Centered Riding 2 – tecnica: il contrafforte, ossia il braccio che non piega

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In occasione della recente uscita di Centered Riding 2. Il percorso continua, Equitare Edizioni propone una serie di estratti del libro, corredati da foto e disegni, sui punti più qualificanti e innovativi del metodo ideato da Sally Swift. Ecco il quarto: il Contrafforte combinato con la tecnica del Braccio che non si piega vi insegnerà come ottenere un assetto più stabile, e imparerete anche come creare una barriera elastica al movimento in avanti del cavallo (a volte indesiderato).
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“Il Contrafforte combinato con la tecnica del Braccio che non si piega vi insegnerà come ottenere un assetto più stabile, e imparerete anche come creare una barriera elastica al movimento in avanti del cavallo (a volte indesiderato).
Il prossimo esercizio si chiama il “Contrafforte”. Proprio come un vero contrafforte è in grado di sostenere una cattedrale, simulare un contrafforte può aiutarvi a diventare solidi e stabili a cavallo. […] Tutti gli esercizi del Contrafforte – come nel Braccio che non si piega – sono basati sulla potenza e sulla corretta percezione del Grounding, oltre che sulla capacità di centrarsi correttamente grazie ai Quattro Principi Base e alla chiara intenzione (figure 13.4 A & B).
Anche in questo caso avrete bisogno di un partner. Mettetevi in piedi di fronte a lui e chiedetegli di appoggiare le mani sulle vostre spalle. Ora dovrà spingervi, non in un colpo solo, bensì gradualmente, fino a quando vi sentirete obbligati a spostare un piede indietro per non cadere.
Adesso trasformatevi in un contrafforte. Flettete le ginocchia e le articolazioni delle anche, ma lasciate che il tronco rimanga diritto. Ora il vostro centro è ben posizionato sopra ai piedi e la testa è sopra al centro. Piazzate i gomiti contro la parte anteriore dei vostri fianchi all’altezza delle articolazioni delle anche, o appena sopra, e chiedete al vostro partner di mettere nuovamente le mani sulle vostre spalle. Prima che cominci a spingere, fate risalire i palmi delle vostre mani piazzandoli sotto ai suoi gomiti. Ora fra il vostro corpo e quello del partner c’è un sostegno, che parte dai vostri gomiti puntellati contro i fianchi e arriva alle mani piazzate contro i suoi gomiti. Mantenete il contatto tra le vostre mani e i suoi gomiti adoperando tutto il corpo, invece di sollevare le mani con la forza dei muscoli delle braccia (foto 13.5).
Ora pensate all’insieme del vostro corpo come a un’enorme corda elastica. Ricordate: un’estremità di questa corda fuoriesce dalla sommità della vostra testa, proprio sopra le orecchie. Mentre immaginate di tirare l’estremità di questa corda che si estende, state connettendo i vostri piedi, vi state centrando e vi state allungando, permettendo all’energia di fuoriuscire attraverso le ginocchia e i piedi. Percepitelo come un rapido strappo alla corda, quindi allentate la tensione sulla corda e tirate ancora, poi allentate nuovamente la tensione. Ogni volta che tirate, percepirete una reale sensazione di essere centrati, e di allungarvi sia verso il basso sia verso l’alto, attraverso le ginocchia e i piedi connessi al terreno, fino alla sommità della testa. Questo allungamento causerà un momentaneo aumento di pressione sui gomiti del partner, che tenderà a fargli sollevare le mani dalle vostre spalle. Di conseguenza gli risulterà più difficile spingervi in basso.
Adesso chiedetegli di aumentare costantemente la pressione sulle vostre spalle. Voi, a vostra volta, tirate ripetutamente la corda elastica e lasciate allungare la colonna vertebrale. […] Se vi manterrete connessi – e se la corretta sequenza del Ground-centrati-cresci permetterà all’energia di scorrere su e giù per l’intero corpo e di fuoriuscire attraverso la vostra testa – sentirete che il partner non vi potrà in alcun modo spostare. Siete solidi. Il vostro partner potrà anche appoggiare tutto il proprio peso su di voi ma voi sarete stabili come una roccia. […]
Di nuovo – proprio come nell’esercizio del Braccio che non si piega – per produrre questo tipo di energia, vi dovrete mantenere connessi, avere lo sguardo dolce e respirare. Se state eseguendo correttamente l’esercizio, il vostro partner potrebbe anche sollevare improvvisamente le mani dalle vostre spalle e voi restereste comunque in piedi, senza cadere in avanti. Se non lo state eseguendo correttamente, magari inclinandovi verso il partner, se lui togliesse le mani cadreste. Controllare se riuscite a resistere in ogni caso in piedi è un buon sistema per verificare se siete davvero in equilibrio e connessi al suolo, e se lasciate effettivamente che il vostro corpo si allunghi. […]
Usare il Contrafforte per il controllo
Troverete di enorme utilità un buon assetto “a Contrafforte”, solido ed eretto, se il vostro cavallo scappa, o cade sugli anteriori e diventa pesante sulla mano per perdita di equilibrio o per paura. Potrete usare una serie di Contrafforti per riorganizzare e controllare il cavallo in pochissime falcate, perché il vostro assetto sarà profondo ma non rigido o bloccato, e la parte inferiore delle gambe e i piedi saranno solidamente connessi, con la parte bassa della gamba saldamente a contatto con il costato del cavallo.
Potete testare con il vostro partner questo uso del Contrafforte per ottenere maggior controllo sul cavallo. Quindi sedetevi sulla parte anteriore delle due sedie, uno di voi con le Mani incrociate, e chiedete al vostro “partner cavallo” di cominciare a tirare. Non dovrà dare strattoni, ma esercitare una forte trazione sulle vostre mani. Prendete la posizione del Contrafforte sulla sedia, connettetevi, e usate delle mezze fermate con il Ground-centrati-cresci – esattamente come avete fatto quando eravate in piedi – con braccia elastiche ma che non si piegano. Scoprirete di essere solidi e di riuscire a impedire che il vostro “partner cavallo” abbia la meglio. La vostra sedia rimarrà solidamente sulle quattro gambe. Provate di nuovo, ma tenendo la schiena incavata o ingobbita, o addirittura inclinandovi indietro. Improvvisamente il vostro partner potrà sollevarvi di peso e ribaltare la sedia. Se invece rimarrete connessi nella posizione corretta, resterete fermi ed efficaci conservando un controllo delicato. Sostituite l’impulso di fare il tiro alla fune in modo scomposto e inutile con la chiara intenzione – “No!” – e con le mezze fermate, e il “cavallo” smetterà di tirare (foto 13.7 A-C).
La posizione del Contrafforte è altrettanto efficace con un cavallo che sgroppa. Se fate in modo che braccia e mani rimangano salde usando il Braccio che non si piega, e aggiungete una serie di Contrafforti, il cavallo si accorgerà che a forza di sgroppare vi sta solo spingendo sempre più profondamente nella sella, e la smetterà. Se però inclinate il busto in avanti o indietro, perderete la vostra forza e la base di sostegno, e il cavallo vi strapperà le redini. Sarà in grado di sbalzarvi dalla sella, come ha fatto il vostro partner quando gli resistevate senza mettervi “a Contrafforte”. […].
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