Ritorna il freddo intenso: accorgimenti per la gestione dei nostri cavalli
07 marzo 2018 #focus
La primavera 2018 stenta ad arrivare: pare infatti che dal 21 marzo prossimo si abbatterà sull’Italia Burian Bis, nuova ondata di gelo, che porterà con sé altro freddo e neve. Facciamo dunque il punto sui principali accorgimenti per far (nuovamente) fronte al freddo intenso che inevitabilmente ci presenterà ancora difficoltà, specie nella gestione dei nostri cavalli. Tipico della Siberia orientale e della Mongolia è il vento gelido e secco (Buran secondo la nomenclatura meteorologica) che sembra tornerà a colpire le nostre regioni e che esercita i suoi effetti su animali che, anche se abituati a vivere in condizioni ambientali ostili per eredità genetica, non avendo più questo “spirito di adattamento” possono riscontrare difficoltà in presenza di temperature particolarmente rigide e hanno certamente bisogno della nostra attenzione per una gestione ottimale in condizioni particolari.
Premettiamo che è vero che i cavalli si adattano e sopportano con maggiore facilità il freddo intenso rispetto al caldo africano: pensiamo ad esempio agli Yakut, cavalli della Siberia orientale (tra le regioni meno popolate del nostro pianeta), protagonisti di quello che potremmo definire un record evolutivo: sono i mammiferi che hanno subito il più rapido adattamento al clima rigido tra quelli conosciuti al mondo scientifico. Perfettamente a loro agio in un ambiente dove le temperature possono precipitare anche fino a -70° C, in un intervallo di tempo estremamente corto in fatto di evoluzione (circa 800 anni), si sono infatti completamente adattati ad una vita al freddo estremo.
Tuttavia, verso quali aspetti devono essere dirette le nostre attenzioni per i nostri cavalli domestici? Procediamo per punti. Soprattutto nel caso di cavalli atleti, ma qualunque possa essere la destinazione di un eventuale viaggio, il trasporto è uno tra i momenti a cui porre grande attenzione. Maggiormente delicato nel caso di temperature elevate a seguito della possibilità di colpi di calore, in presenza di gelo e freddo intenso può essere condotto seguendo le regole tradizionali, più alcuni ulteriori accorgimenti: coperta sì o coperta no. Se la temperatura esterna è molto rigida, il veicolo è in gran parte aperto come nel caso di un trailer o il cavallo è tosato, la presenza della coperta sarà certamente apprezzata. Optare per un modello senza cinghie di chiusura per le gambe e sotto il torace permetterà di toglierla agevolmente e in sicurezza qualora ci accorgessimo durante il viaggio che il cavallo si sta accaldando eccessivamente.
Secondo elemento, che si ripresenta ogni qual volta parliamo di trasporto animale: l’idratazione. In condizioni di freddo i cavalli, com’è noto, sono soliti bere di meno e meno ancora quando sono in viaggio. A seconda della lunghezza del tragitto, e come in occasione di ogni spostamento, sarà opportuno prevedere delle soste per l’abbeveraggio, invogliando i cavalli restii con l’aggiunta, ad esempio, di fieno nell’acqua somministrata per renderla più appetibile.
Infine una buona ventilazione completa il quadro che riproduce un viaggio confortevole. Invogliati a chiudere tutte le finestre per tenere fuori dal van il freddo e il gelo non dobbiamo dimenticare invece che la minima ventilazione debba essere sempre garantita, anche quando le temperature sono particolarmente basse. Ideale che questa avvenga attraverso le finestre eventualmente predisposte sul tetto, che permettono all’aria umida di fuoriuscire, soprattutto nel caso di più cavalli presenti sul veicolo e all’aria fredda generata dal movimento del mezzo di non colpire direttamente la schiena degli animali.
Ma altrettanti accorgimenti sono necessari anche nei confronti dei compagni che rimangono in scuderia. Durante il periodo invernale, aumentare la quantità e soprattutto la qualità dell’alimento primario, ossia il foraggio/fieno, può essere d’aiuto. Inoltre, un valido toccasana per affrontare al meglio la stagione rigida può essere dato dal cosiddetto pastone caldo. Crusca in differente quantità a seconda della consistenza che si desidera dare al preparato con aggiunta, a scelta e a seconda delle esigenze di ogni cavallo, di orzo, avena, mais o semi di lino che, in seguito alla cottura in acqua, divengono digeribili per destrinizzazione dell’amido, la rottura cioè dei suoi legami chimici e la suddivisione conseguente in destrine, facilmente attaccabili dagli enzimi digestivi, un valido contributo per la regolarità intestinale e il corretto apporto nutrizionale. Per ciò che riguarda una buona gestione dei loro piedi, abbiamo in precedenza indicato i principali accorgimenti da adottare per mantenerli sani anche in inverno: clicca qui.
Per quanto riguarda la stabulazione dobbiamo assicurare ai nostri compagni la permanenza in box con un buon ricambio d’aria, ma senza correnti pericolose e considerare sempre che, anche a casa, l’acqua rivesta un ruolo fondamentale e possa divenire in inverno fonte di preoccupazione. È importante infatti controllare quotidianamente – più volte al giorno – il funzionamento corretto degli abbeveratoi all’interno dei box stessi e/o nei paddock che ospitano i cavalli all’esterno: a seguito di notti con temperature sotto lo zero, potrebbero essere congelate. L’abbeverata per il cavallo deve essere sempre costante e sicura in quanto, anche in inverno, il cavallo traspira e può andare in contro a gravi problemi di disidratazione.
Non da ultimo il momento del lavoro: di fondamentale e riconosciuta importanza quotidiana diviene essenziale nei periodi di freddi intenso la fase di riscaldamento. Il momento che permette di attivare la circolazione sanguigna e innalzare la temperatura corporea del cavallo consentirà al suo apparato muscolare e scheletrico di lavorare correttamente e ridurre le possibilità di eventuali danni o traumi.
Nonostante il cavallo preferisca le temperature fredde ai periodi di caldo eccessivo, è importante non sottoporlo mai a condizione estreme. John Webster, rettore della Facoltà di Medicina Veterinaria di Bristol scriveva: “quando un animale senziente, libero di vivere nel suo ambiente naturale, prova una sensazione primitiva come il freddo eccessivo, esso si applica per superare il problema”; per gli amici da noi gestiti tocca proprio a noi intervenire e avere cura di risolvere i problemi ancora prima che questi si pongano.
© M.C. Bongiovanni – riproduzione riservata; foto di copertina © A. Benna / EqIn