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Tutela dei minori dalla pedofilia nel mondo equestre, primi passi della FISE

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10 settembre 2018 #news

La Federazione Italiana Sport Equestri muove i primi passi concreti nella direzione della tutela e salvaguardia dei minori. Dal recente Consiglio Federale svoltosi l’8 settembre scorso ad Arezzo, arriva qualche segnale positivo in merito al problema degli abusi sessuali e della violenza sui minori da parte di istruttori e cavalieri, oltre a tutte quelle condotte non in linea con il ruolo di educatore e di istruttore perpetrate a danno di minori e non, casi frequenti – fin troppo frequenti – cui il mondo sportivo equestre, purtroppo, “si distingue”.
Si deve a Cavallo Rosa – per approfondire clicca qui – la prima battaglia vinta, non la guerra. Un inizio. Le operatrici, tutte professioniste, che fanno parte del gruppo che presto andrà configurandosi come Associazione, sono anzitutto fiere di aver portato alla luce i terribili fatti, fatti impossibili da smentire. Ecco le parole di Marco Di Paola, Presidente FISE:
Ritengo siano atti dovuti nei confronti di tutte le famiglie che ci affidano i loro figli e anche un atto di rispetto verso la stessa categoria degli istruttori. Anche loro stessi gradiscono che la categoria sia costituita da persone perbene. Si tratta di un seguito agli impegni che avevamo preso lo scorso 25 luglio in un incontro con una delegazione del ‘Cavallo Rosa‘’’

La FISE ha dunque fornito una prima risposta a tutela dell’onorabilità del corpo degli istruttori federali:

È stato deliberato, infatti, il Codice di comportamento che prevede -tra l’altro- che dal 2019 gli istruttori non possano esercitare l’attività, se hanno procedimenti penali in corso, abbiano subito misure cautelari o abbiano sentenze anche non passate in giudicato per determinati reati che incidono sulla moralità e il buon costume, le sostanze stupefacenti, contro la persona o per maltrattamenti animali. Nell’occasione è stata valutata una memoria proposta alla Commissione Formazione in merito ai requisiti.

Il Presidente Federale Marco Di Paola ha altresì informato di aver intrapreso contatti con il Garante dell’Infanzia della Regione Lazio e con l’Ordine degli Psicologi per attivare, prima nel Lazio e poi in ogni regione, un servizio di assistenza per aiutare a denunciare eventuali abusi subiti dai tesserati. Si tratta di una risposta concreta a una problematica che si sta manifestando nel mondo dello Sport, a cui la nostra Federazione vuole dare un segnale altrettanto convinto e immediato“.

Certamente, si tratta solo di “prime misure” per arginare questo terribile, diffuso e angosciante problema, che esiste realmente, ed è considerevolmente preoccupante. Speriamo di cuore arrivino altre indicazioni e regole, ancora più determinanti. Speriamo non ci si perda nei meandri del “Codice Etico”, che sarebbe risposta priva di senso e inefficace. Sappiatelo, finora nessuno ha fatto niente per fermare gli abusi e le violenze. Come Cavallo Rosa ha enunciato più volte a gran voce, bisogna trovare un modo chiaro e certo per gestire i casi di molestie sessuali: solo la certezza della pena, ferree restrizioni all’attività del colpevole e nessuna accondiscendenza o connivenza con costoro possono mettere fine a qualsiasi forma di abuso e dinamiche perverse nei confronti degli inermi nel nostro sport, infangato e disonorato da alcuni soggetti, dalla condotta non solo discutibile ma, per legge del nostro Codice Penale, punibile. Perché di vittime innocenti ed inermi si tratta, non dimentichiamolo mai: il consenso – o la tanto ostentata, a difesa di certi soggetti, “provocazione” -, è nullo/a se il minore viene irretito da una figura di potere e autorità, come un istruttore, come un insegnante.

L’innocenza dei minorenni è un bene supremo, da tutelare a qualunque costo. E la forza della verità ha la precedenza su ogni altra considerazione. L’omertà è il primo muro da abbattere. Quanti maestri di sport (allenatori, se preferite) sono preparati anche a livello di psicologia? Quante società prestano attenzione ai comportamenti e alle abitudini di un istruttore, sempre ricordando che per un bambino o per una bambina il coach, il ‘mister’, assume inevitabilmente un ruolo che va al di là della banale funzione ‘tecnica’? (…)’’. (Leo Turrini, giornalista e scrittore).

© B. Scapolo – riproduzione riservata; in copertina foto archivio © Alessandro Benna / EqIn

 

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Redazione EQIN
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