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Pietro Borgia si racconta

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CavalDonato Communication Approfondimenti #4

Pietro Borgia si racconta:

Pietro Borgia - Sunshine Tour 2015

Pietro Borgia – Sunshine Tour 2015

Chi è Pietro Borgia (1986): di origini genovesi, affermato cavaliere di II grado, responsabile presso la Scuderia La Villa (Frazione Villa 291 – 15071 Carpeneto – AL). Numerose sono le vittorie ed i piazzamenti conseguiti in concorsi nazionali e internazionali di Salto Ostacoli fino a categorie di altezza 150. Da Junior e Young Rider partecipa a diversi CSIO in Italia e all’estero e viene convocato come componente in Coppa delle Nazioni. Ricordiamo, oltre all’eccellente performance al CSI2*-YH dei Longines Global Champions Tour 2014 (Chantilly, France) e al Global di Valkenswaard (Olanda), gli ottimi e numerosi piazzamenti recenti: nel CSI 4* Sunshine Tour 2014 (Spagna), nel CSI 2* Fontainebleu (France), nel CSI 3* La Bagnaia (Italia), nel CSI 2* Gorla (Italia) – in quest’ultimo III posto nel GP RANKING. Nel SUNSHINE TOUR 2015 – Circuito Hípico del Sol a Vejer de la Frontera (ESP) (17 febbraio-23 marzo 2015), zero penalità in sella a Quantum Leap de Roy nella 140 accumulator e doppio zero con Sasha dei Basini nella 135 a fasi, chiudendo al III posto.

B.S.: Partiamo dagli albori. A che età inizi a montare a cavallo? Quali sono state le figure di riferimento più importanti per la tua formazione?

Pietro Borgia, giugno 2015

Pietro Borgia, giugno 2015

P.B.: Iniziai a montare a cavallo ad 11 anni, in un centro ippico nella riviera ligure, seguendo la passione di uno zio paterno e della sua famiglia. All’età di 14 anni mi sono trasferito all’Ippica Genovese, sotto la guida di Maurizio Poggi, cui certamente devo il fondamentale approccio col mondo equestre e l’inizio della vera passione. Molte sono state le persone importanti per la mia formazione, le frequentazioni anche brevi che mi hanno fatto capire che quello poteva essere il mio mondo… tra tutti, voglio ricordare Giuseppe Ravano (medaglia olimpica del 1964 nella disciplina del Completo), Antonio Tabarini, Jos Lansink (6 mesi insieme nel 2007) e Luca Maria Moneta, con cui, dal 2014, inizia una collaborazione davvero importante, legata al Progetto Wow Show Jumping (http://allevamentobasini.it/it/p/11/il_progetto_wow.html ).

Wow Show Jumping

Wow Show Jumping

B.S.: Sei anche laureato in giurisprudenza… a dimostrazione che è sempre possibile coniugare sport/passione e studio?

P.B.:  Vengo da una famiglia in cui la formazione universitaria è sempre stata considerata molto importante. Per me poter studiare è stato un vero privilegio e sono molto grato ai miei genitori per avermi supportato e spronato ad arrivare in fondo a questo percorso, che oggi ripeterei senza esitazioni.

B.S.: Quando e in che modo hai capito che potevi fare della tua passione una professione?

https://www.facebook.com/ScuderiaLaVilla?ref=bookmarks

Scuderia La Villa

P.B.: A essere onesto, non ho mai avuto dubbi sul fatto che nella mia vita avrei lavorato con i cavalli. Fin dagli inizi la mia passione e la mia motivazione sono state molto forti; passavo ore a immaginare come sarebbe stata la mia scuderia e a disegnarla… Non mi preoccupavo dei problemi, pensavo solo al positivo ed ero sicuro che avrei potuto superare qualsiasi difficoltà si fosse presentata.

B.S.: Quali sono i cavalli che hanno letteralmente segnato la tua vita? Ognuno di loro avrà certamente una storia, ma forse qualcuno più di altri?

