Coliche del cavallo: la tempestività nell’intervento è spesso indispensabile

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Un intervento tempestivo, in caso di colica, è essenziale e spesso può salvare la vita al cavallo. Veterinari, proprietari e chiunque si occupi della salute degli equidi, dunque, dovrebbero essere in grado di prendere decisioni rapide e agire in tempo reale. È quanto evidenziato da David Freeman, veterinario, studioso, docente di Equine Surgery presso il College of Veterinary dell’Università della Florida, durante la conferenza dell’American Association of Equine Practitioners (AAEP), che si è svolta nel novembre scorso a San Antonio, in Texas.
Riprendendo un suo recente studio Freeman ha analizzato criticità e atteggiamenti sbagliati durante i sintomi e la diagnosi di colica. Le coliche, come già evidenziato da precedenti ricerche, richiedono di agire velocemente e in maniera adeguata (+informazioni clicca qui). Questo recente studio dimostra che una diagnosi corretta e immediata (con, nel caso, un intervento chirurgico tempestivo) possono salvare il cavallo ed evitare la rimozione dell’intestino, danneggiato dal mancato afflusso di sangue.
I danni all’intestino, infatti, sono praticamente certi ed evidenti in tutti quei casi in cui i proprietari decidono di “aspettare e vedere” cosa accade, sperando che la colica possa passare e il problema risolversi per via farmacologica, senza dover ricorrere ad un’operazione. Questo approccio, ha spiegato Freeman, nella maggior parte dei casi non è corretto, perché bisogna “intervenire il prima possibile, prima che l’intestino subisca danni irreversibili”.
Lo studio dimostra, inoltre, che quando i cavalli sono sottoposti a chirurgia in una fase avanzata della colica – quindi circa otto-dieci ore dopo i primi sintomi – l’intervento diviene molto più complesso, i rischi di problematiche aumentano, i costi sono più elevati e i tassi di sopravvivenza ridotti.
Il caso più evidente, specifica ancora lo studio, è quello di lesioni da strangolamento, quando una sezione dell’intestino perde l’afflusso di sangue. Tali lesioni, che rappresentano almeno il 60% dei casi di coliche nei cavalli di età pari o superiore a 20 anni, sono soltanto uno dei tanti casi che possono essere risolti con un tempestivo intervento chirurgico. È evidente che in questo, come in molte altre circostanze, i veterinari devono prendere decisioni difficili e immediate. Se sospettano un’ostruzione intestinale o una lesione da strangolamento, devono spostare il più velocemente possibile il cavallo presso una struttura idonea ad intervenire chirurgicamente, senza perdere tempo prezioso con procedure diagnostiche e trattamenti, come la fluidoterapia, ha evidenziato ancora Freeman. Le cure, con e senza intervento chirurgico, sono costose e molti test diagnostici eseguiti sul campo vengono comunque ripetute in clinica, aggiungendo così costi su costi. Soprattutto se il cavallo è anziano, è probabile che l’intervento immediato possa salvargli la vita, e comunque evitare complicazioni. Ecco perché i veterinari hanno un ruolo fondamentale nel guidare il proprietario. “E’ essenziale informare subito il proprietario, che deciderà se affrontare l’intervento, o se, in caso di costi troppo elevati, sopprimere l’animale – ha detto Freeman; il problema sorge quando la chirurgia è inizialmente rifiutata, e si pensa che la terapia medica possa funzionare. Quando si decide di intervenire, poi, a volte è troppo tardi”.
Lo studio rivela che sono tre i motivi principali per i quali i proprietari, inizialmente, decidono di ricorrere a cure farmacologiche e non a intervenire subito: il cavallo non sarà più lo stesso dopo l’intervento; il cavallo è anziano e potrebbe non reagire al meglio all’anestesia e allo stesso intervento; amiamo questo cavallo ma non possiamo permetterci i costi di un intervento chirurgico del genere. Nei primi due casi si tratta di una valutazione imprecisa della gravità del problema, e sono quelli che portano quasi sempre a decessi evitabili. Esistono, infatti, casi di cavalli che hanno vinto il Kentucky Derby e altre gare importanti dopo la chirurgia da colica e gli studi evidenziano tassi di sopravvivenza post-chirurgici equivalenti tra i cavalli anziani e meno anziani. In merito ai costi, invece, anche se questo elemento solitamente incide sulla decisione a breve termine, spesso il proprietario cambia idea quando subentra l’emotività, o comunque arriva a trovare disponibilità di fondi. Purtroppo, però, questo cambio di rotta avviene quasi sempre quando ormai è troppo tardi e l’epilogo è comunque tragico, portando a interventi ancora più costosi con tassi di sopravvivenza inferiori e ad un maggior rischio di eutanasia.
“‘La chirurgia non è un’opzione’ è una delle frasi che sentiamo più spesso – ha concluso Freeman – Salvo poi assistere a un cambio di idea quando ormai è troppo tardi”. È necessaria, dunque, una comunicazione corretta. I proprietari di cavalli vanno informati ed educati circa l’eventualità che ogni cavallo possa incorrere in questo tipo di problematiche; è necessario prevenire ritardi nella diagnosi, snellire i costi veterinari e aiutare a evitare drammatici epiloghi.
(1° marzo 2023) © S. Arpaia – riproduzione riservata; fonte principale: thehorse.com; foto: © EqIn