Circolare trasporto equidi, veniamo al punto | Il Moralizzatore Equestre
10 novembre 2018 | Il Moralizzatore Equestre
Sono tornato. Perché questo fanno i supereroi quando serve davvero. Sacrificano la propria serenità, la propria stessa vita, per salvare il pianeta. Ed io, come Moralizzatore, sono qui per salvare il comparto equitazione. Sì, perché adesso sono cacchi amari ragazzi. E non per me, o per mio cuggino o per il vicino di box. Per le Asd, che sono la linfa vitale, sono l’equitazione. Veniamo al punto.
Il 15 ottobre viene pubblicata una scellerata circolare interministeriale (Ministeri Interno e Trasporti). Ora, ecco la prima anomalia. Fino ad oggi gli unici interessati al trasporto cavalli erano Mipaaf e MinSal (politiche agricole e forestali e salute). Il perché è ovvio: il Mipaaf si occupa di allevamento e libri genealogici e anagrafe equina, mentre il MinSal di salute pubblica, sicurezza alimentare e contenimento epidemiologico. Il famoso regolamento Ue 1/2005, il patentino guardiano/trasportatore animali vivi e tutto il casino della banca dati e del modello iv telematico escono proprio da questi due simpatici Ministeri, che pure sul punto avevano emanato una serie di circolari esplicative tutto sommato connotate da un certo buon senso, in cui si dava atto della particolarità del trasporto ludico sportivo e si individuavano i casi di trasporto sottratti alla applicazione della normativa europea. Eppperò evidentemente il buon senso non va di moda, quando cozza contro gli interessi economici dell’Anite, una bella associazione di imprese di trasporto cavalli. E siccome le circolari del Mipaaf e del MinSal per loro erano troppo di manica larga, hanno bussato alla porta del Ministero dei trasporti, presso il quale miracolosamente sono riusciti ad ottenere il recepimento delle loro istanze. Di tutte le loro istanze. Dico “miracolosamente” perchè la FISE sono 2 anni che parla di tavoli di confronto e di dialogo coi Ministeri sul punto trasporti (incasinatissimo e spinosissimo) senza cavare un ragno dal buco.
Ma arriviamo al punto. E cioè all’inconcepibile contenuto della Circolare. 11 pagine di vessazioni burocratiche. Si parte dai proprietari che devono risultare dai passaporti (nonostante i mesi che ci mette il Mipaaf a registrare i passaggi di proprietà), contratti di fida, mezzafida, e comodato che devono essere registrati all’agenzia delle entrate (200 euro l’uno), il controllo incrociato tra i dati raccolti sul posto e gli ordini di partenza di Equiresults…. ma attenzione, si va oltre. Infatti non basta il comodato o la fida ma bisogna che il trasporto avvenga per esigenza propria e diretta dell’autista (in pratica se Cesaretto trasporta 4 cavalli della Martinengo gli rifilano 6000 euro di multa, perché non li monta lui ma la moglie e quindi è un conto terzi).
Ma arriviamo al top: il trasporto in conto proprio effettuato da un maneggio che ha in pensione il cavallo è attività accessoria e quindi è a fine di lucro e come tale sottoposto alla normativa UE. Capite la gravità? L’ignoranza? La nostra federazione non accetta l’iscrizione di aziende agricole, imprese, società commerciali ma solo Asd, senza fini di lucro per definizione. La circolare bypassa la cosa e decide che no, i trasporti delle Asd hanno finalità economica e quindi vanno assoggettati a tutti gli obblighi di legge per i trasportatori professionali. Ormai va di moda emanare editti così, spannometricamente, sulla base di quanto dice il cuggino. E’ troppo sbattimento informarsi e leggere lo statuto raccomandato e diffuso dalla stessa FISE per le sue Asd, da cui si evince che la partecipazione alle gare dei soci è attività istituzionale. E’ molto più figo dare retta all’associazione nazionale dei trasportatori ed emanare una Circolare capestro che punisce le Asd, colpevoli, evidentemente, di fare trasporti commerciali in nero. Peccato che una cosa sono le normative fiscali e un’altra quelle sulla legittimità del trasporto. Una Asd froda il fisco? Bene, che l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza vadano a multarla per l’evasione perpetrata. Ma tutte le Asd che trasportano i cavalli dei soci, quando emanando regolare ricevuta (esente Iva e tasse, in quanto attività istituzionale), perché dovrebbero farne le spese ed essere limitate nel proprio diritto di far praticare lo sport agonistico ai soci? E’ ora di finirla con questo assetto inquisitorio e punitivo a tappeto. E’ compito degli inquirenti dimostrare la colpevolezza dei singoli responsabili, non si può colpire una intera categoria sulla base di una presunzione di colpa per la quale sono tutti aprioristicamente considerati trasgressori, salvo prova contraria resa praticamente impossibile da norme vessatorie e punitive fatte appositamente per colpire una categoria e scoraggiare il sacrosanto e legittimo trasporto senza finalità di lucro di appassionati, tesserati e Asd.
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