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Focus sul cavaliere Paolo Racugno: cent’anni e ancora in sella

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[Al momento in cui pubblicavamo questo pezzo, nel 2017, Paolo Racugno era ancora in vita. Il poliedrico cavaliere è venuto a mancare giovedì 26 luglio 2018 (clicca qui).

5 novembre 2017 #focus

Federica Sabiu ha recentemente pubblicato una bella intervista su La voce di New York riportando sotto i riflettori un personaggio che in molti forse ricorderanno dall’interessante “storia equestre”: parliamo di Paolo Racugno.

A cent’anni compiuti quest’uomo, la cui lunga vita è costituita principalmente se non essenzialmente dallo sport (come vedremo, non solo equestre), monta ancora a cavallo. Sebbene le conseguenze di un piccolo incidente occorso alcuni mesi or sono lo stiano al momento tenendo lontano dalla sella, nella citata intervista egli afferma di voler riprendere gli allenamenti al più presto, essendo i cavalli una parte inscindibile dalla sua stessa esistenza e dai quali – sono parole sue – non può stare lontano per troppo tempo.

prospera centro equestre

Racugno, nato ad Iglesias il 7 maggio del 1917, inizia la carriera agonistica nel campo dell’Atletica Leggera consacrandosi immediatamente come campione regionale in ambito “lanci”. Nell’anno in cui Adolf Hitler saliva al potere in Germania, nel 1933, Paolo ha soli sedici anni ed esordisce nel Concorso Ippico Nazionale di salto ostacoli. Occuperà il terzo posto sul podio sotto lo sguardo regale del Principe Umberto di Savoia, presente alla manifestazione. Qualche anno più tardi raggiungerà il primo gradino del podio a Torino, tra gli Universitari ai Littoriali dello Sport. Seguiranno negli anni una serie di successi, soprattutto in campo regionale, che lo confermeranno quale campione regionale di salto ostacoli nella disciplina del Completo. Dal 1953 al 1955 è stato in forza a Passo Corese come probabile olimpico (P.O.) ed è componente della Squadra Ufficiale. Nel 1954 partecipò al Campionato Europeo di Basilea ed è lì che, come ha dichiarato nell’intervista rilasciata alla Sabiu, egli reputa di aver disputato la sua miglior gara in assoluto. Nel 1955 partecipò al completo di Windsor (GB) e fu in campo nella Preolimpica di Torino. Nel 1956 è Cavaliere di riserva alle Olimpiadi Equestri di Stoccolma (in realtà una “costola” di quelle “ufficiali” di Melbourne, ma le competizioni vennero disputate nella capitale svedese poiché le leggi australiane obbligavano ad una insostenibile quarantena per gli equidi). Il cavaliere sardo otterrà inoltre brillanti piazzamenti anche nei CSI indoor di Vienna negli anni 1967-1968 e in Karinzia (a Meobling) nell’anno successivo. Negli anni ’50 rappresenterà l’Italia nel Completo e parteciperà anche a gare di Pentathlon Moderno (ma nel corso della sua vita sportiva questo incredibile personaggio si cimenterà anche in altre discipline, come il nuoto, il pugilato e la scherma).

Paolo Racugno, in sella (pure senza staffe), nel 2014 ©https://www.paoloracugno.it

In estrema sintesi qui stiamo parlando di un atleta che ha raccolto medaglie e onori per oltre ottant’anni e la cui presenza di spirito ed energia lo ha spinto a confessare alla Sabiu che se avesse un buon cavallo le Olimpiadi si sentirebbe ancora di poterle vincere. A questo cavaliere che (con i suoi successi, con la sua voglia di vivere e la sua esperienza tramandata anche attraverso i numerosi atleti che ha formato in questi anni) ha egregiamente rappresentato il nostro Paese nel mondo equestre giunga la nostra attestazione di stima e gratitudine!

© A.B.; riproduzione riservata; foto e fonte principale articolo © VNY La Voce di New York

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Redazione EQIN
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