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Quale tempo? L’istruttore / addestratore deve regolarsi sui diversi orologi

Quale tempo? L’istruttore e l'addestratore deve regolarsi sui diversi orologi
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#EqTech → Equestrian Techniques

Uno degli interrogativi più comuni nelle famiglie che approcciano l’equitazione con i loro figli è riguardante la durata. “Quanto dura una lezione?” “In quanto tempo mio figlio riuscirà a trottare?” “Quante lezioni ci vogliono per poter trottare?”, e cosi via dicendo.

Oggigiorno, come in passato, tutto ciò che facciamo è scandito minuto per minuto da una tempistica ben precisa, questo per poter organizzare in modo efficiente un’intera giornata. La sveglia, orari di scuola e lavoro, pause di intervallo, orari per lo sport e per il relax (se rimane tempo, per quest’ultimo…). Il tempo è qualcosa di immateriale che scorre mentre noi cerchiamo di fermarlo, intrappolarlo mediante la sua misurazione, atteggiamento esclusivamente umano. Così abbiamo, durante i secoli, evoluto un sistema educativo ben scandito: cinque anni di classi elementari, tre anni di scuole medie, cinque anni di superiori e così in avanti, di modo che tutti potessero svolgere il loro piano di studi seguendo quello che è il risultato di un’evoluzione. Così è per tutto ciò che ci riguarda nella vita quotidiana, e più nello specifico anche nel nostro ambiente equestre.

Qualche anno fa molti di voi si ricorderanno come i cavalli di 4 anni partecipavano a categorie denominate “Esordienti”, a 5 anni “Debuttanti”, mentre a 6 anni diventavano “Giovani Cavalli”. Oggi questa nomenclatura è caduta in disuso, ed ha lasciato spazio alle categorie “giovani cavalli” di 4, 5 e 6 anni. Ma così vale anche per amazzoni e cavalieri; partendo dai giovanissimi, poi children poi juniores, young riders ed, infine, seniores.

È un sistema ben testato, che produce ottimi risultati, sia riguardo a cavalli sia cavalieri. Tuttavia, come in ogni sistema, esiste sempre una piccola falla, una piccola percentuale per cui questo sistema non produce un risultato auspicato. La parola “sistema” di per sé rimanda a qualcosa a cui bisogna adattarsi, che è tale perché riguarda un ampio (il più auspicabilmente ampio) numero, un insieme che agisce come un tutto. In questo “tutto”, però, c’è sempre qualcosa che rimane indietro, che siano cavalli o cavalieri.

Quando si parla di istruzione e/o addestramento bisogna estraniarsi dal tempo: possiamo certamente seguire degli schemi che ci aiutano nel lavoro, ma bisogna essere pronti ad abbandonarli subito non appena si presenta un’eccezione. Ciò non significa non porsi obiettivi, sempre e comunque dobbiamo aver presente cosa raggiungere con un determinato cavallo o cosa chiedere ed ottenere ad un allievo. Il lavoro si modulerà in base ai risultati giornalieri in modo tale da poter indirizzare meglio ed in maniera più precisa gli sforzi verso quell’obiettivo. Ma non dobbiamo cadere nella trappola dello schema.

Ci sono allievi che, dopo 20 lezioni, ancora non riescono a trottare, come ci sono cavalli che nonostante abbiano 6 anni non riescono ancora in un determinato esercizio. Sono quindi dei pessimi allievi e mediocri cavalli? Senza nascondersi, chi di noi non ha mai criticato/giudicato un allievo o un cavallo per le sue deboli doti? Io per primo sicuramente. Ma le domande che dobbiamo porci sono diverse, esulano dal giudizio.

Per prima cosa domandiamoci se le nostre azioni, se quello che richiediamo al cavallo o all’allievo è corretto; sto formulando la domanda correttamente? Sto dando indicazioni chiare ad un allievo? Ma soprattutto, sto ragionando con il suo tempo o con il mio? Ogni essere umano ha un suo tempo interiore che scandisce la sua crescita, la sua maturazione ed evoluzione. E questo tempo è diverso per ognuno, nessuno di noi ha lo stesso orologio interiore programmato sullo stesso orario. Alcuni si somigliano, altri viaggeranno su tempistiche simili, ma nessuno sarà mai uguale ad un altro.

Ogni allievo merita di essere aspettato, merita di avere il tempo per crescere. Ci sono persone che danno il loro meglio a 20 anni mentre altre il loro massimo lo danno a 60. Nessuna delle due è migliore dell’altra, solamente viaggiano su due binari diversi ma che guardano allo stesso obiettivo. Lo stesso vale per i cavalli, che possono avere l’apice della loro parabola a 6 anni come potrebbero averlo a 13 anni. La natura non ha dato regole scritte, siamo noi che abbiamo creato dei sistemi per organizzare le nostre vite. Questo però non deve distoglierci dalla meraviglia dell’individualità. Non cerchiamo sempre il confronto per giudicare il nostro tempo, le nostre azioni. Bisogna lavorare su noi stessi, rispettando la propria persona e il proprio tempo. L’istruttore deve regolarsi sui diversi orologi dei propri allievi, rispettandone le tempistiche; questo vale anche per così l’addestramento di un cavallo. Il confronto deve poter essere uno stimolo ad arrivare verso un determinato obiettivo, ma mai un paragone. Il vero obiettivo è il rispetto del proprio e degli orologi altrui, cercando una crescita comune finalizzata al raggiungimento della meta: ciò permetterà di scoprire la bellezza della vera crescita interiore.

© Gianluca Lupinetti – riproduzione riservata; foto: © EqIn

Gianluca Lupinetti (1980), nato a Vizzolo Predabissi (MI), è figlio d’arte di Uberto. Gianluca in poco tempo si distingue in numerose competizioni nazionali e internazionali di Salto Ostacoli: ricordiamo qui il debutto nella Coppa delle Nazioni (1999 – Zagabria, dove vinse la gara di potenza – 2,12 mt). La sua formazione atletico-agonistica è frutto di una collaborazione costante con cavalieri di grande levatura e di numerose esperienze internazionali. Oltre al padre, tra i vari trainers del suo passato e del suo presente, troviamo Filippo Moyersoen (Olimpiadi Los Angeles ’84), Giorgio Nuti (Olimpiadi Los Angeles ’84 e Barcellona ’92), Emilio Puricelli, Patrick Le Roland (tra i migliori istruttori dell’Académie de Saumur – France), Nelson Pessoa e Albert Voorn. Dal 1998, Gianluca si occupa dell’addestramento di base e avanzato di giovani cavalli nella sua Asim Club La Viscontea e segue con passione i binomi allievi della scuderia, continuando a riscuotere conferme sulla sue grandi potenzialità come atleta e come trainer, con numerose vittorie e piazzamenti nelle competizioni più importanti (Wierden, Mauren, Lugano, Piazza di Siena, Cervia, Milano-Assago, Cagnes-sur-Mer, Vidauban, ecc.). contatti: clicca qui

 

 

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