“Centrati”, decontratti e consapevoli in sella: sì, si può…

23 ottobre 2020 #focus
È cosa nota l’importanza che riveste un buon riscaldamento del cavallo prima di iniziare una sessione di allenamento. Sappiamo che appena saliti in sella vanno ricercati il suo rilassamento con l’allungamento dell’incollatura, con tutti i movimenti di stretching che sono utili e proficui per un’accettazione serena del lavoro, senza incorrere in strappi muscolari o contratture. Richiamandosi alla spesso citata “scala del training”, potremmo suddividere in tre fasi principali ogni allenamento, per qualsiasi disciplina: distensione, impegno/riunione, defaticamento. E fin qui, nulla – o quasi – di nuovo…
Per il cavallo è stato da tempo messo a punto un iter da seguire affinché questi risponda al meglio alle nostre richieste: ma alla preparazione del cavaliere, chi ci pensa? Come potrebbe mai essere efficace chiedere a chi sale in sella stanco, contratto e teso – magari anche solo mentalmente (ad esempio a causa di una giornata pesante in ufficio) e/o fisicamente (per aver mantenuto una posizione statica durante la maggior parte della sua giornata) – di rilassare il cavallo?
Solo ultimamente stanno prendendo piede, in particolare nella pratica dello sport ad alti livelli, tecniche di rilassamento anche fisico, affinché chi sale in sella possa avere più coscienza del proprio corpo e possa pertanto riuscire facilmente a scrollarsi di dosso le tensioni della giornata: sarebbe buona norma che ognuno di noi mettesse in atto queste pratiche, utili ad ottimizzare le proprie prestazioni, non solo del cavallo.
Sono di certo un utile esempio le tecniche di Shake-out e Semi-supine sviluppate da Sally Swift (21 Aprile 1913 – 2 Aprile 2009) pioneristica istruttrice statunitense (dal Massachusetts), alla quale all’età di sette anni venne diagnosticata la scoliosi, patologia che è stata determinante nello sviluppo del suo “Centered Riding” (edito in trad. it. anche da Equitare Casa Editrice, oggi purtroppo esaurito). La Swift, in collaborazione con Peter Payne (insegnante di Tai Chi e Alexander Technique – un processo educativo che è stato creato per riqualificare i modelli abituali di movimento e postura), ha ideato pratiche di riscaldamento rapide, facili ed efficienti. Si tratta di un metodo capace di realizzare l’armonia tra cavallo e cavaliere attraverso un comune lavoro svolto con naturalezza, senza l’uso della forza e senza infliggere costrizioni di nessun tipo.
Lo Shake-out (scuotere) ammorbidisce le articolazioni e tonifica i muscoli, aiuta il cavaliere a sviluppare una buona conoscenza del funzionamento della propria struttura scheletrica, al fine di adeguarsi al meglio agli inevitabili sobbalzi e sussulti del montare a cavallo. Questo metodo prende in considerazione una per volta tutte le articolazioni del nostro corpo: il polso, il gomito, la spalla, la gamba, il ginocchio, le anche, la caviglia e il piede e infine l’intera spina dorsale (che va “scossa” come fosse un filo di perline).
Ogni giunzione articolare dev’esser scossa dalla struttura sovrastante, ma dev’essere “scossa” solo nelle direzioni verso le quali è progettata per muoversi; notare ad esempio il semplice peso del proprio braccio, la sua portata e libertà di movimento. Tutto il resto, più in basso rispetto all’articolazione considerata, deve rimanere inerme: le strutture muscolari non devono intervenire, devono sforzarsi di rimanere passive. La cosa più interessante? In realtà sarebbe sufficiente dedicare un minuto della nostra attenzione – specificamente dedicata – ad ogni articolazione, per ottenere in breve tempo più consapevolezza e dunque, di conseguenza, migliorare poi la nostra postura in sella.
Infatti, la Swift suggerisce di prendersi del tempo per osservare se stessi prima di iniziare qualsiasi esercizio: stare fermi, in equilibrio con le gambe aperte lungo la larghezza delle spalle. Controllare che le ginocchia non siano bloccate all’indietro. Chiudere gli occhi e notare quanta energia stiamo usando per mantenerci in posizione verticale. Camminare per un minuto o due, osservandosi quando liberamente ci si muove. Insomma, concedersi del tempo per conoscere i movimenti del proprio corpo: le relative conoscenze acquisite su di sé si manifesteranno poi in sella.
Dopo lo Shake Out (camminare e osservare come normalmente e liberamente ci si muove), molte persone riferiscono di sentirsi più stabili a terra (se qualcuno li spingesse, non cadrebbero). Il loro “radicamento”, che è la sensazione associata a un miglioramento dell’opposizione del corpo alla gravità, dà stabilità al cavaliere a cavallo.
Il Semi-supine è invece un esercizio che va effettuato a terra ed aiuta a rilasciare le tensioni in eccesso: “useremo la gravità, quella forza costante a cui ci sforziamo di opporci ogni secondo della nostra vita, e una superficie solida, per allungare e allargare i nostri corpi oltre i confini dei nostri schemi di tensione abituali”; ecco come:
Tieni gli occhi aperti per tutto il tempo.
1 Sdraiati sulla schiena con la testa appoggiata su un sostegno, ad esempio dei libri, e lascia il collo non sostenuto come un ponte tra la testa e il busto. Se hai la testa inclinata all’indietro, hai troppo pochi libri. Se il tuo mento è bloccato, chiuso sulla gola, vuol dire ne hai messi troppi.
2 Piega le ginocchia verso il soffitto fino a quando i piedi non sono ben distesi sul pavimento, a circa la larghezza delle anche e il più vicino possibile ai glutei. Bilancia le gambe tra le articolazioni delle anche e i piedi in modo che non si tocchino né si allarghino.
3 Appoggia le mani sul busto con i gomiti comodamente posati sul pavimento. Il peso del tuo corpo sarà sostenuto dal pavimento con punti di contatto che sono la parte posteriore della testa, parte delle spalle, parti della schiena, la parte posteriore del bacino, i talloni e le punte dei piedi.
4 Rifletti su quanto di te tocca il pavimento e come si sente. Esplora il resto del tuo corpo. Lascia che la tua attenzione fluisca liberamente da una parte all’altra, senza fare altro che osservare lo stato in cui ti trovi. Considera l’ambiente interno del tuo corpo.
5 Gioca con l’idea di sentirti molto ampio. Pensa al tuo corpo in modo da diffonderne la portata, lo spazio. Pensa di crescere a lungo tra il bacino e la parte superiore della testa. Osserva l’effetto del tuo pensiero sul tuo corpo.
6 Alzati e stai dritto per un momento con i piedi aperti. Consenti a te stesso di essere tutta la tua altezza. Senti come il tuo peso si rapporta alla gravità, dalla sommità della testa alla superficie di appoggio dei tuoi piedi a terra.
Le tecniche di rilassamento succitate si possono accostare ad alcune semplici pratiche proposte dallo Yoga: danno modo di avere consapevolezza del proprio sé sia in riferimento all’ambiente che ci circonda, sia rispetto al proprio schema motorio e corporeo; sono estremamente semplici da realizzare. Di certo, sortiscono risultati concreti se vengono esercitate quotidianamente, specie prima di salire in sella.
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