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Flehmen nel cavallo: ma conosciamo il significato di questa buffa smorfia?

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04 maggio 2018 #focus

Tra i comportamenti dei nostri cavalli, quello che probabilmente riteniamo tutti il più simpatico perché lo associamo alla nostra mimica facciale attribuendogli il medesimo significato, è quella strana smorfia che sembra un “sorriso”, ovvero quell’arricciare il labbro superiore mostrando i denti. In realtà il cavallo non sta affatto ridendo!

Questo atteggiamento è detto smorfia (o reazione) del fare il flehmen (dal verbo tedesco flehmen, che significa “mostrare l’arcata superiore dei denti”), ed è comune a molti animali ungulati, felidi ed altre tipologie di mammiferi; si mostra nel cavallo con l’allungamento del collo, la testa alta e inclinata e l’arricciamento del labbro superiore ed ha tutt’altra motivazione del mostrare allegria. Serve infatti a chiudere le narici così da isolare i feromoni (sostanze biochimiche prodotte da ghiandole esocrine) secreti dagli altri animali a fini comunicativi, dando modo ad un organo predisposto di analizzarli. A seconda dell’odore rilevato, possono quindi innescarsi nel cavallo varie reazioni fisiologiche e comportamentali.

Detto organo è il vomeronasale così chiamato perché si colloca tra l’osso vomere e la cavità nasale, venne individuato per la prima volta da Frederik Ruysch (botanico e anatomista olandese) nel 1732 e poi intorno al 1811 più approfonditamente studiato dal chirurgo danese Ludwig Jacobson, nome con il quale è spesso indicato. Si tratta di una sorta di mucosa in cui l’intesa attività neuronale ricettiva è rivolta più che al sistema olfattivo comunemente inteso ad una sorta di sesto senso definito “sistema olfattivo accessorio” che stimola direttamente il sistema limbico rendendo quasi superficiale il riconoscimento dello specifico odore poiché attiva nell’animale comportamenti ancestrali, e tramite l’ipotalamo interviene sulle secrezioni ormonali stimolando reazioni e comportamenti emotivi più istintivi come la paura, la sottomissione o l’attrazione sessuale.

Nei cavalli è possibile osservare con maggior frequenza il flehmen negli stalloni nel periodo di calore delle cavalle; in quest’ultime si osserva questo atteggiamento in particolar modo quando danno alla luce i puledri, poiché devono percepirne al meglio l’odore per poterli poi riconoscere nel branco. Per quanto riguarda i castroni, li si vede più raramente esprimere flehmen, sembra infatti che la sua manifestazione e l’effettiva possibilità di accoppiarsi siano strettamente legate. Un forte ed improvviso odore oppure un sapore non conosciuto possono tuttavia provocare ugualmente il flehmen (ad esempio, odori come il fumo o la vernice fresca possono innescare il flehmen). Ci sono casi in cui il flehmen non sembra strettamente legato all’organo vomeronasale, ovvero ad  un comportamento primordiale, come l’accostarsi ad odori sconosciuti o talvolta la sofferenza per dolori addominali: comportamenti simili al flehmen (testa sollevata, collo esteso, labbro arricciato, o movimenti di sbadiglio) sono talvolta rilevabili quando il dolore colico si sta sviluppando, o quando un cavallo sta vivendo un disagio gastrointestinale di basso livello. Per questa ragione, anche in questo caso è importante osservare con attenzione il proprio cavallo e rivolgersi al veterinario per qualsiasi comportamento anomalo.

© S. Scatolini Modigliani; – riproduzione riservata; fonte principale: thehorse.com; foto in copertina: © Apir1 via flickr.com

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Redazione EQIN
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