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Top Jumping Horses: Cayman Jolly Jumper

Top Jumping Horses: Cayman Jolly Jumper
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Tra le redini del fuoriclasse francese Simon Delestre, il piccolo ma geniale castrone Cayman Jolly Jumper (Hickstead x Quaprice Bois Margot), di soli 10 anni, sta facendo parlare di sé sulla scena dei concorsi internazionali a 5*. Con il suo cavaliere nella recente stagione ha rappresentato la Francia nelle Nations Cup (CSIO5*) di Knokke (BEL), di Rotterdam (NED) e di Roma (Piazza di Siena), performance che gli hanno consentito di essere convocati per la squadra francese anche negli Agria FEI Jumping World Championship di Herning (DAN), dove hanno impressionato concludendo in settima posizione.

Per raccontarvi la sua storia, abbiamo raccolto e tradotto parte di quanto rilasciato in interviste nel corso degli ultimi mesi ai Magazine francesi leperon.fr, grandprix.info.fr, tra gli altri; solo dalle parole di chi, sin dagli inizi, ha avuto a che fare con Cayman è possibile trarre per intero la grandezza della sua statura, in senso generale… perché, in realtà, si tratta di un piccolo cavallo, stile Jappeloup!

In merito al formidabile castrone, Nathalie Chevalier, l’allevatrice di Cayman Jolly Jumper e proprietaria dell’ Haras Jolly Jumper di Vannes (FRA), racconta che la mamma di Cayman, Riva de Pleville non ha potuto mostrare il massimo delle sue abilità perché è stata sempre montata da Nathalie stessa che è un cavaliere amatore. Le sue caratteristiche principali erano quelle di avere molto sangue ed energia, unite ad una fantastica qualità sul salto. Non sono di certo mancate le offerte durante i concorsi. Però Nathalie fece una scelta: “ho voluto tenerla e lei mi ha ripagato alla grande! Avevo già in mente di farle fare la mamma ma con un embryo transfer. Cayman Jolly Jumper è stato il primo puledro nato da noi con questa tecnica”.

Secondo Nathalie la più grande qualità per gli atleti, sia umani che cavalli, è la loro testa.  Hickstead, il leggendario stallone di Eric Lamaze e padre di Cayman, l’ha sempre affascinata proprio per la sua testa infallibile. Si è convinta definitivamente vedendolo saltare a La Baule nel 2011. Un anno dopo, Cayman era nato e correva nei paddock dell’ Haras Jolly Jumper. Da puledro non è mai stato complicato nella gestione ed ha avuto una buona madre surrogata. Era un puledro come tanti altri, forse un po’ piccolino ma molto intelligente. Una cosa particolare e inedita faceva da piccolo: “si sedeva come un cane e guardava il paesaggio”. Nathalie Chevalier ha tenuto il castrone fino all’età di 4 anni. “L’ho montato durante l’inverno dei suoi 4 anni, prima di affidarlo a Paco Diouf e Mathieu Bourdon. Ho sempre creduto che Cayman avesse qualcosa in più degli altri, lo chiamavo sempre “il mio piccolo crack””. Sebbene non sia stato facile fargli accettare nuovi cavalieri a causa della sua spiccata personalità. In sella si è rivelato essere estremamente sensibile, esattamente come sua mamma. “Sono soddisfatta ad aver cresciuto un cavallo di questo calibro. Ha confermato di avere tutto il potenziale che io pensavo avesse, ed ha esaudito i miei sogni e le mie speranze”.

Grégoire Oberson ha scoperto Cayman all’età di 6 anni: “Cayman stava saltando bene, ma aveva già cambiato un paio di cavalieri, aveva un carattere speciale,” ricorda Oberson. All’epoca non era molto semplice avere a che fare con lui nel box, non era facile da montare, in questo senso doveva tenere alto il nome che porta! Oberson è stato il proprietario di cavalli come Clooney ed altri ottimi soggetti, ma quando ha visto Cayman ha pensato che ci fosse qualcosa di speciale in lui. “Aveva qualità, mezzi e un carattere forte. Secondo me, serve proprio un carattere di quel genere per eccellere nello sport.” Ma quello che ha catturato l’ occhio del cavaliere francese è stato il suo modello, aveva un fisico forte. Era super attento, una falcata perfetta e saltare era facile per lui, è nel suo DNA. La cosa più facile con lui è proprio saltare, mentre il box è il suo territorio!

“Una volta trovato il cavallo l’ho acquistato insieme a Philippe Berthol,” spiega Oberson. “A dicembre dello scorso anno, Berthold voleva far montare Cayman a Simon Delestre. Il mio lavoro è quello di acquistare, produrre e vendere, non sono uno sponsor.” Così ha venduto la sua parte di Cayman per potergli consentire di proseguire ai massimi livelli sotto la sella di un cavaliere molto capace come Delestre.