P.B.: Il cavallo che per primo mi viene in mente è Indien du Perron, acquistato per me dai miei genitori per iniziare a saltare le 120 e procedere nella mia crescita. All’inizio ho incontrato con lui molte difficoltà e io per primo non pensavo fosse stato un buon acquisto… Grazie al mio istruttore di allora, Maurizio Poggi, che mi ha fornito i giusti stimoli, siamo cresciuti insieme  fino ad essere convocati in Coppa delle Nazioni e a partecipare a diversi CSIO Young Rider. Nel 2007 abbiamo ottenuto la vittoria in ben tre Gran Premi! Indien vive ancora mia scuderia, e si gode la sua pensione. Altri due cavalli che vorrei nominare sono Karioso Manciais, che ho acquistato a sei anni e con cui sono arrivato a saltare gare di un metro e cinquanta, e Sir de la Grandière, cavallo che ho acquistato a quattro anni e che attualmente è il mio primo cavallo; con lui ho iniziato quest’anno ad affrontare Gran Premi in CSI 3*.

B.S.: Qualche parola rispetto ai tuoi rapporti con gli sponsors, ma anche rispetto a tutte le persone che si rivolgono a te per imparare… come affronti la responsabilità di un affidamento/investimento sulle tue capacità da parte di terzi, grande o piccolo che sia?

Pietro Borgia, giugno 2015

Pietro Borgia, giugno 2015

P.B.: Per me la cosa più importante a questo proposito è la chiarezza. Che si parli di sponsor, proprietari, allevatori o allievi, prima di iniziare qualsiasi rapporto di collaborazione tengo sempre a mettere in chiaro quali sono gli obiettivi da raggiungere, le motivazioni e le esigenze di entrambe le parti. Credo fermamente nel lavoro di Team, in cui tutti i membri della squadra cooperano per lo stesso obiettivo.

B.S: Nasce recentemente, nel 2013, Scuderia La Villa, bellissima struttura di nuova generazione, dove, insieme a tua moglie Camilla Jourdan (amazzone a sua volta), ti occupi dell’addestramento di base e avanzato di cavalli sportivi e degli atleti, seguendo la crescita agonistica dei binomi nei concorsi ippici fino ai più alti livelli. Qualche parola su questa attività, sull’impegno e la gratificazione quotidiana, ma anche sulle difficoltà…

P.B.: Più che di un’attività si tratta effettivamente della mia vita. Vivo in scuderia 24 ore al giorno, quando non sono in concorso; soddisfazioni e difficoltà a mio avviso vanno di pari passo e aumentano con la crescita dell’attività. La cosa importante è sapere dove si vuole arrivare e puntare dritto lì, senza farsi scoraggiare dagli imprevisti che, come si può ben immaginare, sono all’ordine del giorno… vado avanti tutti i giorni con lo stesso entusiasmo del primo!

B.S.: Ed è un entusiasmo motivato e indubbiamente proficuo. Ad oggi, puoi dirti certamente soddisfatto del solido cammino intrapreso e dei molti successi, in considerazione soprattutto della tua giovane età… guardando al futuro, cosa vedi?

P.B.: Sì, sono molto contento dei traguardi che ho raggiunto fino ad ora. La verità è che ho un carattere per cui appena raggiungo un obiettivo, voglio subito buttarmi sul successivo e poi su quello dopo. Ho intenzione di affrontare il mio cammino un passo alla volta, cogliendo le occasioni che si presenteranno e senza pormi alcun tipo di limite.

B.S.: Per una “non conclusione”: sulla base della tua ricca e proficua esperienza come atleta, qual è il principale consiglio che ti senti di rivolgere sempre a cavalieri e amazzoni, di ogni ordine e grado?

P.B.: Sono ancora giovane per dare consigli. Però forse quello che posso dire loro, sulla base della mia esperienza, è che se pensi molto ad una cosa, ne parli e agisci in quella direzione, prima o poi finisce che la ottieni veramente

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