Francesca Garcia ci racconta Juan Carlos: un legame unico
27 settembre 2017 #news
Alla vigilia dell’inizio delle competizioni della Finale 2017 del Circuito FEI Nations Cup™ Jumping in programma a Barcellona da domani, 28 settembre, fino al 1° ottobre (+ info: clicca qui), abbiamo raggiunto Francesca Garcia per farci raccontare qualcosa di più sul padre Juan Carlos, Campione italiano in carica, più volte distintosi nelle più importanti gare mondiali (ricordiamo soprattutto i recentissimi ottimi risultati conseguiti a Calgary durante il prestigioso CSIO 5* Spruce Meadows: +info: clicca qui), tra i cavalieri italiani in Spagna nell’attesissima prova finale di Coppa delle Nazioni.
Affetto nei confronti del padre e un forte legame trapela dalle parole di Francesca: classe 1996, al secondo anno di università (corso di studi in marketing) a Reggio Emilia, “papino” – come amorevolmente è solita chiamare Juan Carlos – è e resta per lei un punto di riferimento imprescindibile; “con lui ho un rapporto unico e speciale. Lo stimo davvero molto, come genitore. Mi ha sempre lasciata libera di decidere per la mia vita, purché fosse con responsabilità, in ogni ambito, sia per ciò che riguarda la scuola, sia per quel che riguarda i cavalli“. Quest’ultimi, ovviamente, fanno parte della vita di Francesca da sempre, sebbene lei abbia deciso di non farne una professione: “Amo i cavalli, ovviamente monto, ma da amatore; non ho intenzione di fare l’atleta, non è nelle mie corde, sebbene mi piacerebbe lavorare nel mondo equestre. Detto tra parentesi, senza mio padre non vado in gara: è il mio talismano, il mio punto di riferimento ed è sempre stato così, fin da piccola. Tra i moltissimi bei momenti che riguardano me, mio padre e i cavalli, conservo in particolare un ricordo speciale della mia infanzia: le passeggiate. Nemmeno camminavo, e mio padre puntualmente, appena terminava il lavoro con i cavalli, mi chiamava, mi metteva in sella, cavalcioni davanti a lui ed uscivamo, io e lui, a cavallo. Ecco, momenti come questi sono per me di una bellezza tale da renderli assolutamente indimenticabili“.
Veniamo alla figura dell’atleta, sotto lo sguardo e le emozioni della figlia: come si è avvicinato Juan Carlos all’importante appuntamento di Barcellona? “E’ partito molto carico, positivo, come sempre del resto. In più, stavolta, ha tutta la forza e la motivazione scaturenti dalle buone performance realizzate a Calgary, che gli hanno dato ulteriore energia e buonumore. D’altro canto, io, come sempre, sono in ansia (sorride); domani lo raggiungerò. Peraltro lunedì sarà il suo compleanno, quindi lo festeggeremo in Spagna insieme“.
Francesca, parlaci del tipo di lavoro e del rapporto di tuo padre con i suoi cavalli: “Beh, pur essendo un professionista lui è uno che si affeziona, è capitato e capita con alcuni cavalli in particolare. Inoltre, è sempre molto attento alle loro necessità, al loro equilibrio psicofisico: da noi infatti i cavalli escono tutti in passeggiata e stanno molte ore a paddock, anche d’inverno, quando è possibile: mio padre è assolutamente convinto che per rendere al meglio, oltre al lavoro, sia necessario avere cavalli sereni, dunque badare alle loro necessità etologiche in quanto cavalli, per motivarli, renderli disponibili nei nostri confronti. E’ molto meticoloso nel lavoro da svolgere con tutti i soggetti che abbiamo in scuderia; il lavoro in piano è per lui fondamentale, imprescindibile: tra le varie passioni di mio padre vi è anche il Completo, che è più che altro un hobby ma al quale tuttavia credo non rinuncerà mai – si diverte troppo. Dal Completo, come atleta del salto ostacoli, egli ha maturato la convinzione dell’importanza fondamentale del lavoro in piano. Inoltre, non si sente mai arrivato, si confronta spesso con altri professionisti; non smette di ripetere che con i cavalli c’è sempre qualcosa da imparare“.
Se dovessi riassumere la filosofia di vita dell’insegnamento di tuo padre, per te e per i suoi allievi, cosa diresti? “In ogni competizione, in ogni gara, s’impara sempre qualcosa: i nostri errori sono il nostro miglior maestro, sono fondamentali per far meglio in seguito, dunque non bisogna mai abbattersi, bisogna andare avanti, bisogna affrontare ogni ostacolo – fuor di metafora“.
©B.S. – Riproduzione riservata; foto di copertina Francesca e Juan Carlos courtesy©Francesca Garcia; altre foto, dove non diversamente indicato, ©A. Benna
[:en] 26″ width=”300″ height=”200” /> Garcia in azione in Completo[/caption]Se dovessi riassumere la filosofia di vita dell’insegnamento di tuo padre, per te e per i suoi allievi, cosa diresti? “In ogni competizione, in ogni gara, s’impara sempre qualcosa: i nostri errori sono il nostro miglior maestro, sono fondamentali per far meglio in seguito, dunque non bisogna mai abbattersi, bisogna andare avanti, bisogna affrontare ogni ostacolo – fuor di metafora”.
©B.S. – Riproduzione riservata; foto di copertina Francesca e Juan Carlos courtesy©Francesca Garcia