“No, ha un galoppo fantastico.” Risponde Oberson alla domanda se la piccola taglia di Cayman l’avesse mai preoccupato. “Ho 58 anni e sono in questo ambiente da abbastanza tempo; ricordo cavalli come Jappeloup. Quando si guarda alla storia dello sport, ci sono stati molti grandi cavalli di piccola taglia. Hickstead stesso non era alto!” Secondo Oberson, Cayman un giorno vincerà qualcosa di veramente importante. “Sono molto felice di vederlo a questi livelli adesso; ho sempre sostenuto che sarebbe stato uno dei migliori cavalli al mondo. Per Cayman devi solo trovare il cavaliere adatto; sensibile e non troppo alto.” Simon Delestre rispecchia a pieno questi requisiti. “Con i cavalli non si può mai parlare troppo presto, ma toccando ferro, credo che Cayman sia la miglior scelta francese per le Olimpiadi di Parigi. Potrebbe diventare il prossimo King Edward.”

Dopo essere stato esibito nelle categorie dei giovani cavalli a 5 e 6 anni da Diouf e Bourdon, Duarte Romao, che monta con Grégoire Oberson, ha preso le redini di Cayman all’età di 7 da Alexa Ferrer. “Ho fatto alcune gare con lui, era un saltatore incredibile, sempre autore di percorsi netti,” ricorda Romao. “Era complicato gestirlo nel box e neanche in campo era così semplice. E’ di sicuro il cavallo più intelligente che io abbia mai incontrato, e devi trattarlo come tale, non puoi controllarlo”.

Quando Cayman ha compiuto 8 anni, Romao l’ha portato a Vilamoura, dove il castrone ha continuato a inanellare percorsi netti. Poco dopo, la prima ondata di Covid ha precluso la partecipazione del binomio appena formato ai concorsi e dopo un paio di mesi Cayman è stato mandato da Steve Guerdat, da cui è rimasto per circa 4 mesi. All’età di 9 anni, Romao ha presentato Cayman in alcuni concorsi più importanti. “Abbiamo vinto il Grand Prix del CSI3* di Peelbergen (BEL), dopo questa vittoria ha iniziato a saltare sempre meglio. E’ un cavallo piccolo ed è complicato andare sul primo salto, ma dopo è il cavallo più semplice che io abbia mai montato. Ha talento, mezzi e testa. Per quanto riguarda le distanze, non sono mai state un problema, perché ha abbastanza energia per ovviare a qualsiasi cosa,” dice ancora Romao.

Nella primavera del 2021, il comproprietario di Cayman, Philippe Berthol, ha voluto che fosse Simon Delestre a montare il castrone. “Ero stato avvertito dagli altri cavalieri di quanto questo cavallo fosse speciale ma allo stesso tempo complicato”, ricorda Delestre. “L’ho visto saltare e mi sono innamorato.” Cosa riesce a fare con il proprio corpo durante il salto è veramente incredibile, Simon ne rimase stupito. L’unica cosa che preoccupava il cavaliere numero sette della Longines Ranking era il fatto che Steve Guedat l’avesse montato e non abbia fatto binomio con lui. “Se non fai binomio con un cavaliere come Steve… Abbiamo comprato Cayman nel 2021 senza che lo provassi, sarebbe stato inutile per un cavallo del genere una prova, non potevo sbagliarmi”. Sapeva di dover imparare a capire Cayman. “Non è un cavallo che viene da te, devi trovare un modo di approcciare e creare una relazione. All’inizio non saltavo proprio con lui, volevo solamente trovare un buon feeling. Se fai qualcosa in sella che a lui non piace diventa veramente caldo ed attivo. Volevo trovare il miglior modo per saltare. Ha un galoppo ampio e tutti i mezzi del mondo. Ho mantenuto la mente aperta e ho pensato che i cavalli ci insegnano qualcosa ogni giorno”.

Cayman è un cavallo delicato ed il governo a mano, da terra, è ancora una sfida con lui. “Dobbiamo stare molto attenti con lui, ma sta migliorando,” dice Delestre. “La mia groom Audrey ha fatto un lavoro incredibile con lui. Il modo con cui se ne prende cura l’ha reso più amichevole. E’ un cavallo particolare, se non ti conosce può spaventarsi e diventare aggressivo. Ora si fida di Audrey e con lei è come un cane. Penso che specialmente con cavalli come Cayman sia fondamentale avere nel proprio team delle persone competenti. Per finire lui è proprio il mio genere di cavallo, piccolo, con sangue e qualità”.

