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Trasporto del cavallo senza stress: alcuni elementi da considerare

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25 maggio 2017 #focus

Tranquillità e familiarizzazione: due condizioni alla base della movimentazione senza stress di un cavallo.

La maggior parte dei cavalli ha familiarità con il trasporto sin dalla giovane età, familiarità con un processo che avviene secondo modalità diverse e per svariati motivi ormai con frequenza, circostanza inevitabile per i soggetti coinvolti nelle manifestazioni sportive e per qualunque cambio di residenza del cavallo. La garanzia del loro benessere durante gli spostamenti dovrebbe essere una priorità fondamentale: la tranquillità del nostro compagno e la sua buona predisposizione al viaggio sono direttamente correlate ad esso. Vi sono tuttavia numerosi fattori di cui tener conto; vediamone alcuni.

Un viaggio, soprattutto di lunga durata, può essere fonte di stress sotto più di un aspetto per il cavallo che si trova a dover adattare il proprio comportamento e riorganizzare la gestione dei propri processi fisiologici in relazione al nuovo ambiente nel quale viene accolto. Sono individuabili tre forme di stress associate al trasporto: stress fisici (salita e discesa dal trailer, vibrazioni, postura della testa, mancanza di movimento), stress psicologici (eventuale separazione dai compagni, confinamento in un ambiente ridotto, novità dei luoghi) e fattori ambientali (variazioni di temperatura e umidità, presenza di polveri, variazioni di luce e ventilazione) con ripercussioni sulle condizioni di benessere e, inevitabilmente, sulle prestazioni atletiche.

Vi è tuttavia un elemento che incide più di ogni altro durante l’intero processo di trasporto, tanto rilevante da destare la volontà di organizzazioni veterinarie e gruppi di welfare animale (come la britannica World Horse Welfare) a collaborare nella realizzazione di una preziosa guida che ha voluto porvi l’accento (con l’intento di supportare chiunque sia coinvolto nel processo di movimentazione di un equide – cavalli, asini, pony e loro ibridi – secondo la modalità più comune, quella su strada): Practical Guidelines on the Watering of Equine Animals Transported by Road (+info: clicca qui). Dunque, il fattore principe, quello da tenere principalmente in conto durante il trasporto, è l’acqua. Il trasporto su strada comporta necessariamente l’esigenza di bere per gli animali coinvolti, dunque serviranno accorgimenti e attenzioni fondamentali per prevenire la disidratazione, non meno che la capacità di riconoscere eventuali problemi per intervenire in modo corretto al loro effettivo presentarsi.

I cavalli, quando ne hanno la possibilità, bevono frequentemente, in media circa una volta ogni 1-2 ore, fino a 21 volte in un giorno, in sessioni di abbeveraggio che variano dai 10 ai 60 secondi. Un cavallo impegnato in un trasporto può richiedere dai 50 ai 100 litri di acqua al giorno in funzione del suo peso corporeo e delle sue condizioni generali, richieste che saranno maggiorate in presenza di elevate temperature e tenore di umidità. Valutando come in concomitanza di queste ultime sia generalmente sconsigliato programmare un viaggio di lunga durata, secondo le linee guida di World Horse Welfare, e di chi con loro ha collaborato alla stesura della Guida, laddove un lungo trasporto sia inevitabile sarebbe indicato fornire acqua almeno ogni 4 ore e mezza, o a intervalli più ridotti se le condizioni lo richiedono, con una sosta di riposo di almeno 30 minuti.

Lasciare a disposizione foraggi di buona qualità durante il viaggio è la seconda precauzione: la presenza dell’alimento contribuisce infatti a creare un piccolo serbatoio di liquidi nell’intestino del cavallo, aiutandolo a mantenere il corretto livello di idratazione e costituendo al contempo una fonte continua di energia che lo aiuterà ad affrontare il viaggio con la vigoria ottimale.

Una ricerca scientifica dell’Università di Davis, in California, ha restituito risultati importanti circa la valutazione dell’impatto di un viaggio della durata di 24 ore su alcuni cavalli opportunamente monitorati nelle 24 ore di defaticamento successive al viaggio stesso: i soggetti avevano perso in media il 6% del peso corporeo e il valore di ematocrito (ossia il rapporto tra gli elementi figurati del sangue e il plasma, valido indicatore di disidratazione) aveva subìto un aumento. La perdita di peso registrata è stata ricondotta alla sudorazione e all’eliminazione di liquidi ad essa associata, la reazione dell’ematocrito ha confermato invece che il livello di disidratazione aumenta proporzionalmente all’aumentare della durata del viaggio. La maggior parte dei cavalli oggetto dello studio ha poi recuperato il 50% del peso entro 24 ore dall’arrivo a destinazione.

Alla perdita di liquidi si può associare la perdita di elettroliti (minerali dotati di carica elettrica la cui presenza equilibrata all’interno dell’organismo è fondamentale per il mantenimento di numerose funzioni fisiologiche), ma una reintegrazione diretta durante il trasporto è fortemente sconsigliata, se non addirittura dannosa. Un approccio migliore consisterebbe invece nel fornire una corretta integrazione prima del viaggio e accertarsi che ogni cavallo beva quanto necessario prima della partenza. All’arrivo a destinazione la somministrazione di elettroliti può continuare.

Terza attenzione: l’arrivo. Giunti a destinazioni i cavalli devono avere la possibilità di disporre liberamente di acqua fresca, pulita e priva di contaminanti, non corrente (condizione che potrebbe preoccupare alcuni soggetti non abituati), in un contenitore che non impedisca la visuale verso ciò che lo circonda e foraggi di buona qualità, in quantità idonee al loro numero, che permetta a tutti di mangiare e bere contemporaneamente, preferibilmente singolarmente, riducendo così lo stress e le possibilità di conflitto e facilitando la gestione. Il cavallo che non beve da un abbeveratoio automatico deve sempre disporre di una fonte alternativa di acqua. World Horse Welfare precisa che un accesso illimitato ad acqua e foraggi non aumenta il rischio di coliche.

Ciò che è sempre bene ricordare dunque è che un cavallo idratato arriverà a destinazione in condizioni migliori e sarà in grado di eseguire al meglio le prestazioni a lui richieste.

→ #DOWNLOAD #SCARICA LA GUIDA (Practical Guidelines on the Watering of Equine Animals Transported by Road): CLICCA QUI

© Maria Crsitina Bongiovanni – Riproduzione riservata; Foto di copertina: ©A. Benna

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