Diritto equestre: la visita di compravendita, un argomento delicato
#focus
La compravendita dei cavalli unisce passione, competenza e attenzione alle dinamiche di mercato. Dalla scelta della razza all’analisi delle qualità fisiche e comportamentali, il processo di acquisto o vendita di un cavallo richiede un approccio informato e consapevole. Nell’articolo che segue, esploreremo i principali aspetti da considerare in questa pratica, offrendo utili consigli per chi desidera entrare in questo settore, sia come acquirente, sia come venditore. Conoscere le tendenze del mercato e le regolamentazioni in vigore è fondamentale per garantire una transazione equa e soddisfacente.
“Il mio regno, il mio regno per un cavallo”, la frase che Shakespeare fa dire a Riccardo III° nell’omonima opera teatrale.
Citata qui non tanto per il valore inestimabile che può essere attribuito ad un equide, ma perché può capitare che la scelta venga obnubilata, nel caso del Re d’Inghilterra dalla disperazione, nel nostro, magari, dal cuore. L’acquisto del cavallo è infatti un momento delicato e, se è pur vero che “al cuor non si comanda”, è importante evidenziare che nella compera si deve prestare molta attenzione, al fine di non incorrere in errori dovuti alla superficialità. Ho già avuto occasione di consigliare in diverse occasioni: quando acquistate il vostro futuro amico a quattro gambe è raccomandato stipulare la compravendita per iscritto. Vi invito a diffidare di chi tenta di omettere questo requisito promettendo verbalmente qualità che poi rifiuta di sottoscrivere.
La compravendita è regolata dall’art. 1470 del Codice Civile, quale contratto avente per oggetto il trasferimento della proprietà di una cosa o di un altro diritto verso il corrispettivo di un prezzo. Dall’Atto nascono obblighi a carico di entrambe le parti: è un contratto che ha nel carattere della corrispettività (i puristi del diritto lo definiscono sinallagmatico) uno dei suoi punti essenziali.
Che accorgimenti è opportuno adottare prima di acquistare un cavallo?
Prima di concludere il contratto di compravendita consiglio di far visitare il cavallo da un veterinario di fiducia che dovrà fornire le maggiori informazioni possibili affinché l’acquisto avvenga in modo consapevole, anche se dobbiamo considerare come alcuni vizi possano manifestarsi solo successivamente. La garanzia per vizi è esclusa nel caso in cui l’acquirente fosse a conoscenza dei vizi del cavallo o in caso di loro facile riconoscibilità, salvo che il venditore abbia dichiarato che l’animale fosse esente da qualsiasi vizio. In caso contrario si considera come se l’acquirente abbia accettato tali vizi riconoscibili o palesati al momento dell’acquisto. Nella vita di molti appassionati uno dei principali compiti è del Medico Veterinario che dovrà eseguire la visita dell’animale.
Perché è importante svolgere una corretta visita di compravendita?
La visita di compravendita è un momento cruciale, indipendentemente dal motivo di acquisto o dal valore economico, affettivo, sportivo. E’ bene appurare, o almeno essere consapevoli dello stato di salute dell’animale dato che, dovendocene prendere cura, dovremo comprenderne, per quanto possibile, rischi, costi ed aspettative. Una visita approfondita permette di escludere la maggioranza delle patologie comuni del cavallo, cercando di ottenere più informazioni utili, pur consapevoli che l’esame prende in considerazione solo lo stato attuale del cavallo.
Come si svolge la visita?
Non vi è una modalità prestabilita. Naturalmente si prende avvio dal controllo e della corrispondenza dei dati segnaletici e microchip riportati sul libretto. Chiedere informazioni dettagliate sulla vita del cavallo quali, temperamento, terapie o chirurgie precedenti, vizi conosciuti. Di seguito si procederà con la visita clinica che potrà essere più o meno estesa, potendo ricomprendere analisi del sangue, radiografie, ecografie e, persino, un periodo si osservazione per un breve periodo. E’ sempre consigliato svolgere la visita anche in piena attività. E’ bene precisare che il veterinario aiuterà a capire lo stato di salute dell’animale, ma la decisione finale spetta sempre al compratore che potrà in ogni caso decidere autonomamente assumendosene i rischi.
In presenza di vizi o anomalie nell’animale cosa può ottenere il compratore?
In tal caso, a sua scelta in base all’ art. 1492 c.c., si può chiedere:
- la risoluzione del contratto (azione redibitoria) che consiste nella restituzione dell’animale da parte del compratore nelle stesse condizioni in cui si trovava all’atto della compravendita con restituzione della somma pagata al venditore,
oppure - la riduzione del prezzo (azione estimatoria) consistente in una riduzione del prezzo pattuito a fronte della diminuzione della funzionalità che ne è derivata.
In ogni caso è proponibile l’azione di risarcimento danni.
L’uso o la funzione per la quale l’animale viene acquistato riveste un ruolo importante?
Si! L’uso o la funzione per cui l’equide viene acquistato riveste un ruolo fondamentale: il cavallo può essere comprato per scopi riproduttivi, sportivi e altri. La visita, infatti, tende a valutare l’idoneità del cavallo – dal punto di vista sanitario – alle nostre esigenze o attività. È evidente che a seconda della funzione cui il cavallo è destinato, vengono pretese qualità diverse. A titolo esemplificativo, se si acquista una cavalla per farne una fattrice bisogna prestare attenzione al grado di fertilità ed all’apparato riproduttore. Per un animale atleta si valuta l’assenza, al momento della visita, di patologie che ne possano compromettere le prestazioni sportive. In tal caso si precisa che non bisogna confondere l’idoneità fisica del cavallo con il necessario raggiungimento di risultati sportivi. In breve, un cavallo sano e idoneo all’attività fisica non automaticamente ottiene risultati. Il talento non si può esaminare. Per un animale “da compagnia”, anche nel caso non debba mai essere montato o impiegato solo per un lavoro molto ridotto, è bene appurare l’assenza di patologie gravi che, in ogni caso, potrebbero renderlo molto costoso da accudire.
Il caso.
Un caso emblematico in cui mi sono imbattuto riguarda un complesso processo civile avente ad oggetto la non idoneità riproduttiva della fattrice. Varie sono state le peripezie processuali che non possono essere affrontate in poche righe. In breve, la compravendita aveva ad oggetto l’acquisto di una fattrice, facendo espresso riferimento nella causa contrattuale, alla necessità riproduttiva della cavalla. Tale garanzia era stata data attraverso l’esibizione dei puledri ottenuti dall’animale, nonché della loro documentazione. Tutto veritiero, ma vi era stata l’omessa comunicazione di una circostanza di indubbio rilievo: la fattrice era stata vittima di un incidente che ne aveva compromesso l’apparato riproduttivo.
Qual è stato il problema?
Che il contratto di compravendita era stato stipulato senza una preventiva visita di un veterinario.
Il risultato?
Il venditore ha dovuto instaurare un procedimento civile, conclusosi dopo qualche anno in appello, ove è stata accertata la difformità, rispetto alla causa del contratto di compravendita, della cavalla. Il tutto si sarebbe potuto evitare con una visita e un po’ di accuratezza. Per questo vi consiglio vivamente, in caso di acquisto del vostro nuovo compagno, di accertarne, per quanto possibile, almeno il buon stato di salute.
A menzus biere!!!
(28 novembre 2024) © Avv. Giulio Muceli – riproduzione riservata; grafica/foto: © EqIn
per info: Studio Legale Muceli & Murreli: sito web: clicca qui
email: studiolegalemucelimurreli@gmail.com
facebook: Giulio Muceli
instagram: Giufanstal
linkedin: clicca qui