Filippo Bologni presso Luca Moneta Horsemanship, con l’ombrello aperto
24 giugno 2016
(in copertina: Filippo Bologni & Fixdesign Chopin)
“La mentalità è come un ombrello: se piove, funziona solo se è aperto”. Così Filippo Bologni ha concluso il racconto della sua recente esperienza presso le scuderie di Luca Maria Moneta a Uggiate Trevano (CO: + info clicca qui): martedì 7 e mercoledì 8 giugno 2016 sono stati 2 giorni di full immersion formativo per il giovane e talentuoso cavaliere emiliano (più info: clicca qui), invitato da un altro grande cavaliere, Moneta, a sperimentare di persona nel lavoro con i cavalli l’approccio naturale da lui praticato.
Anzitutto ricordiamo le parole di Moneta, che così commenta il suo operato: “[…] cerco di partire da un presupposto base: l’unica via naturale per stare attorno ai cavalli sarebbe quella di stare seduti in un pascolo ad osservarli. Ma credo che, se vi trovate qui insieme a me, è perché anche a voi piace stare sulla loro groppa, galoppare in un prato, affrontare gli ostacoli insieme a loro. È a questo punto che è ha avuto inizio la mia ricerca per trovare un modo il più naturale possibile per stare con loro: mantenere intatto il loro spirito, la loro mente ed il loro fisico. Approccio naturale significa allora non privare il cavallo della sua natura. Solo se l’animale resta integro sotto tutti i punti di vista saprà regalarci tutto se stesso, anche nello sport. Questo è possibile attraverso un addestramento che tenga conto dell’etologia” (fonte: sito web lucamoneta.com).
E Filippo Bologni lo conferma, “i cavalli presso le scuderie di Luca stanno veramente bene, non mancano di nulla e sono davvero sereni, manifestano evidentemente tutti i benefici di una gestione naturale, che consente loro di passare più tempo possibile liberi di muoversi a paddock, socializzando con i propri simili. Dopo quel che ho visto non esiterei, da Luca porterei i miei cavalli – altrove no…. Abbiamo lavorato intensamente, sia da terra, sia in sella. Il primo giorno sono stato introdotto alle scuderie e ai cavalli di Luca da Nora, che con lui lavora a stretto contatto quotidiano da diversi anni” (Istruttrice BHS – Livello 3 Parelli – Doma e rieducazione cavalli difficili – Corsi di equitazione naturale, Ndr).
“Nora mi ha mostrato alcune pratiche standard dell’approccio naturale per girare i cavalli alla corda: prima ho osservato, poi ho provato… da Moneta i cavalli vengono fatti saltare gli ostacoli alla corda, anche su discrete altezze. Certo, mi dirai, quelli sono cavalli che sanno già lavorare in quel modo. Eppure, una volta tornato a casa, ho provato ad applicare quanto imparato su uno dei cavalli della mia scuderia: beh, prova e riprova, anche lui ha cominciato a mostrare di poter e saper corrispondere a questo tipo di lavoro. Ritengo il “metodo Moneta” molto importante per l’addestramento ma anche e soprattutto per sviluppare un rapporto ulteriore e diverso con i miei cavalli. Ho poi montano uno dei cavalli di Luca, una 7 anni, e abbiamo quindi lavorato insieme in campo: lavoro in piano, salto senza imboccatura (cosa che nelle scuderie di Moneta si fa abbastanza frequentemente), il tutto con cavalli abituati ad un diverso tipo di monta, quella di Luca: molti la criticano, perché i cavalli stanno a “testa alta” e sostengono che in tal modo bloccano la schiena, specie sul salto. Dopo aver provato, posso dire che così non è: il cavallo gestito non necessariamente sulla o sotto verticale – piuttosto, con diversi momenti in spontanea distensione dell’incollatura – sul salto sfrutta in modo del tutto diverso la meccanica del suo corpo, con un maggior utilizzo del collo. Questa esperienza è stata molto interessante, spero di poter tornare presto da Luca per poter approfondire queste tecniche e integrare ulteriormente la mia formazione di gestione e addestramento naturale dei cavalli. Non mi sento mai arrivato, credo sia sempre utile integrare quel che già si sa, evitando di barricarsi dietro a presunti saperi e conoscenze… insomma, bisogna stare con l’ombrello aperto”.
Abbiamo poi raggiunto al telefono anche Luca Moneta, che di Filippo Bologni dice: “Conosco Filippo da diverso tempo, ci siamo incrociati in diverse gare, con lui c’è sempre stato un buon feeling: lo considero un ragazzo entusiasta, capace, predisposto verso questo sport e per tale ragione l’ho invitato davvero volentieri da me, nelle mie scuderie, a vedere come lavoro, per fare qualcosa insieme. Finalmente a inizio giugno i rispettivi impegni ci hanno permesso di individuare delle date utili per dare effettivo corso a questo mio invito! Durante i due giorni trascorsi insieme ci siamo divertiti, Filippo si è confrontato con pratiche e tecniche per lui nuove e devo dire che ha mostrato un talento straordinario nell’apprendere senza difficoltà cose anche abbastanza complesse, a dimostrazione che l’integrazione nella propria formazione di pratiche specifiche dell’approccio naturale è sempre possibile. Spero avremo occasione di ripetere presto questa esperienza comune”.
Barbara Scapolo
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