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Allevare: costi e considerazioni

Allevare: costi e considerazioni
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La decisione di allevare è quella giusta? In questo articolo andremo a conoscere i costi e gli impegni che questa decisione comporta, soprattutto per chi desidera abbracciare questa avventura per la prima volta. I puledri sono sicuramente una gioia per tutti, ma bisogna sapere che costeranno in media tra i 15.000 e i 20.000 € prima di conoscere se saranno dei futuri campioni.

La prima domanda che viene spontanea ai proprietari di una cavalla ad un certo punto della sua carriera è: dovrei metterla in razza? Ci sono alcuni fattori da tenere in considerazione. Prima di tutto consideriamo una situazione molto comune, quella del cavallo indesiderato. Cosa succederà a questo cavallo quando sarà messo al mondo? Come andrà a finire se non è come era stato sognato? I futuri proprietari dovranno tenere presente di dover nutrire, alloggiare ed addestrare un cavallo per almeno quattro anni. A seconda delle razze, quest’attesa potrebbe essere ridotta a due anni nel caso di casi particolari, quali i Purosangue Inglese ed i Quarter Horses a titolo esaustivo, che iniziano la loro doma all’incirca all’età di 18 mesi.

Un’altra domanda da porsi è la seguente: cosa si sta cercando di creare e che cosa si vuole raggiungere con questo obiettivo, ossia mettendo in razza quella determinata cavalla? I fattori da considerare sono sicuramente: la genealogia, la qualità delle prestazioni, il temperamento, l’età e la salute della cavalla. Un occhio di riguardo va posto alla scelta dello stallone, le sue caratteristiche ed il tipo di monta (naturale o artificiale), oltre alla sua disponibilità. E’ necessario leggere e comprendere a fondo il contratto di monta, che poi andrà sottoscritto.

Lo step successivo è quello di affidarsi ad un veterinario che farà un esame preventivo per verificare la solidità riproduttiva della candidata mamma. Dunque, è possibile farsi un’idea dei costi che si dovranno sostenere, considerando il fatto che potrebbero lievitare se le cose non andassero per il verso giusto.

Indipendentemente dal fatto che la cavalla vada in una clinica veterinaria per essere fecondata, o che il veterinario venga in scuderia, in genere costerà dai 300 € a più di 600 € per ciclo di estro, a seconda del tipo di seme: refrigerato o congelato (quest’ultimo processo è più costoso). “Non tutte le cavalle rimangono gravide ad ogni ciclo“, evidenzia Ryan Ferris, specialista di riproduzione equina al Summit Equine, in Oregon (USA). “Il tasso medio di concepimento (con l’inseminazione artificiale) è del 60%, il che significa che in genere occorrono da due a tre cicli per avere il 90% delle fattrici gravide“.

A quel ritmo le spese veterinarie sono già raddoppiate o triplicate, nel solo ed iniziale tentativo di fecondare la cavalla. Una volta superato l’ostacolo del concepimento, e confermata la gravidanza, la futura mamma avrà delle esigenze particolari a proposito di vaccinazioni e nutrizione. In linea generale, il veterinario le somministrerà un vaccino contro l’herpesvirus-1 equino (a scopo anti abortivo) a cinque, sette e nove mesi di gestazione oltre alle vaccinazioni di base a 10 mesi del puledro. Durante l’ultimo trimestre la cavalla avrà bisogno del 30% in più di nutrimento. Quindi, secondo Benjamin Espy, specialista in riproduzione equina di San Antonio, Texas, (USA): se normalmente si alimenta con 3 kg di mangime due volte al giorno si aumenterà a 5 kg in due pasti durante gli ultimi 90 giorni di gestazione. I costi di alimentazione potrebbero anche aumentare in base alla zona di residenza. “In aree con una scarsa qualità di fieno, ad esempio“, afferma Ferris, “potrebbe rendersi necessario acquistare più mangime od un fieno di qualità migliore”, al fine di mantenere la cavalla nelle condizioni ideali durante la gravidanza.

Anche se molte fattrici partoriscono tranquillamente da sole nei loro paddock, bisogna ricordare che qualsiasi difficoltà che dura per più di 15-20 minuti può portare a problemi nel nascituro. Per questo motivo molti allevatori, neofiti ma anche esperti, scelgono di mandare le loro fattrici in una struttura dedicata per l’ultimo mese di gestazione.

Generare un puledro richiede esperienza, denaro e anche fortuna. Gli allevatori di professione ne sono consci, e gestiscono correttamente le loro fattrici, a volte prendendosi cura di loro in modi che non sono immediatamente intuitivi.

Un malinteso comune che Espy dice di incontrare è che i proprietari sovralimentano le loro cavalle gravide. Con l’eccezione dell’ultimo trimestre: “le cavalle gravide devono essere nutrite allo stesso modo delle cavalle non gravide“, dice. “Ho visto persone raddoppiare il mangime della loro cavalla per l’intera gravidanza. Una cavalla obesa che sta entrando in travaglio, non ha una buona partenza, potrebbe avere più problemi a partorire a causa della sua mancanza di forma fisica. Indipendentemente dalla specie, avere un figlio è un evento faticoso per tutte le specie animali”. I proprietari possono semplicemente nutrire, abbeverare e prendersi cura delle loro cavalle gravide nello stesso modo in cui fanno con quelle non gravide. Possono persino montarle od esercitarle con un lavoro leggero durante la prima metà della gestazione. Inoltre, poiché le fattrici gravide non vanno in calore, possono condividere il pascolo con i castroni senza causare problemi (ovviamente verificando che non vi siano soggetti eccessivamente aggressivi o irruenti, che possano metterle a rischio). “Le persone possono risparmiare un sacco di soldi semplicemente mantenendo le loro cavalle gravide nella stessa situazione in cui si trovano i castroni“, osserva Espy.

Gli ultimi 30 giorni diventano molto più impegnativi perché la cavalla avrà un aumento di peso esponenziale e l’assunzione di acqua aumenterà in modo significativo“, continua. “Un cavallo normale beve dai 5-12 litri d’acqua al giorno, mentre una cavalla incinta potrebbe aver bisogno di 15-20 litri”.

I neo allevatori dovrebbero anche essere preparati ai cambiamenti fisici della cavalla alla fine della gestazione, che possono essere inquietanti per alcune persone. Le cavalle a termine iniziano a muoversi molto meno, le loro gambe si gonfieranno, alcune di esse passeranno molto tempo sdraiate cercando di trovare posizioni comode. Tutto ciò è piuttosto snervante per coloro che non hanno mai visto prima una cavalla che si avvicina alla data del parto.

A questo punto le opzioni possono essere due: come già indicato, mandare la cavalla in una struttura dedicata per assicurarsi che riceva cure e sorveglianza 24 ore su 24, 7 giorni su 7, prima del lieto evento. Oppure decidere di tenere la cavalla a casa o in scuderia ed investire su telecamere per l’osservazione dei puledri e / o dispositivi di rilevamento del parto, ognuno dei quali costa diverse centinaia di euro.

Se il proprietario è disposto ad affrontare da solo il processo di parto, deve sapere che si tratta di un evento che mediamente dura 30 minuti ed il veterinario potrebbe non essere disponibile“, aggiunge Espy. Bisogna anche considerare quanto lontano potrebbe essere il veterinario di giorno o di notte. Se per arrivare servono più di 10 o 15 minuti, sarà di scarso aiuto durante un’emergenza del parto.

(08 marzo 2023) © L.Ruffino, rev. B.S.; riproduzione riservata; fonte principale: thehorse.com; foto © EqIn

 

 

 

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Redazione EQIN
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