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Relazioni tra cavalli: come risolvere l’ansia da separazione?

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18 luglio 2018 #focus

Il disturbo d’ansia da separazione (SAD, Separation Anxiety Disorder) è presente negli esseri umani fin dalla più tenera età: generalmente si manifesta intorno all’ottavo mese, e nasce dal timore di essere abbandonato dalla madre. Successivamente, nella vita adulta, l’ansia da separazione consiste nella manifestazione inappropriata ed eccessiva di paura e malessere al momento della separazione da una o più persone a cui si è particolarmente legati (può verificarsi anche al momento di lasciare la propria casa). Questo improvviso malessere può darsi anche in altri animali, come i cani e i cavalli. Concentrandoci su quest’ultimi, è noto che gli equini sono animali sociali che in natura vivono in branco. Prerogativa di questa specie è proprio il legame e il bisogno di socialità con i propri simili: nonostante una vita passata in cattività, questo bisogno di relazione tende a fuoriuscire negli atteggiamenti dei nostri compagni anche in età adulta. Un comportamento che molto spesso può impensierire i proprietari ma che, fondamentalmente, essendo dettato dalla natura intrinseca del cavallo, è assolutamente normale.

Avevamo già affrontato, con l’ausilio di Marco Pagliai, il tema del distacco del cavallo dal proprio simile, ed analizzato, in particolare, le modalità più adeguate e meno traumatiche per affrontare il momento della separazione del puledro dalla fattrice e quello in caso di morte di un compagno (+ info: clicca qui). In modo semplice ed esaustivo un articolo recentemente pubblicato dalla rivista “Practical Horseman” ci aiuta a specificare ancor meglio il tema del distacco, stavolta declinato come ansia da separazione: lo spunto per questo approfondimento è stata la domanda di una ragazza che manifestava la sua preoccupazione per l’attaccamento nato tra il suo castrone ed un altro cavallo della scuderia.

Camie Heleski, Docente dell’UK College of Agricolture, Food and Environment, ha tranquillizzato la scrittrice: “Questo comportamento è naturale, anche se impegnativo da affrontare. In natura, i cavalli traggono vantaggio dall’avere forti legami tra loro. Sebbene ciò possa rendere la vita più difficile per i proprietari di cavalli, consiglio vivamente di offrire sempre ai cavalli la possibilità di partecipazione alla compagnia degli altri, piuttosto che negare loro questa naturale connessione sociale”.

Tuttavia, l’ansia da separazione è un rischio reale e tangibile, i cavalli cresciuti in un ambiente “domestico” possono effettivamente sviluppare una forma acuta di malessere e sofferenza quando vengono divisi da un altro esemplare con cui hanno fatto coppia per certi periodi, più o meno lunghi. In genere, come suggerisce la Dott.ssa Heleski, il cavallo che rimane solo al paddock soffre di più di quello che viene spostato in un altro luogo. Per questo, una volta che i legami sono consolidati, è più gestibile tenere i cavalli in gruppi di tre, in quanto il cavallo che rimane non soffra di solitudine assoluta. In generale l’ansia da separazione, anche nel caso in cui il gruppo fosse composto da soli due individui, andrà a migliorare con il tempo grazie alla forte capacità di adattamento di questi animali. Gli equini, infatti, hanno una spiccata capacità adattiva anche nelle situazioni per loro più spaventose se queste si ripetono spesso senza conseguenze negative.

La frequenza è la chiave”, continua la docente; “se separi il cavallo dal suo compagno una volta al mese il comportamento potrebbe non migliorare in modo significativo, ma se lo fai tre volte a settimana la rapidità di miglioramento della gestione dell’ansia da separazione sorprenderà”. Inizialmente i periodi di separazione devono essere brevi e la loro durata può gradualmente essere aumentata.

Per rendere la cosa ancora più soft, se il cavallo diventa ansioso quando viene lasciato completamente solo nella scuderia o nel paddock si può pensare di sistemare l’amico in un box o in un paddock adiacente dove lui può vederlo, e quindi spostarlo gradualmente più lontano nelle sessioni successive.

Importante è mantenere la calma ed ignorare i comportamenti ansiosi; reagire con agitazione e apprensione in risposta al suo disagio potrebbe rendere la situazione ancor più pesante per il cavallo. Importante è anche mettere in atto dei comportamenti di premio o comunque di distrazione, come somministrare al cavallo una razione di fieno.

© Diana Migliaccio – riproduzione riservata; fonte principale: practicalhorsemanmag.com foto: ©A. Benna / EqIn

 

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Redazione EQIN
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