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La parola all’istruttore: note a margine di Gianluca Lupinetti

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CavalDonato Communication #Approfondimenti

05-06 gennaio 2016, @Gianluca Lupinetti #stage presso Stalla Bodmer (Piazza Aviatica 1 | 7503 Samedan – CH – http://www.hhe-stallabodmer.ch/it ) e Stalla Costa (Via Pros da God Sur 27, Postfach 64, 7504 Pontresina – CH – http://www.stalla-costa.ch/it/).

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stalla bodmerPer Gianluca Lupinetti, atleta (cavaliere di II grado), istruttore federale di III livello e responsabile presso Asim Club La Viscontea (Via Milano, 92, 27015 Landriano – PV), è iniziata lo scorso agosto l’esperienza di stages sul lavoro in piano e il salto ostacoli in Engadina. Da quel momento gli appuntamenti hanno assunto una cadenza piuttosto regolare, e Gianluca si sposta in Svizzera ogniqualvolta gli impegni nella sua scuderia, ma anche come atleta e come commentatore sportivo glielo permettono. stalla costaSi sono pure verificate occasioni di lavoro dal moto inverso: gli allievi dalla Svizzera varie volte si sono spostati a Landriano (PV), presso gli impianti di Asim Club La Viscontea.

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Al completo, si tratta di un gruppo di 18 persone, motivate e partecipi, con diversi livelli di preparazione (principianti e non), che sta dunque dando vita ad un’esperienza di training attiva e stimolante: creando degli appuntamenti ciclici, lo stage si trasforma in un vero e proprio lavoro mirato, che può produrre significativi risultati, cosa che gratifica molto Lupinetti. Gli abbiamo dunque chiesto qualche impressione e commento come istruttore, perché crediamo fermamente nella necessità di diffusione, anche scritta, di indicazioni, suggerimenti, impressioni e consigli, quali necessarie fondamenta dell’edificio di una vera equitazione sportiva. Non si smette mai di conoscere e d’imparare…

Al di là delle tue qualifiche come istruttore, siamo certi siano soprattutto le qualità umane e pedagogiche a determinare il vero successo di buone lezioni… la grande richiesta di questi tuoi stages in Svizzera ne è certo la prova tangibile. Anzitutto, a fronte della tua esperienza, quali ritieni debbano essere le principali qualità di un buon istruttore?

comunicazione-efficacePerché un insegnamento equestre possa dirsi davvero efficace e produttivo, a mio parere esistono delle qualità imprescindibili per un istruttore: anzitutto, dev’esserci corrispondenza effettiva tra la sua qualifica e la sua preparazione tecnica, che dev’essere adeguata al livello – non deve esistere solo “sulla carta”, insomma. Il completamento degli steps di formazione per un istruttore dev’essere tale da rendere il tecnico perfettamente adatto a rispondere con prontezza e piena conoscenza in ogni situazione. Secondariamente, un elemento altrettanto fondamentale è una buona capacità di comunicazione con gli allievi (ma anche con i genitori, qualora ci si riferisca ai più giovani): totale chiarezza nella trasmissione del messaggio (pratico e teorico), adeguamento dei toni e dei modi in base alle situazioni che ci si trova di fronte, flessibilità nel modulare e ripetere il messaggio se non viene adeguatamente recepito (con una buona dose di pazienza). Penso soprattutto a Giorgio Nuti per chiarezza espressiva ed efficacia nell’insegnamento… Molto spesso, specie nei campi prova dei concorsi, ho fatto diretta esperienza di messaggi confusi che gli istruttori inviano senza badare assolutamente alla loro effettiva ricezione: se registrassimo a mezzo audio quel che viene detto in queste situazioni e riascoltassimo… non capiremmo assolutamente nulla.

Hai rilevato differenze tra l’equitazione così com’è praticata in Svizzera rispetto a quella italiana?

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Sì, alcuni elementi creano per me un ambiente di lavoro assolutamente differente rispetto a quello italiano. Anzitutto, va detto che in Engadina esistono moltissime piccole scuderie (nominate “Stalle”), strutture efficientissime, che tuttavia non sono propriamente dei centri ippici, così come siamo soliti intenderli: spesso manca del tutto un istruttore, ci sono sì gli atleti, le persone si aiutano vicendevolmente e si arrangiano come possono. Questo fa sì che gli allievi reagiscano (a dir poco) con entusiasmo di fronte ad una programmazione sistematica di un lavoro di training e siano molto più disponibili all’ascolto e recettivi nell’apprendimento.

Quali sono i principali problemi che normalmente incontri nel tuo lavoro come istruttore?

Gianluca Lupinetti

Gianluca Lupinetti

Beh, tutto ruota intorno alla propria capacità interpretativa: bisogna adeguarsi, ossia adeguare il lavoro in base al binomio che si ha davanti (considerando parimenti le possibilità e i limiti sia del cavaliere, sia del cavallo), dunque bisogna essere un po’ “psicologi” per capire con chi si sta lavorando. L’allievo non è un burattino che esegue meccanicamente degli ordini e tale non deve diventare: è quindi altrettanto necessario considerare la sua disposizione/volontà di ascolto, i tempi di rielaborazione soggettiva del messaggio inviato, ed eventualmente accettare il limite da parte dell’allievo (sia in quella specifica situazione/esercizio, sia il raggiungimento di un limite in senso più ampio… non tutti sono o diverranno atleti, come è ovvio). Fondamentale è poi capire quando e se è il caso di incentivare al fine di arrivare a realizzare il necessario “passo in più”, quando invece bisogna “inquadrare” con maggiore disciplina… Io stesso, quando ne ho avuto l’occasione, come cavaliere continuo a praticare stages (assolutamente importanti per la mia formazione sono stati quelli con Giorgio Nuti, Filippo Moyersoen, Emilio Puricelli mentre, a livello internazionale, con Albert Voorn, Franke Sloothaak, Nelson Pessoa e Patrick Le Rolland – école de cavalerie de Saumur). È fondamentale non perdere mai la voglia di migliorarsi e confrontarsi. Avere come base un’autonomia, proprie idee ed un proprio metodo di lavoro, ma essere flessibili e contemporaneamente imparare ad essere aperti per poter mettere tutto in discussione e a volte anche cambiare. Non bisogna mai smettere di ricercare la qualità.

In conclusione: consiglieresti il tuo mestiere ad altri?

Lo consiglierei a chi nutre un grande amore per i cavalli e per tutto l’ambiente. A chi crede fermamente nella formazione come base di partenza per l’agonismo ma anche per la semplice passione. A chi vuole confrontarsi ogni giorno da terra con situazioni e persone sempre diverse. A chi trova soddisfazione nel vedere piccoli progressi. A chi non riesce a staccarsi dai campi, dalle scuderie, dai cavalli perché sa che lì, e solo lì, è il posto giusto in cui stare.

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Visita la Pagina Facebook di Gianluca Lupinetti

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