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Delle questioni di principio non me ne faccio niente | Il Moralizzatore Equestre

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06 gennaio 2018 | Il Moralizzatore Equestre

Mah, io sono uno alla buona, sono molto pratico nelle cose: delle questioni di principio non me ne faccio niente, preferisco evitare voli pindarici. Perciò mi trovo a disagio a parlare con i vegani e con i barefoot. Insomma, a me non interessa l’etica, la morale, non mi interessano i giudizi di valore. Per me è solo importante se una cosa funziona o meno, se è razionale e logica. In certe parti dell’Africa esistono case fatte di cacca e fango. Sicuramente si tratta di un materiale facilmente reperibile, sempre disponibile in grande quantità e adatto ad un clima secco come quello della savana. Provate a costruire una casa di cacca a Somma Lombardo o a Merate (due tra le città più piovose dell’universo) e poi ditemi. Ecco perché quello che va bene a casa tua non è detto che vada bene a casa mia. Per questo motivo io non sopporto quelli che ti vogliono convincere, e men che meno quelli che si indignano o che cercano di redimerti con tecniche aggressive, tipo quella di propinarti i video macabri sugli animali. Mi viene sempre da sorridere. Davvero ‘sti vegani pensano di avere a che fare con dei mentecatti. Come se non sapessimo che la carne di vitello deriva dalla macellazione del vitello. O che la pelliccia di visone comporti la morte del visone. Ah grazie di avermelo detto, pensavo che la pelliccia si facesse con i peli caduti naturalmente con la muta.

Dai, siamo seri. Libertà di pensiero per tutti, però il proselitismo ha un limite (e il limite sta nel rompimento d’anima del prossimo). Ecco perché col barefoot e insomma un po’ con tutti gli eticismi e i moralismi relativi al cavallo ho un rapporto un po’ conflittuale, negativo. Non penso che siano sbagliati. Al contrario, se uno si trova bene sono felice per lui e lo esorto a continuare così. Ma è veramente frustrante dover subire critiche del tutto ideologicizzate e aprioristiche: eh ma che imboccatura da macellaio, ma toglieli quei ferri poverino, ma le redini di ritorno sono una tortura, eh ma il box è maltrattamento, e via dicendo. Ma si, indinnnnnnnnnniamoci. Schifiamo tutti quelli che la pensano diversamente. Urliamo che siamo noi i migliori e che tutti gli altri sono feccia (massacratori di cavalli, egoisti, ignoranti). E’ per questo, amici barefoot natural e compagnia bella, che state sulle balle a tutti. Sempre a criticare. Ma fatevi una vita. Io non vengo a sindacare su come tenete i vostri cavalli, per cui abbiate la cortesia di fare lo stesso con me. Non conoscete la gestione, la mole di lavoro, le necessità sportive, l’utilizzo, la dieta, il tipo di stabulazione, gli appiombi, la qualità del piede dei cavalli altrui. Che senso ha criticare? Vi fa sentire migliori? Se è così va bene, alla fine sono disposto a subire una piccola rottura di scatole se vi può far stare meglio con voi stessi e aumentare la vostra autostima. Se invece davvero credete che ci debba essere un solo modo di vivere il cavallo (il vostro), beh siete dei talebani. E i talebani, a guardare la storia recente, non sono proprio un bell’esempio da seguire.

© Il Moralizzatore Equestre / Equestrian Insights – riproduzione riservata; foto/illustrazione di copertina ©EqIn

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Redazione EQIN
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