“Trovare cosa piace e cosa non piace ai cavalli richiede sempre tempo, specialmente con cavalli sensibili come Cayman,” continua Delestre. Nel momento in cui il binomio ha raggiunto l’intesa, sul finire del 2021, ha partecipato al Jumping International de Valence per saltare una 145 il primo giorno, dal quale è uscito con un doppio netto. Il giorno seguente si sono iscritti direttamente nella 150 e ancora hanno portato a casa uno 0 piazzandosi terzi. Quindi è stata la volta de La Coruna, tappa di Coppa del Mondo. C’era in programma un Gran Premio il sabato, in cui il nuovo binomio si è cimentato per la prima volta in una gara da 1.60 mt. “Abbiamo vinto, ed era solo la nostra seconda gara insieme. Normalmente le cose non accadono così velocemente, bisogna lavorare per mesi o per anni per vincere una categoria simile.” Il loro fu l’unico doppio netto della gara ed il suo primo concorso a 5* oltre che primo indoor. Dopo questo, Simon Delestre si è definitivamente convinto; “sarebbe stato difficile, ma le sue capacità sono qualcosa di diverso rispetto ad altri cavalli, che io non ho mai visto prima. Cayman ha rispetto, è veloce e non pauroso… cosa puoi chiedere di più?”.

Delestre e Cayman si sono piazzati quest’anno in ogni Gran Premio che hanno saltato insieme, andando a costruire un impressionante curriculum del piccolo baio. “Per avere solamente 10 anni, ed essere alla sua prima stagione a questo livello, i suoi risultati sono qualcosa di incredibile. Ho ancora la sensazione di dover lavorare su alcune cose. Ogni volta che lo monto in gara migliora sempre, si fida di più di me ora. Ho parlato con Eric Lamaze il quale mi ha detto che suo padre Hickstead era altrettanto caldo e difficile nella gestione quotidiana quando era giovane. Hanno anche una tecnica molto simile e si assomigliano in parecchi aspetti.”

Se si osservano Delestre e Cayman in campo si può notare che molto spesso affrontano il primo salto al trotto. “La parte più difficile del percorso con lui sono i primi tre salti, dopo diventa tutto più semplice”; Delestre ha spiegato che in campo prova si innervosisce perché si deve saltare sempre lo stesso ostacolo. “Cerco quindi di tenerlo tranquillo saltando il meno possibile, ma quando entriamo in campo gara è sempre abbastanza fresco. Quando capisce dove si trova il primo salto vuole andare e diventa aggressivo. Quindi quando posso cerco di affrontare il primo salto al trotto per avere una velocità più bassa e tenerlo tranquillo, so che lui può saltare 1.60 mt da fermo”. “A casa, nel lavoro in piano, è molto piacevole ora da montare. Non salto mai molto, non ne ha bisogno, lui sa perfettamente cosa deve fare in gara. Non è il genere di cavallo cui puoi far fare ginnastica su cavalletti e barriere a terra, te le puoi dimenticare! Salto pochi ostacoli singoli per mantenerlo in forma, tutto qui. Cayman è un cavallo che non puoi mettere in nessun sistema, lui ha il suo modo, o così o niente. A me non piace cambiare i cavalli, preferisco lasciarli liberi di esprimere le loro capacità adattando la mia monta ad essi. Questo è l’unico modo in cui io voglio montare”.

“So che possiamo ancora migliorare,” ha aggiunto ancora Delestre a proposito del futuro del castrone che è stato recentemente acquistato dal suo cliente H-Jumping. “Sono sicuro che l’anno prossimo sarà ancora meglio. Ha saltato alcuni dei Gran Premi più difficili quest’anno come se nulla fosse. Ricordo il Gran Premio di Roma [chiuso con sole 4 penalità], mi ha fatto provare una sensazione che non avevo mai sentito prima, di estrema leggerezza e facilità. Sono anche molto molto fiero della sua performance ad Herning [settimo posto individuale nel recente Mondiale!]. Non potrò mai ringraziare abbastanza il H-Jumping e la famiglia Hochstadter perché grazie a loro potrò montarlo alle Olimpiadi di Parigi. Ora dobbiamo continuare a lavorare e e prenderci cura di lui, è un cavallo veramente speciale. Non voglio fare paragoni con altri cavalli, perché secondo me ogni cavallo ha una storia unica. Credo che quella di Cayman sia una gran bella storia da ricordare”.

© L. Ruffino (rev. B.S.); riproduzione riservata; foto: Delestre & Cayman Jolly Jumper a Piazza di Siena 2022 © A. Benna / EqIn

 

 

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Redazione EQIN
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