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L’importanza dei movimenti laterali: un’introduzione

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A seconda di come vengono eseguiti, i movimenti laterali hanno due obiettivi principali nel lavoro con i cavalli: il potenziamento della massa muscolare e/o la terapia-riabilitazione post traumi o contratture.

Utilizzati al di fuori di questi scopi, gli esercizi danno benefici fisici anche riguardo al miglioramento complessivo dell’equilibrio del cavallo e della scioltezza dei suoi movimenti. Attenzione però: se eseguiti in maniera scorretta, possono agire negativamente sul modo di procedere di un cavallo, cosa che capita molto spesso quando i cavalieri iniziano a praticare spalle in dentro o groppe in dentro/in fuori in maniera ripetitiva e spesso confusa…

Va da sé che se ancora non si riesce a trottare all’interno di una volta di dieci metri con un buon impulso e la giusta flessione, significa che il cavallo non è pronto per affrontare degli esercizi laterali… occorrerà, prima, occuparsi di mettere a punto figure di maneggio più semplici.

Il lavoro laterale per lo sviluppo della muscolatura:

Per la maggior parte dei cavalli, spalla in dentro e groppa in dentro, insieme alla cessione alla gamba, sono strumenti utilissimi per aumentare la forza nelle strutture che facilitano il suo movimento spostando il peso, naturalmente rivolto principalmente sugli anteriori, sui quarti posteriori.

La spalla in dentro è sicuramente un esercizio propedeutico alla riunione di grande efficacia; con l’allungamento della muscolatura esterna e la contrazione dell’interna rende il cavallo simmetrico, quindi più diritto, sfruttando così al meglio la spinta dei posteriori. Nel movimento di spalla in dentro, la muscolatura del lato esterno del tronco subisce un allungamento, mentre un potenziamento si ottiene attraverso l’attività della muscolatura interna ed in modo particolare dalle fasce addominali; l’abbassamento dell’anca potenzia grandemente tutta la muscolatura dell’arto posteriore impegnato. Nell’iniziare l’esercizio di spalla in dentro come anche nel rimettere il cavallo diritto debbono essere spostate le spalle, non le anche. L’avantreno, la parte più mobile del cavallo, deve via via diventare sempre più leggero, ivi compreso il contatto sull’imboccattura.

La meccanica della groppa in dentro o travers, della groppa in fuori o renvers o ancora dell’appoggiata, è la stessa: cambia solo l’orientamento richiesto rispetto alle posizioni di maneggio. Nella groppa in dentro il cavallo marcia lungo la pista, formando un angolo con la parete/steccato di circa 30°; nella groppa in fuori è la groppa ad essere verso il muro e forma lo stesso angolo con la parete.

Bozza automatica 72Dopo ogni esercizio di lavoro laterale, si abbia sempre l’accortezza di raddrizzare il cavallo prima degli angoli / successive linee curve, montandolo in avanti con un buon trotto di lavoro, cosa che aiuta a fargli riprendere un po’ di energia e a rilassarlo dopo lo sforzo richiesto, specie agli inizi.

Esercizi brevi

Un cavallo che è pronto per i movimenti laterali prima dovrebbe essere comodo, sciolto, sicuro e disponibile nei confronti delle più semplici figure di maneggio richieste dal suo cavaliere; se il cavallo abbandona queste caratteristiche quando si inizia ad eseguire, per esempio, una spalla in dentro, non bisogna insistere nella stessa sessione di lavoro, solo per il gusto di fare l’esercizio. Accontentarsi anche di poche falcate svolte correttamente, e pazientare; meglio ancora, se il cavallo è un principiante, spiegargli prima col lavoro da terra la dinamica dei movimenti laterali che gli verranno poi richiesti in sella. Va da sé che ogni imprinting su un cavallo neofita non va eseguito da cavalieri principianti, ma da trainer capaci.

I cavalieri spesso insistono troppo a lungo, e talvolta esercitano questi movimenti in modo ripetitivo, senza curarsi degli errori. Quando ciò accade, il cavallo inizia a irrigidire il suo corpo e smette di lavorare bene, annullando qualsiasi potenziale benefit del lavoro laterale. È dunque necessario resistere alla tentazione di girare continuamente lungo tutto il campo in spalla o groppa in dentro, credendo così “di far bene”. Bisogna affrontare gli esercizi con un format costituito da molti intervalli, che varierà a seconda del livello di preparazione del cavallo: come regola generale, meglio poche falcate ben eseguite, per poi raddrizzare il cavallo per diversi secondi, e quindi tornare a ripetere spalla o groppa in dentro.

Attenzione al ritmo

La maggior parte dei cavalieri si fissa sulle flessioni laterali al punto da smettere di montare il cavallo in avanti con un ritmo costante e con un buon impulso. Capita così che le falcate diventino irregolari o rallentino fino a farsi “spente”. Ma se il lavoro laterale è utile, lo è solo quando il cavallo lo affronta con il giusto ritmo/impulso e in maniera regolare. Ogni volta che ci si allena e si nota che il ritmo del cavallo vacilla, è dunque necessario interrompere immediatamente con l’esercizio ed occuparsi di ripristinare andature franche e ritmate.

