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Tra le più importanti professionalità equestri riconosciute, quella del groom

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30 novembre 2017 #focus

Con il desiderio di porre la luce dei riflettori su coloro che ogni giorno e su più fronti rendono speciale il nostro sport ad alti livelli, nel 2009, per volontà della Federazione Equestre Internazionale, nascono i FEI Awards.
Cinque i premi che in un’emozionante e attesa serata di gala riconoscono il valore di uomini, donne, giovani e organizzatori che sostengono con il loro contributo professionale l’eccellenza dello sport equestre: Longines Rising Star, dedicato ai giovanissimi con un’età compresa tra i 14 e i 21 anni che mostrano eccezionale talento e dedizione sportiva, Best Athlete, per chi nell’ultimo hanno ha dimostrato in campo il suo talento fuori dal comune portando lo sport ad un livello superiore; Against All Odds, per l’atleta che, nonostante un handicap fisico o condizioni personali estremamente difficili, ha perseguito con ardore il suo obiettivo sportivo; FEI Solidarity, dedicato ad un progetto di sviluppo equestre, ad un individuo o un’organizzazione che ha dimostrato di spendere energia e dedizione nella crescita del nostro sport e infine, ma certamente non in ordine di importanza; Best Groom, per chi lavorando instancabilmente dietro le quinte, garantisce le migliori cure ai nostri compagni di avventure.
Se si dice che dietro ogni grande cavaliere vi sia un groom formidabile, ad allontanare ogni eventuale dubbio in merito è senz’altro quest’ultimo prezioso riconoscimento. Il premio FEI Best Groom celebra ogni anno gli eroi nascosti del nostro sport, quelli che lavorano silenziosamente e con quotidianità perché tutto funzioni a regola d’arte e perché i cavalli atleti possano affrontare al meglio delle loro condizioni fisiche e psicologiche gli appuntamenti nazionali e internazionali previsti nel loro calendario.
Ad accompagnare il vincitore dell’edizione 2017 c’erano 350 ospiti, rappresentanti delle 134 federazioni nazionali equestri, riunitisi il 21 novembre scorso a Montevideo, in Uruguay, location della serata stellata e il nome d’eccellenza è quello del britannico Alan Davies.

Con tre nominations alle ultime tre edizioni dei FEI Awards e primo groom ad essere insignito della Medaglia d’Onore da parte della Federazione Equestre britannica, Davies, 48 anni, è uno dei groom più seguiti e apprezzati del mondo. Una parte significativa del successo delle medaglie olimpiche di dressage Charlotte Dujardin e Carl Hester e nella vita dei loro cavalli, Nip Tuck, Uthopia e l’indimenticabile Valegro (ritiratosi dalle competizioni lo scorso 14 dicembre 2016, nell’arena di casa, all’Olympia Horse Show di Londra, dopo una carriera costellata di successi) di cui si prende cura con passione disarmante dal 2011.
Alan i cavalli li ha sempre amati: affascinato dalla possibilità di prendersene cura sin dal periodo degli studi, ha messo in moto la macchina che lo avrebbe portato a maturare l’esperienza necessaria all’età di vent’anni. Il ritratto di chi ha realizzato il suo sogno, divenendo un simbolo della professione, è quello di una persona estremamente sorridente, ma soprattutto molto paziente, che conosce ogni sfaccettatura dei cavalli a lui affidati, simpatie, antipatie, personalità, stati d’animo, che non ama lasciarli soli per troppo tempo nemmeno durante le celebrazioni per i successi ottenuti dai suoi cavalieri, per lui grandi amici, che non gode mai completamente delle bellezze degli innumerevoli paesi visitati perché al primo posto per lui ci sono sempre i cavalli, ovunque li accompagni. L’Europa intera, Stati Uniti, Brasile, i chilometri percorsi sono molti, la competenza maturata è un bagaglio prezioso. Per Alan Davies l’esperienza con ognuno dei suoi cavalli è un viaggio emotivo, l’obiettivo fondamentale è saperli conoscere a fondo, potersi fidare e lasciare che la fiducia sia ricambiata.
Essere sempre pronti ad imparare, maturare il più alto grado di conoscenza possibile, aprire la mente per cogliere nuovi input in più aspetti, veterinario, della gestione, nella mascalcia e in discipline sportive differenti, sono i tre consigli che Alan regala a chi accarezza l’idea di intraprendere una carriera nel suo stesso comparto professionale.
Un ultimo segreto: cercare di essere tanto bravi ed empatici con le persone quanto con i cavalli, perché mantenere uno stato di tranquillità e rilassatezza durante un appuntamento che comporta grande tensione per l’atleta umano è fondamentale per la buona riuscita di una competizione, per la serenità dell’atleta equide e la realizzazione di un grande successo.

«In squadra non esiste l’ ”io” e se non fosse stato per Alan, credo che ne io ne i mie cavalli avremmo realizzato così tanto». (Carl Hester)

© M.C. Bongiovanni.; riproduzione riservata;  foto in copertina Alan Davies ©FEI

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Redazione EQIN
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