedaliero e comunitario;
  • promuovere un uso appropriato degli antibiotici e ridurre l’insorgenza di infezioni da batteri resistenti;
  • promuovere innovazione e ricerca nell’ambito di prevenzione, diagnosi e terapia delle infezioni resistenti agli antibiotici;
  • rafforzare la cooperazione nazionale e la partecipazione dell’Italia ad iniziative internazionali nell’ambito del contrasto all’antibiotico-resistenza;
  • migliorare la consapevolezza della popolazione promuovendo la formazione degli operatori sanitari.

La strategia nazionale si basa su una governance inclusiva e integrata e su una strategia che poggia su 4 pilastri portanti:

  • formazione;
  • informazione, comunicazione e trasparenza;
  • ricerca, innovazione e bioetica;
  • cooperazione nazionale e internazionale.

Nel Piano si cita anche l’importanza di “Adattare il confezionamento degli antibiotici alle indicazioni d’uso appropriate, prescriverli attenendosi alle linee guida, implementare le buone pratiche di prevenzione e controllo delle infezioni e assumere gli antibiotici solo dietro prescrizione medica”.

(20 ottobre 2022) © S. Scatolini Modigliani; rev. B.S.; Fonti principali: anmvioggi.it; farmacianews.it; riproduzione riservata; foto: © EqIn

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Redazione EQIN
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