Iniziare gli esercizi al passo

Per aumentare la forza e ginnasticare i muscoli del cavallo, gli esercizi sui movimenti laterali sono eseguiti al meglio al trotto, battendo la sella. Tuttavia, introdurre il movimento laterale al passo ha i suoi vantaggi; in primis, quello di spiegare al cavallo con chiarezza cosa gli si andrà a chiedere di lì a poco; secondariamente, permette di portare somma attenzione agli aiuti e di verificarne la pronta rispondenza. A scanso di equivoci, poi, lavorare sui movimenti laterali battendo la sella piuttosto che da seduti sembra essere più proficuo. Alcuni studi hanno dimostrato, infatti, che il cavallo è in grado di allungare di più lateralmente le falcate quando il cavaliere batte la sella. Ogni cavallo è diverso: tuttavia, il cavaliere dovrebbe alzarsi o sedersi in base a come il cavallo è in grado di mantenere al meglio l’equilibrio e il ritmo durante l’esercizio.

Il lavoro laterale come fisioterapia

Per i cavalli non coinvolti in un programma di rafforzamento dei muscoli ma che necessitano invece di terapia fisica per riparare movimenti disfunzionali o meccanica del corpo, gli esercizi laterali possono essere curativi. Utilizzati in questa veste, gli esercizi vengono eseguiti al meglio al passo. L’uso di ritmi più lenti allontana il carico di lavoro dai muscoli, diventa vera e propria ginnastica e assicura che il cavallo stimoli in modo corretto i muscoli posturali.

Gli esercizi laterali eseguiti in uno stato rilassato come il passo – sempre attivo – innescano diverse risposte che, di riflesso, portano a miglioramenti nel modo di muoversi del cavallo. Possono far parte di un preciso programma di riabilitazione, essere utili per ripristinare la mobilità dopo un periodo di stop e/o aiutare a risolvere uno sviluppo muscolare asimmetrico o squilibrato.

Alcune dei benefit più ovvi, generati dal lavoro con i movimenti laterali, sono una migliore coordinazione e propriocezione. Reclutando le profonde strutture interne necessarie per stabilizzare la colonna vertebrale e le articolazioni durante il movimento laterale, il cavallo stimola queste aree riccamente innervate che diventano dormienti quando una cattiva postura o movimenti scorretti sono stati in precedenza l’abitudine. In questo modo, possiamo pensare a questi strumenti come a vere e proprie zone di “risveglio” del suo sistema nervoso.

I muscoli lombari e anche addominali vengono infatti chiamati all’appello, consentendo al cavallo di canalizzare meglio il movimento attraverso la schiena. Quando questi muscoli si tonificano, il tronco del cavallo è in grado di ruotare tra le spalle secondo necessità durante i circoli e la flessione della colonna vertebrale. Aiutano anche il cavallo a mantenere l’equilibrio e la stabilità; vi sarà poi un miglioramento nella regolarità delle transizioni e molti benefit connessi al “saper mettere i piedi” nella percorrenza di terreni irregolari.

Concludiamo questo excursus con alcuni suggerimenti da considerare quando si utilizza il lavoro laterale come cura preventiva o esercizio terapeutico:

  • Svolgere gli esercizi da terra: l’utilità di questi movimenti è dovuta alla loro specificità, il che significa che si deve essere il più precisi possibile con ogni esecuzione. L’esecuzione di spalla in dentro, groppa in dentro e cessione alla gamba durante una passeggiata è il modo migliore per fornire benefici fisioterapici. L’andatura dovrebbe essere ritmica, ma lenta e costante.
  • Eseguire gli esercizi senza peso sulla schiena del cavallo: Il sistema nervoso si adatta al trasporto di un carico, il che significa che il tipo di movimento che genera è diverso con un cavaliere in sella rispetto a quello senza. Per questo motivo, praticare esercizi laterali da terra può consentire di influenzare percorsi e schemi neurali più direttamente che dalla schiena. I circuiti motori e sensoriali del cavallo spesso così cambiano più facilmente.
  • Unire gli esercizi: combinare insieme due esercizi in sequenza offre un’ottima stimolazione al sistema neurosensoriale del cavallo, che permette di riprogrammare schemi di movimento. Previene anche qualsiasi rinforzo o ottusità che deriva dal trattenerlo troppo a lungo in un solo particolare movimento. Ad esempio, si possono eseguire quattro falcate di spalla in dentro e poi immediatamente quattro di groppa in dentro o cessione alla gamba, e poi tornare di nuovo alla spalla in dentro. Gli aggiustamenti posturali richiesti da questo tipo di gioco delle gambe migliorano il coinvolgimento del sistema nervoso motorio e sensoriale del cavallo.
  • Mantenere l’energia: anche in questo caso terapeutico, lo scopo principale è aumentare la mobilità delle articolazioni e risvegliare i muscoli che le circondano. Se il cavallo cammina con passi apatici e rigidi, non lavorerà efficientemente. Come regola generale, bisogna chiedere di aumentare un po’ dopo ogni sessione di lavoro laterale.© (08 giugno 2021) 


O. Belloli, rev. B.S.; – riproduzione riservata; fonti: howtodressage.com; horsejournals.com; fei.org; foto di copertina: © EqIn

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