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Montare e condurre un altro cavallo: come si fa?

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05 aprile 2018 #focus

Montare a cavallo e condurne contemporaneamente un altro alla mano? Naturalmente è possibile. Un po’ più complessa di quanto potremmo figurare nel nostro immaginario, la tecnica tipica e molto utile (se non addirittura fondamentale) nel trekking o nel polo (dove i cavalli condotti a mano dal cavaliere che monta possono essere addirittura quattro), prende il nome di sottomano e trae origine dall’ambiente militare, in particolar modo dalla modalità con cui venivano guidati i carriaggi e cioè i carri per il trasporto di materiale bellico, bagagli e vettovaglie.

Attualmente conoscere il metodo per condurre due cavalli contemporaneamente e in sicurezza può rivelarsi utile per scopi differenti: per esempio, per la semplice movimentazione dell’animale quando si ha poco tempo a disposizione, o per “scaldare” il cavallo quando il suo cavaliere per i motivi più vari non può stare in sella in quel dato momento, o per fasi di recupero di un animale precedentemente in fuga, da ricondurre nel gruppo o in scuderia.

La prima cosa da sapere è che se i due cavalli si piacciono la loro conduzione contemporanea sarà ovviamente più facile. Come ben sappiamo, si tratta di animali dotati di personalità e temperamento individuali, fattori motivo d’attenzione, per cui l’ideale sarebbe che fossero, ad esempio, compagni di paddock o anche solo individui in grado di stare a stretto contatto senza tentare di prendere l’uno il sopravvento sull’altro con comportamenti aggressivi o di dominanza. Non è dunque un esercizio adatto a tutti.

La seconda necessità è la capacità di buona gestione del cavallo montato da parte del cavaliere, che deve avere un buon assetto e dev’essere in grado di gestirlo utilizzando una sola mano sulle redini; serve poi disporre di un temperamento più o meno tranquillo del cavallo condotto alla mano (il sottomano).

Addentrandoci nella pratica della tecnica, dobbiamo anche sapere che il cavallo sottomano si troverà sempre alla destra del cavallo montato, le cui redini saranno tenute nella nostra mano sinistra, mentre la mano destra terrà la lunghina del sottomano. Tenere il sottomano a destra ci permetterà di metterlo in una condizione di maggior riparo e sicurezza nel caso ci trovassimo a percorrere strade a traffico più o meno intenso (circostanza durante la quale dovranno sempre essere indossati i dispositivi di sicurezza predisposti per la massima visibilità degli individui). Se decidiamo di utilizzare una longia, più lunga, terremo invece la sua estremità nella mano sinistra insieme alle redini del cavallo montato e la parte rimanente nella mano destra.

Per quanto riguarda la velocità e di conseguenza la posizione dei cavalli, l’ideale è che la testa del sottomano si trovi sempre all’altezza del nostro ginocchio. Nel caso di un cavallo che tenti spesso di precedere il compagno montato e si riscontri difficoltà nel fargli mantenere la posizione desiderata, sarà da prendere in considerazione, invece di una semplice capezza, l’utilizzo di un’imboccatura: infilando una longia attraverso gli anelli del morso raggiungendo quello più lontano da noi attraverso quello più vicino, eserciteremo un controllo maggiore.

Non vi è nulla di più disagevole, invece, della condizione opposta e cioè di un cavallo sottomano che si lascia trascinare o che, ancor peggio, può trascinare noi, costantemente indietro rispetto al cavallo montato, in questo caso potranno venirci in aiuto comandi vocali e una frusta. Può accadere poi che le teste dei due cavalli si affianchino, a voler dire invece che il cavallo sottomano sta avanzando con una buona e propria volontà, ma in questo caso bisogna fare attenzione all’innesco di un’eventuale competizione e che la voglia di prendere il galoppo non prevalga su entrambi.

In ogni caso, affinando opportunamente la pratica nel tempo, magari dapprima in luoghi circoscritti o controllati, la conduzione di 2 cavalli contemporaneamente, oltre che essere praticata per necessità, si rivela un vero e proprio esercizio, molto utile per distendere cavalli a tratti agitati infondendo loro sicurezza attraverso la vicina presenza di un compagno e, soprattutto, meno tedioso e solitario di un semplice giro in giostra. Con la dovuta esperienza, con un cavallo sottomano sono possibili tutte e tre le andature.

© M.C. Bongiovanni – riproduzione riservata; fonte principale: horseandhound.co.uk; foto di copertina ©Bernie Hudyma

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Redazione EQIN
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